Concorso ds: un business bifronte e una guerriglia passionale: in mezzo il nostro sito, come due anni fa.
Data: Sabato, 05 novembre 2011 ore 12:55:28 CET
Argomento: Redazione


Ci pare di essere ritornati, come per strana magaria temporale, a due anni fa quando, avendo avuto l'incarico di coordinare questo sito, iniziarono a piovere mail a favore e contro i presidi “congelati” e a favore e contro i colleghi ricorsisti che si vedevano defraudati da una sentenza a loro favore del Cga della Sicilia. Ma la pioggia, quando non è catastrofica come quella di questi giorni a Genova, fa bene alle campagne e non fa seccare nulla, per cui accoglievamo con abbastanza interesse le varie posizioni, fermo restando il concetto che la nostra opinione personale trascendeva la grande apertura di Aetnanet a dare spazio anche a tutte le altre opinioni: il nostro pensiero in ogni caso  rimase sempre il nostro pensiero e su questo principio oggi siamo pronti a valicare montagne ma mai a cambiare bandiera. Con questo nuovo concorso sta succedendo per lo più la stessa cosa e siccome abbiamo la fortuna di essere pensanti e autonomamente convinti continueremo sempre a dire e sostenere che questo concorso andrebbe abolito e rifatto daccapo per tutta una serie di motivi che già ampiamente abbiamo sviscerato. Fra tutte queste  vorremmo riprendere un fatto inquietante ma poco focalizzato: dei colleghi ci hanno riferito che gli ammessi con riserva al concorso, in una scuola di Palermo, sono stati collocati tutti in un'aula separata, esattamente  come si usava con le classi differenziali prima della legge sulla integrazione degli alunni disabili degli anni settanta. Un bene o un male per loro non sappiamo ma comunque una disparità di trattamento ingiustificata che solo per essa la vendetta grida ascolto.
Per coloro che però hanno superato la preselezione anche questo fatto è marginale in vista degli ulteriori esami di dicembre (se ci saranno) da cui però dovranno essere “eletti” solo 2300 dirigenti che a loro volta dovranno attendere che si liberino le cattedre nel corso degli anni per assumere il titolo di dirigente scolastico, visto che con gli accorpamenti la falcidia di scuole autonome è micidiale. Dicevamo l'altra volta che si accettavano scommesse sulla assoluta certezza che gli esiti concorsuali provocheranno ricorsi all'interno dell'attuale manipolo dei superatori della preselezione che da gruppo compatto di oggi, domani si dividerà in altri due sottogruppi dal quale si formerà un gruppo che dopo le prove orali si dividerà a sua volta in altri due soto-sotto gruppi. E' la storia che ce lo insegna per cui, fino a quando la faccenda non si chiude, saremo noi a sopportarci le sfuriate, le ingiurie, le minacce, gli avvertimenti e perfino qualche ricatto da parte di chi si sente leso nel suo diritto di fare il preside.
Questo l'aspetto passionale della vicenda; poi c'è l'aspetto economico e politico del concorso stesso e su cui è iniziata già la caccia alla lepre sfruttando il malcontento degli uni e l'ambizione legittima degli altri.
Reti stese da parte di quasi tutte le organizzazioni sindacali per acchiappare il volo radente degli esclusi in modo da portare le istanze al Tar ma dietro compensi che serviranno a impinguare le loro casse e quelle dei loro avvocati. Nulla di illegittimo sicuramente ma una occasione da non perdere anche per farsi propaganda e senza rimetterci di tasca come la propaganda pretende.
E reti stese da parte di molte associazioni di dirigenti per intercettare i superatori della preselezione attraverso corsi di preparazione alle due prove scritte che sicuramente non verranno elargite gratis, anzi si prevedono stangate suggestive sotto forma di libri, dispense, apparati multimediali e così via, comprese le lezioni frontali. Un business di tutto riguardo insomma la cui prova  è data dal fatto che nessuno di queste associazioni di presidi vuole per nessun motivo, e apportando magari giustificazioni ballerine, l'elezione diretta dei presidi da parte del collegio e del personale delle scuole autonome.
Questo insieme di considerazioni ci fa ancor più protendere per l'annullamento della scorsa preselezione che, proprio perchè è sostenuta a spada tratta da queste organizzazioni professionali, ha il profilo esatto della beffa: primo perchè le cattedre disponibili sono quasi nulle e lo stesso Miur  sembra non convinto nella  prosecuzione degli esami; secondo, per i prossimi dieci anni non ci sarà più un passaggio tanto abbondante di pescato fresco per cui è d'uopo approfittarne e chi si è visto si è visto e chi c'è c'è e chi non c'è non c'è.

Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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