Studenti evasori, a Milano centinaia di falsi bisognosi
Data: Giovedì, 03 novembre 2011 ore 01:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Usufruivano di
borse di studio truccando i dati relativi al reddito. Da gennaio a
settembre 2011 i controlli relativi al reddito degli studenti di
quattro università milanesi hanno consentito di recuperare 400 mila
euro di finanziamenti destinati ai bisognosi e che invece venivano
incassati da studenti che presentavano dichiarazioni dei redditi non
veritiere.
La scoperta, con relativa revoca delle borse di studio, l’ha fatta il
Cidis, consorzio pubblico interuniversitario per la gestione degli
interventi per il diritto allo studio universitario. In pratica, gli
studenti indebitamente assegnatari delle borse di studio attraverso la
presentazione di una dichiarazione Iseu (Indicatore di situazione
economica equivalente università) falsa finivano per essere considerati
appartenenti a famiglie bisognose pur non
essendolo.
Tra il 2008 e il 2010 le indagini sulle dichiarazioni di centinaia di
studenti iscritti agli atenei appartenenti al consorzio (Statale, Iulm,
Bicocca e Università dell’Insubria) hanno riportato nelle casse degli
enti per il diritto allo studio della Regione Lombardia circa 1,5
milioni di euro. Dei 3.000 studenti che ogni anno sono assegnatari di
borse di studio ben il 20 per cento a seguito dei controlli è risultato
in una situazione di irregolarità e quindi è stato sanzionato.
L’ammontare delle borse di studio erogate agli studenti universitari
varia dal 1.100 ai 4.200 euro cui si aggiunge la mensa gratuita una
volta al giorno. Quest’anno per la prima volta i fondi non hanno
coperto la totalità degli aventi diritto ma soltanto il 76,3 per cento
a causa dei tagli dei fondi ministeriali alle borse di studio. Quasi un
quarto degli studenti aventi diritto, insomma, resta a bocca asciutta e
anche le università lombarde attendono i 180 milioni che il ministro
Gelmini ha annunciato di recente come frutto di un nuovo stanziamento
nella legge di stabilità.
Per questo è stata anche introdotto un criterio di assegnazione più
rigido, legato sia a un voto minimo di maturità sia a livelli di merito
tali che per mantenere la borsa è necessario tenersi al passo con gli
studi e prendere buoni voti agli esami. Con i fondi decurtati e la
crisi economica che impoverisce tante famiglie, diventa dunque ancora
più importante assicurare che le borse siano assegnate a studenti che
versino effettivamente in condizioni economiche disagiate.
(da http://www.universita.it)
redazione@aetnanet.org
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