Preselezione DS: perché alcuni docenti idonei insultano in modo gratuito gli esclusi ?
Data: Mercoledì, 02 novembre 2011 ore 15:59:39 CET
Argomento: Redazione


Nel concorso DS,  la contrapposizione tra idonei ed esclusi a volte, per l’ingiustificata arroganza dei primi, scade a livelli talmente bassi da offendere l’intelligenza dell’intera categoria docente. Quando le offese travalicano l’educazione ed il buon senso,  il rischio è quello di creare una spirale di veleni senza una fine, ma soprattutto senza un possibile controllo. Etichettare  la moltitudine dei ricorrenti come  “la banda dei 200 euro”, vuol dire non aver capito nulla sia delle ombrose dinamiche della procedura concorsuale che delle tutele legali di chi ha subito un torto amministrativo. Nel tentativo di giustificare simili puerili atteggiamenti,  si può constatare, in molte situazioni,  che al disagio identificato e attribuito a molti dei nostri allievi corrisponde una condizione di malessere nel docente, identificabile nell’insoddisfazione, nella delusione,  nello scoraggiamento, nel sentimento di impotenza o di incompetenza, nella solitudine o talvolta nell’ “abbandono” da parte dei responsabili della scuola, tutte condizioni che amplificano la fatica; che possono provocare uno stato di esaurimento e talvolta di burn-out. Nella relazione che lo lega all'allievo in difficoltà, anche il docente, il più delle volte,  può “non star bene a scuola”. A mio avviso, tutte queste inutili provocazioni, sono  una questione di burn-out, ovvero dell'esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d'aiuto, qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad assumere. Voglio riportare in questo contributo alcune situazioni che possono indurre  stress negli insegnanti: la peculiarità della professione (rapporto con studenti e genitori, classi numerose, situazione di precariato, conflittualità tra colleghi, costante necessità di aggiornamento); la trasformazione della società verso uno stile di vita sempre più multietnico e multiculturale (crescita del numero di studenti extracomunitari); il continuo evolversi della percezione dei valori sociali (inserimento di alunni disabili nelle classi, delega educativa da parte della famiglia a fronte dell’assenza di genitori-lavoratori o di famiglie monoparentali); l’evoluzione scientifica (internet e informatica); il susseguirsi continuo di riforme (autonomia scolastica, innalzamento della scuola dell’obbligo, ingresso nel mondo della scuola anticipato all’età di cinque anni e mezzo); la maggior partecipazione degli studenti alle decisioni e conseguente livellamento dei ruoli con i docenti; il passaggio critico dall’individualismo al lavoro in èquipe; l’inadeguato ruolo istituzionale attribuito/riconosciuto alla professione (retribuzione insoddisfacente, scarsa considerazione da parte dell’opinione pubblica.etc). Da quanto detto, il pericolo che il concorso venga sospeso e tutti possano ritornare a fare i docenti in classe, è motivo fondante di questi atteggiamenti provocatori e fuori luogo. Siamo tutti validi docenti, sia sopra che sotto l’asticella degli 80/100.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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