Preselezione DS: anticipato di un mese l’esito della sentenza del TAR
Data: Martedì, 01 novembre 2011 ore 13:06:16 CET
Argomento: Redazione


Nell'ordinamento italiano i tribunali amministrativi regionali (TAR) sono organi di giurisdizione amministrativa, competenti a giudicare sui ricorsi proposti contro atti amministrativi da privati che si ritengono lesi, in modo non conforme all'ordinamento giuridico, in un proprio interesse legittimo. Si tratta di giudici amministrativi di primo grado, le cui sentenze sono appellabili dinanzi al Consiglio di Stato. In generale, la giurisdizione dei TAR concerne la legittimità, ovvero  la conformità o meno a regole giuridiche, di atti lesivi di interessi legittimi, ma in casi eccezionali attiene anche al merito (vale a dire a valutazioni di opportunità dell'azione amministrativa). In alcune materie, come quella costituita dal pubblico impiego, nei limitati casi ancora oggi previsti dalla legge, tale giurisdizione, oltre che agli interessi legittimi (posizioni dei singoli, tutelate dall'ordinamento in quanto coincidenti con un interesse pubblico generale) si estende anche ai diritti soggettivi. Con la propria decisione il TAR, ove ritenga fondato il ricorso, annulla il provvedimento impugnato, e l'autorità amministrativa dovrà uniformarsi ai criteri in essa fissati; le sentenze del TAR sono immediatamente esecutive e acquistano valore di cosa giudicata, infatti,  il caso concreto deciso non può essere dedotto in altro giudizio, ove, entro sessanta giorni dalla notificazione della decisione, non sia stato proposto appello.
Nel caso della prova preselettiva per il concorso DS, le dinamiche di questi ultimi giorni, sintetizzate nei tentativi, più o meno velati, di imbavagliare o condizionare il libero pensiero di chi scrive le ragioni degli esclusi, nell’organizzazione di non ben precisati comitati, che dovrebbero tutelare i diritti degli idonei da eventuali procedimenti di sospensione del concorso, nella presa di posizione di associazioni di docenti,  nazionali e locali, di sindacati e riviste tematiche, fanno pensare ad una situazione concorsuale ben cristallizzata e definita. In altre parole viene data  quasi per certa, con un mese di anticipo sulla sentenza ufficiale, la sospensiva del TAR del Lazio, all’ingiusta esclusione di ben 24000 docenti dal tanto discusso concorso. Ad oggi quasi 5000 docenti hanno fatto ricorso, di cui circa 2000 solo con l’ANIEF,  ma l’atteggiamento incomprensibilmente arrogante di chi ha passato la prova, sta creando un effetto domino,  per cui è prevedibile un numero ancor più elevato di ricorrenti, che potrebbe comportare effetti poco controllabili per il futuro del concorso. Un aspetto che fa molto pensare, al di fuori della poco dignitosa contrapposizione tra idonei ed esclusi, è quello della difficoltà, paventata in alcuni forum, di alcuni insegnanti nel sostenere l’onere economico del ricorso. Un'altra umiliazione, quella degli stipendi inadeguati al ruolo sociale ricoperto dall’insegnante, che fa coppia con l’offesa didattica subita in questa erronea prova preselettiva.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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