“Basta con le raccomandazioni”, parola di Mariastella Gelmini
Data: Sabato, 29 ottobre 2011 ore 11:18:42 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Valorizzare le lauree che danno lavoro. Cambiare le modalità di ingresso nel lavoro basate sulle cosiddette raccomandazioni. Sono questi gli obiettivi indicati dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini con il piano per l’occupazione giovanile orientato ad affrontare il preoccupante fenomeno della disoccupazione anche intellettuale di lunga durata.                            
 Puntare sulle lauree forti. “Valorizzare i percorsi di laurea ‘forti’ che generano occupazione” è questa la risposta ministeriale di fronte agli inquietanti dati dell’Istat. In Italia un ragazzo su quattro è senza lavoro ed il tasso di disoccupazione giovanile salito al 26,8%, rispetto al 25,7% registrato nello stesso periodo del 2009. La situazione peggiore è nel sud dove nel 2009 il tasso di occupazione dei laureati con età compresa tra i 25 e i 34 anni è stato del 54%, contro un 75% riscontrato nelle regioni del Centro e settentrionali. Nel meridione i sacrifici per la laurea sono ricompensati in ritardo. Per queste ragioni, il Piano occupazionale mira alla semplificazione e riduzione dei corsi di laurea triennali e ad un ripensamento dei dottorati di ricerca fino ad ora non considerati come un valore aggiunto da parte delle aziende italiane.
“Basta con le raccomandazioni per trovare lavoro”. Tra le priorità del piano anche quella di facilitare la transizione dalla scuola al lavoro attualmente considerata eccessivamente lunga. Ma soprattutto, dal Ministero viene sottolineata la modalità sbagliata di ingresso nel mondo del lavoro che in Italia avviene ancora prevalentemente tramite amicizie e reti di conoscenze che purtroppo troppo spesso superano i limiti della legalità ma soprattutto della meritocrazia. “Per questo – spiega il ministro Gelmini – abbiamo previsto l’obbligo per scuole e atenei di pubblicare online i curricula dei neo-diplomati e neo-laureati e di conferire gli stessi al portale ClicLavoro”, dove inoltre sarà possibile trovare anche le offerte e le domande di lavoro gestite dai centri per l’impiego pubblici e dalle agenzie private che verranno valorizzate maggiormente nel futuro al fine di facilitare ed accorciare i tempi di ricerca di un’occupazione.
Ma sarà sufficiente a sradicare un vero e proprio sistema culturale, quello delle raccomandazioni, che esclude automaticamente buona parte dei giovani dai posti più prestigiosi, al di là delle competenze e delle qualità?   (da  http://www.dirittodicritica.com)

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