La frustrazione dei vincitori nell’Italia del demerito. Il concorso a ds più trasparente che ci sia stato.
Data: Sabato, 29 ottobre 2011 ore 07:27:39 CEST Argomento: Opinioni
Alcuni giorni fa,
sono andato a un corso di formazione alle prove scritte per il concorso
da Dirigente Scolastico, presso un grande centro di formazione di
Milano. Vi erano un’ottantina di insegnanti che avevano superato i test
e che volevano prepararsi per gli scritti. Il clima però non era
festoso, ma di mesta malinconia, di malcelata stanchezza. Nella pausa
caffè, raccolgo gli umori dei compagni di viaggio.
Paola racconta la sua esperienza. Dice di non aver imparato nulla dai
test avendoli memorizzati attraverso strane tecniche di memorizzazione
per parole chiave. Dice di aver studiato all’inverosimile, di giorno e
di notte. Dice di averlo fatto in un periodo difficile dell’anno, con
le lezioni già iniziate e nel proliferante dilagare degli organi
collegiali. Dice che, per non sottrarre il tempo allo studio, non ha
ancora effettuato una TAC alle anche in cui le era comparsa una macchia
da indagare. Dice di aver studiato con i dolori alle ossa, ma con cieca
determinazione. Stando alle sua minuta avrebbe azzeccato il 93% delle
domande.
Francesca, collega giovane e con due figli di quattro e sei anni, dice
di avere imparato tanto dai test. Il suo studio non è stato mnemonico,
ma di approfondimento delle tematiche. Dice che sua madre e suo padre
sono giunti a Milano da Potenza il 3 settembre, per aiutarla. Mentre
sua madre cucinava, lavava e stirava, suo padre, complice il bel tempo,
le portava i bambini nel parco dalle 8,30 del mattino alle 18,30. Ora
anche lei è straziata dalle fatica e teme di non avere le energie
sufficienti per continuare.
La beffa che alcuni temono è che, per via dei ricorsi, chi si è
impegnato dovrà competere con persone più fresche. Alcuni che a
settembre non hanno compiuto sforzi contano di arrivare agli scritti
grazie all’immancabile, italico ricorso che punisce chi si è impegnato
rispettando le prescrizioni del bando. Paradossalmente chi non si è
impegnato potrebbe avere le energie, mentali e fisiche, per reggere
meglio lo studio in questo tremendo mese di novembre. Tutti sentono
l’amarezza di vivere in un paese dove le regole non hanno alcuna
certezza e dove con un cavillo giuridico, una furbata, una millanteria
si può arrivare ovunque a dispetto delle regole e di chi le rispetta.
Tutti sanno che le ragioni per ricorrere sono inesistenti “Non ho avuto
abbastanza tempo”, “Le domande non erano oggettive”, “Il librone era
uno strumento demenziale”.
In realtà questo è il concorso più trasparente che ci sia stato. Le
domande erano conosciute in anticipo e TUTTI avevano la possibilità di
studiarle, approfondirle o memorizzarle. Questa è la vera oggettività.
Certo nessuna domanda può avere il sigillo della assoluta oggettività,
se c’è malafede. Persino se chiedessi “Chi ha scoperto l’America?”
qualcuno potrebbe obiettare che la domanda non è oggettiva perché
alcuni storici parlano di Vichinghi islandesi giunti in America nel 980
d.C.
Se chiedessi “Quanto fa 2+2?” anche questa domanda, per quelli in
malafede, sarebbe non oggettiva perché nel sistema quaternario 2+2=10,
in quello ternario 11 e così via. Per questi furbi italiani, allergici
alle regole e all’idea del merito, non basta che il ministero abbia
fornito le domande in anticipo. Essi credono che “Cristoforo Colombo
scoprì l’America” se hanno raggiunto il fatidico 80%, mentre l’hanno
scoperta i Vichinghi se non hanno raggiunto l’80%.
Mostri il TAR un po’ di civiltà e di orgoglio. Dica con chiarezza una
cosa chiara a chi, forzando le regole, vuole fare a tutti i costi gli
scritti, senza avere superato la preselezione. Dica a costoro:
“STUDIATE”. Per arrivare occorre studiare, studiare e studiare. Senza
scorciatoie, ricorsi e bunga-bunga. Gli approdi siano diversi per
ciascuno, ma partendo tutti dallo stesso punto di partenza, dagli
stessi 100 quesiti: brutti, stupidi e insolenti quanto si vuole, ma
UGUALI per tutti.
Gli uomini seri, che ancora credono che possa esserci in Italia uno
stato di diritto, facciano giungere la loro voce al TAR affinché
legalità e merito possano andare avanti. Furbizia e malafede indietro.
Silos Ignance
scuola18591962@yahoo.it
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