Autismo, in Italia 1 bambino su 200 è a rischio
Data: Venerdì, 28 ottobre 2011 ore 14:57:57 CEST
Argomento: Rassegna stampa


"In Italia 1 bambino su 200 è a rischio di autismo ma ci sono ancora troppi ritardi nell'individuazione del disturbo e terapie non idonee ad affrontarlo". Lo rende noto l'Istituto di Ortofonologia (IdO) - centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e ricerca per l'età evolutiva, operativo dal 1970, ed ente di formazione e aggiornamento per medici, psicologi e insegnanti - che propone quindi un approccio innovativo sia nella diagnosi che nella terapia per migliorare la qualità della vita dei bambini autistici e delle loro famiglie e per dimostrare che l'autismo è affrontabile con risultati soddisfacenti. Sarà questo, infatti, il tema al centro del convegno "Autismo infantile.             
  La centralità della diagnosi precoce per un progetto terapeutico mirato", promosso dall'IdO in collaborazione con la Fondazione Telecom ed Edizione Magi e in programma sabato 12 novembre presso il Palazzo dei Congressi dalle ore 9 alle ore 17, nell'ambito dell'evento Diregiovani Direfuturo-Il Festival delle giovani idee. Una manifestazione di quattro giorni, dal 9 al 12 novembre, che porterà a Roma più di 30.000 ragazzi provenienti dalle scuole di tutta Italia. Perché anche i bambini autistici possano "Direfuturo", l'IdO presenterà al Festival, giunto alla sua terza edizione, i due progetti noti come "Tartaruga", attivo a Roma dal 2004, e "La centralità della diagnosi precoce nell'autismo infantile", co-finanziato dalla Fondazione Telecom Italia a marzo 2011. La prima iniziativa propone nel trattamento del disturbo autistico un approccio basato sulla motivazione, mentre la seconda coinvolge la scuola e i pediatri in percorsi di formazione finalizzati all'individuazione dell'autismo fin dalla più tenera età. "Ciò che è necessario - afferma il direttore dell'Ido Federico Bianchi di Castelbianco - è fare la diagnosi entro i tre anni. Prima ci si muove e meglio è - conclude - perchè si riesce ad intervenire quando il disturbo non si è ancora radicato".
Lo rende noto l'Istituto di Ortofonologia.     (AGENPARL)

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