Rallentare il dimensionamento: anche il Governo è d'accordo
Data: Venerdì, 28 ottobre 2011 ore 07:47:04 CEST Argomento: Rassegna stampa
In
Commissione Cultura del Senato il Governo ha accolto un ordine del
giorno delle opposizioni con cui si impegna l'esecutivo a individuare
il modo per ridurre l'impatto del dimensionamento delle istituzioni
scolastiche.
Nella seduta del 26 ottobre la Commissione Cultura del Senato ha
approvato un ordine del giorno dell’opposizione, accolto dal Governo,
che rimette in discussione le norme sul dimensionamento scolastico
contenute nel disegno di legge sulla stabilità.
In particolare la Commissione ha esaminato le disposizioni che
prevedono che le scuole con meno di 600 alunni (o meno di 400 se si
tratta di scuole di piccole isole o di comunità montane) vengano
affidate in reggenza e non abbiano neppure un proprio direttore
generale dei servizi.
“Questi nuovi criteri per l'autonomia scolastica - rilevano i senatori
- appaiono fortemente penalizzanti per le piccole realtà nelle quali,
di fatto, verrà a crearsi una situazione di vero e proprio abbandono
dell'istituzione
scolastica”.
“Questa manovra di dimensionamento finalizzata al contenimento
della spesa - si legge ancora nell’ordine del giorno - rischia di
creare pesanti danni non solo dal punto di vista quantitativo, ma
soprattutto dal punto di vista qualitativo: già ora, infatti, ci sono
migliaia di scuole senza preside affidate in reggenza ai presidi
superstiti costretti così a dividere il proprio impegno su almeno due
scuole”.
Nell’accogliere l’ordine del giorno, il neo-sottosegretario
all’istruzione Giuseppe Galati ha di fatto accettato anche un passaggio
che contiene una pesante accusa nei confronti del Governo stesso:
“anche in questa manovra economica il Governo, invece di valorizzare
l'istruzione scolastica, continua perseverare in una irrazionale e poco
lungimirante politica di tagli che sta mettendo a rischio il
funzionamento degli istituti scolastici”.
In conclusione l’ordine del giorno impegna il Governo “a valutare
l'opportunità di individuare iniziative nell'ambito del Fondo istituito
ai sensi dell'articolo 4, comma 88, per evitare che questa manovra di
dimensionamento dei dirigenti scolastici, finalizzata al contenimento
della spesa, rischi di creare disservizi e mal funzionamento degli
istituti scolastici interessati”.
Quello a cui si fa riferimento è un fondo denominato “Fondo da
ripartire per la valorizzazione dell’istruzione scolastica,
universitaria e dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica”
per il quale lo stesso disegno di legge stanzia poco meno di 65 milioni
per il 2012, 168 per il 2013 e 127 milioni a decorrere dall’anno 2014.
In altre parole: si potrà evitare di cancellare un certo numero di
scuole a condizione che le risorse possano essere reperite all’interno
del bilancio dello stesso Ministero.
(da Tecnica della Scuola di R.P.)
redazione@aetnanet.org
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