Seguire le indicazioni della Chiesa: L’assenza dal sociale è un peccato e l’assenteismo sociale è un peccato di omissione.
Data: Giovedì, 27 ottobre 2011 ore 16:06:53 CEST Argomento: Opinioni
Già nel secolo
decimonono il credente laico devoto Manzoni annotava : “Vi
ha tali stati di società nei quali pare che le virtù negative siano le
sole riservate all’uomo. Non cooperare al male sembra il massimo della
virtù. Ora è male che l’uomo non agisca per il bene : la Religione
mantiene sempre una specie di virtù attive possibili in tutti i tempi,
che tengono esercitato l’uomo alle cose migliori”. E ancora :” La
noncuranza e l’ignoranza dello spirito del secolo da parte di tutti
quelli che nella Chiesa sono destinati ad insegnare, sarebbe di
gravissimo nocumento. Non già che essi debbano essere diretti da
quello, ma dovrebbero anzi dirigerlo, raddrizzarlo, e dove sia d’uopo
confutarlo con cognizione di causa e con superiorità di ragione, non
condannarlo in monte”. Oggi, nel ventunesimo secolo, in piena crisi del
welfare, nel mare in tempesta della politica economica ed
istituzionale, e nel generale disorientamento etico-culturale, le
parole del grande scrittore lombardo sono, in buona sostanza, non
solo attuali ma in perfetta sintonia con il recente
monito del cardinale Bagnasco: essere l’assenza dal sociale
un peccato:-” l’assenteismo sociale, per i cristiani è un
peccato di omissione”-.
La dottrina sociale della Chiesa, che ha nel Vangelo la sua
sorgente, sconfessa, infatti, ogni pretesa di celebrazione delle
virtù “passive” e scoraggia gli ambigui consentimenti con
la “moralità” dell’astensione. ” Dobbiamo riaffermare,
innanzitutto, il punto sorgivo della presenza sociale e
civile dei cattolici; presenza […] per l’elaborazione di un
nuovo ordine costituzionale, per la promozione della libertà e lo
sviluppo della società italiana[…] per l’apertura verso un’Europa
unita, e per la salvaguardia della pace nel mondo”. E’ questo, in
sintesi estrema ,l’invito- appello del cardinale Bagnasco, lanciato al
Forum di Todi a tutti i cattolici di buona volontà che hanno a cuore le
sorti del nostro Paese: una “laicità positiva”, che sappia
inverare le verità del Vangelo nella pratica di un autentico
umanesimo e di una politica rinnovata, fatta a misura
d’uomo, rispettosa della sua dignità e delle sue esigenze materiali più
“vere”; che abbia una sua intrinseca eticità e che sia
capace “di promuovere il bene comune”, il cui scopo
“comporta tutte le dimensioni costitutive dell’uomo, quindi …
anche la sua dimensione religiosa”.
Nuccio Palumbo
antoninopal@katamail.com
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