Francesca Puglisi: 'Scuola italiana? Grave emergenza democratica'
Data: Lunedì, 24 ottobre 2011 ore 22:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Continua l’amara stagione dei tagli, proprio nei giorni dell’ultimatum europeo all’Italia, a cui i due fantini dell’Eurozona Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno chiesto un intervento concreto, e una vera manovra di sviluppo. Tra pensioni che si allontanano, enti locali in affanno e prospettive non troppo rosee cresce anche il risentimento per la Funzione Pubblica, e per la Scuola in particolare, mai così attaccata e mai così a rischio. Perché è di questo che si parla, della scuola pubblica che rischia davvero di fare una brutta fine, e stiamo ancora usando un eufemismo. Il 2012 sarà l’anno decisivo? Ne abbiamo discusso con Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico, alle prese con un lungo week end di dibattiti, prima a Desenzano del Garda (Brescia) e poi a Firenze, in Piazza Maggiore.     
        Come sta la scuola italiana? Sembra che molti istituti non avranno nemmeno un dirigente, oltre a un ridimensionamento globale di tutte le strutture..

I tagli della Gelmini continuano ancora, nonostante le sue lacrime di coccodrillo continua imperterrita e con determinazione a tagliare la scuola pubblica, la più grande istituzione democratica del nostro Paese. Nella manovra estiva sono stati inseriti i dimensionamenti degli istituti scolastici, e quindi un taglio ulteriore camuffato però da accorpamento, e che in realtà significa la chiusura di 1772 scuole, oltre alla perdita di 5mila posti di lavoro tra dirigenti scolastici, collaboratori e personale Ata. Noi abbiamo bisogno di una scuola pubblica di qualità per rimettere in moto l’ascensore sociale dell’Italia, per dare a tutti uguali opportunità di apprendimento, di educazione e di istruzione. Come chiede la nostra Costituzione: i capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi devono poter raggiungere anche i più alti gradi di istruzione. Come se non bastasse la Gelmini ha tagliato circa 100 milioni di euro al diritto allo studio così che tanti ragazzi che frequentavano le università grazie alle borse di studio non potranno più farlo.

Un quadro amaro, una prospettiva preoccupante..

Questa è una grave emergenza democratica per il nostro Paese: mi sembra chiaro che è giunta ormai l’ora che il Governo degli incapaci tolga il disturbo. Abbiamo bisogno di voltare pagina e di tornare a investire sulla scuola pubblica. Siamo il fanalino di coda dei Paesi Ocse per gli investimenti nell’istruzione rispetto al Pil, e il Governo ha già detto che le risorse continueranno a diminuire fino al 2025. C’è bisogno di invertire questa tendenza, recuperando risorse ad esempio con una tassa patrimoniale sui grandi patrimoni, riallineando poi la tassazione sulle rendite finanziarie rispetto al resto d’Europa, intensificando la lotta all’evasione fiscale.

Senza entrare nei dettagli tecnici ci sono tante cose che non piacciono ai sindacati della scuola, ai collaboratori e agli insegnanti.. dalla modifica degli scaglioni al nuovo Dl 150 sulla sede di lavoro regionale..

Sembra ci sia un vero e proprio accanimento ideologico, un furore contro la scuola in generale e contro gli insegnanti in particolare. Perché? Perché formano menti libere, e un Governo antidemocratico come questo Governo di destra non può sopportare la libertà di pensiero, così come sopporta poco la Costituzione, uno dei grandi valori che gli insegnanti trasmettono ogni giorno ai nostri figli. Un valore da difendere, senza se e senza ma.

Tutto questo ricorda un film: nelle scuole un allarme per ogni pensiero indipendente!

Loro attaccano il pensiero indipendente con fatti concreti, basta pensare alla Commissione d’inchiesta sui libri di storia, quando invece servirebbe una Commissione d’inchiesta sull’edilizia scolastica, perché vorremmo tanto sapere dove sono finiti i soldi stanziati dal Governo, mai ricevuti dalle scuole. Anche l’edilizia scolastica è una grande emergenza nazionale: il 64% degli edifici scolastici non rispetta le norme di sicurezza. Questo sarà uno dei primi problemi che affronteremo non appena torneremo al Governo.

Ultima battuta, sul fantomatico tunnel dei neutrini immaginato dal ministro Gelmini. Secondo te che effetto ha avuto a livello internazionale un’uscita clamorosa come questa?

Questa è l’ennesima gaffe che si va ad aggiungere al tanto discredito che il Governo ha gettato sul nostro Paese, con i comportamenti assolutamente fuori luogo del Presidente del Consiglio, dalla corruzione al decadimento morale che è arrivato fin dentro le istituzioni e i palazzi governativi. Prima si tolgono di mezzo e prima riusciamo a recuperare credito internazionale! Se siamo in queste condizioni, anche a livello economico, è perché il nostro imbarazzante presidente del Consiglio viene lasciato fuori da qualsiasi discussione, da qualsiasi meeting e da qualsiasi accordo, europeo e non solo.       (da http://www.voceditalia.it/ di Alessandro Gatta -alessandro.gatta@voceditalia.it )

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