Occupazione, interventi per famiglie e contro la dispersione scolastica. I numeri di Fonda Azioni per Librino, progetto per i minori a rischio di Catania
Data: Lunedì, 24 ottobre 2011 ore 20:00:51 CEST Argomento: Comunicati
Trecento
residenti coinvolti in occupazione legale, 13 borse lavoro che in 4
casi si sono trasformate in veri e propri contratti di lavoro. E
ancora: 3 mila minori coinvolti in progetti educativi e formativi, 300
interventi in famiglie – in maggioranza nuclei giovani con molti figli
a carico - per fornire vestiario, alimenti, medicine e orientamento su
servizi amministrativi e legislazione di settore. Centinaia infine di
interventi individuali con i ragazzini a rischio per diminuire la
dispersione scolastica e la frequenza discontinua con sensibili
cambiamenti relazionali, comportamentali e didattici nei ragazzini
interessati.
Sono i numeri presentati oggi a Catania nel seminario organizzato da
Confcooperative che concludeva “Fonda Azioni per Librino”, il progetto
biennale messo a punto da nove enti, e finanziato da Fondazione con il
Sud, per combattere la devianza, specie quella minorile, del
quartiere-satellite di Catania dove vivono 60.000 persone. Gli enti
coinvolti sono: Collegio Maria Ausiliatrice, le Associazioni Cospes
Ciofs e Il Sentiero, le cooperative sociali Marianella Garcia e Centro
Orizzonte, Confcooperative Catania e ACLI (Associazione Cristiana
lavoratori Italiani), le parrocchie Resurrezione del Signore e Nostra
signora del SS. Sacramento di Librino.
“Non volevamo cambiare il mondo, ma certo Librino non è la stessa
di tre anni fa”. Lo dice suor Lucia Siragusa, coordinatrice del
progetto, salesiana dell’Istituto Maria Ausiliatrice che a Librino
gestisce un frequentatissimo oratorio. “Abbiamo gettato un seme, lo
stiamo vedendo crescere, ma occorre rendere sempre fertile questo
terreno con il contributo fattivo delle istituzioni”. In tal senso si
guarda con attenzione all’entrata in funzione dell’Ospedale San Marco,
che farà da catalizzatore di servizi, e alla trasformazione del Palazzo
di cemento – covo di spaccio e malavita - in sede di uffici comunali
per creare una reale interazione con la città. Ad aprire il seminario
“C’è un futuro per Librino? A quali condizioni?” – questo il titolo del
convegno - la toccante testimonianza di Sandro Vergato, animatore, che
proprio a Librino, dove ha dovuto traslocare adolescente, ha fondato
nel 1989 Sorrisolandia, la cooperativa attiva nel settore
dell’animazione e dello spettacolo. Sono seguiti gli interventi -
moderati da Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative, impegnata a
favorire i progetti di auto imprenditorialità fra i giovani di Librino
– di Rita Tomasello e Alessia Vecchio (Ciofs-Fp Sicilia, che hanno
documentato l’attività con un accurato studio statistico), Don Enzo
Giammello (salesiano, presidente della cooperativa Centro Orizzonte
Lavoro che ha stilato un suo personale decalogo di “buone azioni” per
Librino), Giuseppe Scionti (vice presidente della Cooperativa sociale
Marianella Garcia che presto avvierà una comunità alloggio per minori a
San Giorgio) Pietro Ferrari Bravo, direttore di Fondazioni con il Sud
(da poco impegnata con un progetto ancora più imponente su San
Cristoforo) e Antonietta Schembri, della Direzione Sviluppo Politiche
Sociali del Comune di Catania che ha riferito dei progetti in corso su
Librino da parte dell’Amministrazione comunale. Il presidente della
Provincia Giuseppe Castiglione è intervenuto per un augurio di buon
lavoro ai relatori. Un “Manifesto per Librino” condiviso dalle
istituzioni e dalla comunità è la proposta di Pietro Ferrari Bravo che
dice: “Lo sviluppo economico di un territorio garantisce il welfare. Ma
è vero anche il contrario e dunque ognuno deve dare del suo”. Idea
sottolineata anche da Gaetano Mancini: “Abbiamo sperimentato con
successo delle buone prassi – dice Mancini - di cui sappiamo già non
vedremo subito i frutti. E’ stata una sorta di “rivoluzione dal basso”,
ispirata anche dalle parole di don Puglisi che incitava a ‘fare ognuno
qualcosa per il territorio’. Ci auguriamo che le istituzioni sappiano
raccogliere il testimone di Fonda Azioni e continuare il percorso
insieme a noi valorizzando l’esperienza e il grande patrimonio di
azioni e relazioni conquistato in questi anni”.
redazione@aetnanet.org
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