Dirpresidi, dirigenti indignati: con gli accorpamenti più responsabilità ma nessun riconoscimento economico
Data: Domenica, 23 ottobre 2011 ore 07:34:41 CEST
Argomento: Opinioni


Anche i presidi  delle scuole si indignano. Ma non certamente per “simpatia” con gli indignados dei cortei romani. In applicazione della manovre finanziaria,  l’organico dei dirigenti scolastici  diminuirà di 3.138 con aggravio del carico di lavoro e ancora viene negata la perequazione interna ed esterna
Nell’arco di due mesi in rapida successione abbiamo assistito a un taglio delle presidenze pari  a 1812 con il primo decreto di agosto (art. 19 del  D.L 98) ,  subito dopo aggravato dall’ allegato al bilancio 2012 che apporta un ulteriore taglio di 1331 unità mediante l’artificio dell’innalzamento della soglia minima degli istituti comprensivi a 600 e 400 studenti.
Si tratta di un risparmio strutturale per l’amministrazione notevole, se consideriamo che il trattamento lordo Stato di un dirigente scolastico, inclusa la retribuzione di posizione fissa, variabile e di risultato è in media pari a 80.024 euro . Per i dirigenti scolastici il calcolo per montante della riduzione di spesa per il 2012-13 pari a 251.115.312 milioni di euro.
Già da questo solo risparmio si capisce che ci sarebbe ampiamente la copertura dei fondi per colmare il differenziale di retribuzione per i dirigenti del concorso ordinario 2004 che ancora soffrono di una sperequazione rispetto ai loro colleghi.
Basterebbero 5 milioni per coprire questo gap: ebbene come si fa a dire da parte del governo che non c’è disponibilità?
Non solo, ma con questa somma si potrebbe ampiamente coprire anche il differenziale che separa la dirigenza scolastica da tutte le altre dirigenze del pubblico impiego (sperequazione esterna) che essenzialmente è legata alla diversa retribuzione di posizione e di risultato. Dal confronto con i dirigenti tecnici (ex ispettori) emerge un differenziale di 28.000 euro in media che riferito ora all’organico residuo pari a 10.415 (dotazioni organiche dirigenti scolastici a.s. 2010/2011) depurato dei 3138 decurtati fa 7.277 senza tenere conto delle vacanze e carenze attuali che abbassano ulteriormente questa cifra (basterebbe sottrarre le reggenze attuali), da un calcolo di 203 milioni di euro.
Insomma i risparmi attuali basterebbero a rendere giustizia retributiva alla categoria senza ulteriori aggravi o appesantimenti su altre poste di bilancio dello Stato.
I compiti  e le responsabilità che  graveranno sui presidi che avranno oltre mille studenti  e più di cento docenti e personale Ata saranno notevoli  ed in più per molte scuole non sarà facile gestire alunni e classi dislocate in più plessi scolastici, per carenza di strutture e per necessità ambientali.
Il Ministero delle Finanze che sovrintende e governa  la scuola italiana vuole la botte piena di economie  e la moglie ubriaca di lavoro e di stress. Tutto ciò non può avere vita lunga. Occorre apportare necessariamente  i correttivi utili a sostenere il ruolo e la funzione dirigenziale , equiparandola ad altre funzioni pari grado, ma  maggiormente retribuite  e gratificate, pur con carichi di responsabilità e di lavoro di gran lunga inferiori.


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