Messina, La Cisl lancia l'allarme: ''In arrivo una nuova scure per gli istituti del nostro territorio''
Data: Sabato, 22 ottobre 2011 ore 03:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Una
nuova scure si sta per abbattere sulla scuola siciliana e su quella
messinese in particolare a causa della procedura avviata dalla Manovra
finanziaria di Luglio 2011 e chiamata “Razionalizzazione della rete
scolastica e Dimensionamento delle Istituzioni scolastiche autonome”.
A lanciare l’allarme sono il segretario generale della Cisl di Messina
Tonino Genovese e il segretario provinciale della Cisl Scuola Laura
Fleres che esprimono “preoccupazione per le serie ripercussioni
che ci saranno anche nella nostra provincia, a causa
dell’operazione messa in atto dal Ministro Gelmini per fare
cassa”.
Una manovra che prevede come, entro il 31 dicembre 2011, debbano
sparire definitivamente le autonomie dei circoli didattici e delle
scuole medie, sostituendoli con gli Istituti Comprensivi, modificandone
i parametri e innalzando il numero degli alunni da 500 a 1000, salvo
qualche limitata deroga per le scuole che si trovano in comuni montani,
in piccole isole e minoranze linguistiche. In questi casi il numero di
riferimento per mantenere l'autonomia è 500 e non 1000”.
“Sempre più spesso i tagli della spesa pubblica – sostengono Genovese e
Fleres - pregiudicano servizi essenziali come, in questo caso, il
diritto allo studio, perdendo di vista le esigenze e le istanze del
territorio, mettendo in difficoltà le famiglie e in crisi la
funzionalità dell’istituzione scolastica. Le conseguenze di questa
operazione, infatti, si ripercuoteranno sui servizi che i comuni, già
in difficoltà per i tagli subiti, non saranno più in grado di garantire
come nel passato”.
Infatti, secondo la Cisl e la Cisl Scuola di Messina, non si tiene
conto delle condizioni socio-economiche del territorio, dei difficili
collegamenti con altri Comuni e della peculiarità di un territorio
messinese format da 108 comuni.
Per questo motivo la Cisl Scuola di Messina, in raccordo con la
Confederazione, ha avviato in tutta la provincia, una serie di incontri
con i dirigenti sindacali per monitorare la situazione e scongiurare
conseguenze sociali e occupazionali derivanti dal dimensionamento delle
istituzioni scolastiche in questione.
Nella provincia di Messina le scuole attualmente autonome, riferite al
I ciclo di istruzione, cioè materne, elementari e medie sono 107, ma
sono solo poche quelle che già possiedono i requisiti per mantenere
l'autonomia. Addirittura il Miur ha previsto che saranno solo 66 quelle
superstiti con un taglio di 41 istituzioni scolastiche, corrispondente
a una percentuale del 38%, la più alta tra tutte le province siciliane.
“Ancora una volta – sostengono Tonino Genovese e Laura Fleres - la
provincia di Messina paga lo scotto della scarsa considerazione a
livello regionale e nazionale e dello scarso interesse che i nostri
rappresentanti politici rivolgono al mondo della scuola e alla tutela
delle istanze territoriali”.
Il sindacato evidenzia come non siano state considerate le reali
esigenze del territorio, come il mancato riconoscimento di “comune di
montagna” a parecchi centri oltre i 600 metri sul livello del mare,
come previsto dalla legge 1 marzo 1957 ancora le difficoltà legate ai
trasporti dai piccoli centri a quelli più grandi. (da
http://www.strill.it/)
redazione@aetnanet.org
|
|