Niente TFA in Valle d'Aosta per gli insegnanti precari non abilitati
Data: Martedì, 18 ottobre 2011 ore 21:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Per quest’anno, niente Tirocini Formativi Attivi. I corsi necessari al conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento, dopo la soppressione delle Scuole Superiori per l'Insegnamento nelle Scuole Secondarie (SSIS) avvenuta nel 2008, non saranno attivati in Valle d'Aosta. E anche il futuro, per migliaia di aspiranti insegnanti in tutta Italia, appare piuttosto incerto. In Valle d’Aosta, restano sprovviste di abilitati le graduatorie di Lettere e di Educazione tecnica nella scuola secondaria di primo grado.                                      
  La notizia è stata comunicata dall’Università della Valle d’Aosta ai sindacati il 6 ottobre scorso. Il motivo della scelta sarebbe dovuto al “brevissimo tempo intercorso dal momento della segnalazione del problema e dall’incertezza della normativa nazionale”.
Ragioni che non hanno convinto lo SNALS, ora impegnato a raccogliere le lettere di protesta dei precari non abilitati, attraverso un neonato “Comitato Precario”, da indirizzare al Presidente della Regione e alla Sovraintendente agli Studi per chiedere ulteriori spiegazioni in merito alla questione.
Lettere di protesta dallo SNALS
“Ci si chiede perché - si legge nel testo di una di questa lettere - l’Università della Valle d’Aosta non abbia provveduto come tutti gli altri Atenei ad informarsi autonomamente e, soprattutto, ad adempiere a quanto richiesto dalla Nota Ministeriale del 5 agosto scorso, che invitava le Università interessate a formulare le proposte di istituzione e attivazione dei corsi TFA, nonché a consorziarsi con altri Atenei per programmare tali corsi”.
Le domande sono tante e non si fermano qui. “Forse l’Università della Valle d’Aosta non ha ricevuto la comunicazione dal Ministero? O non ha provveduto a richiedere alla Sovrintendenza agli Studi l’entità del fabbisogno di docenti abilitati per i prossimi anni, dato che il MIUR sembra conoscere perfettamente, per quanto riguarda il restante territorio italiano?”
Comunque sia, la mancata disponibilità dell’Università della Valle d’Aosta comporterà una serie di conseguenze negative per i precari non abilitati, in quanto secondo il sindacato esiste “il fondato rischio che, tra due anni, quanti oggi lavorano nelle Scuole della Valle d’Aosta senza abilitazione siano superati da docenti abilitati provenienti da altre Regioni, nelle quali nel frattempo si saranno svolti tanto i TFA quanto i concorsi riservati ai soli abilitati”.
Se questo avvenisse, emerge dal testo indirizzato alle autorità, “non soltanto si priverà del lavoro le centinaia di precari che oggi assicurano il regolare funzionamento della scuola in Valle d’Aosta, ma si sottrarrà alla Regione una parte delle proprie entrate, in quanto i docenti residenti in altre Regioni non versano l’IRPEF in Valle d’Aosta, cosicché il danno economico per la comunità valdostana risulterà duplice".
Le richieste dei sindacati
Quali sono quindi le richieste dei docenti interessati? “Vogliamo che l’UniVdA riveda la propria posizione e che i responsabili della Scuola e del Governo regionale intervengano per sanare una situazione che presenta soltanto aspetti negativi per i lavoratori, per la qualità della Scuola e per le finanze della Valle d’Aosta".
Un appello a cui si è associato anche Savt Ecole, denunciando ieri con una nota “lo stato d’incertezza in cui vivono i precari e come siano continuamente sottoposti a notizie prima sbandierate, poi smentite o modificate: è necessario che il Ministero intraprenda la via della chiarezza e che comunichi al più presto e con precisione i tempi di attuazione dei percorsi abilitanti”.
di Massimiliano Riccio
     (da http://www.aostasera.it)

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