Preselezioni scorrette nel metodo e nel merito. E se in una regione si raggiunge solo il numero corrispondente ai posti?
Data: Marted́, 18 ottobre 2011 ore 06:58:50 CEST
Argomento: Opinioni


Ma di che stiamo parlando? Il presidente della Formez Amalfitano difende il suo operato con argomenti risibili; qualche collega, tutto soddisfatto della propria prova, asserisce che il problema è che i docenti rifiutano di essere giudicati e li invita a dare il buon esempio ai propri alunni!
Ciò che ha testato la prova è soprattutto l’ acquiescenza dei futuri dirigenti, la loro capacità di sottomissione a tal punto da imparare mille quesiti errati, la loro capacità acritica.  Io sono tra quelli che alla domanda relativa al Dsga hanno risposto che il Direttore non interviene nella fase di stesura del POF perché così è scritto nella normativa; sono tra quelli che hanno letto perplessi la domanda sulla comprensione del testo e hanno perso tanto tempo nell’individuare la risposta esatta, perché io l’espressione “comprensione locale” del testo riferita ai significati espliciti non l’avevo mai sentita, nonostante gli esami sostenuti di Filosofia del linguaggio e di psicolinguistica, anzi vorrei sapere proprio qual è la fonte e vorrei che qualche linguista affermasse la validità e l’universalità di tale definizione.
Ricordo al collega Silos Ignance  che i test di accesso all’Università ai quali si sottopongono i nostri ragazzi hanno una metodologia totalmente diversa: i candidati non conoscono le domande, sanno solo gli ambiti di riferimento che sono costretti non a memorizzare passivamente , ma a conoscere;  molte domande sono di logica e vanno a testare una capacità; altre sono di comprensione del testo e vanno a verificare proprio la capacità di fare inferenze: diverso sarebbe stato il test se per l’area giuridica fosse stato richiesto di interpretare correttamente la norma o per l’area informatica di evidenziare le capacità logiche. Molti docenti sono riusciti anche a trasformare la prova di comprensione della lingua in mero esercizio mnemonico: si sa che la lingua studiata è di gran lunga quella inglese, allora come mai molti hanno scelto lo spagnolo? Perché ad un certo punto è passato il consiglio: per superare il test scegliete la lingua spagnola, è più semplice da comprendere e da mandare a memoria.
Le mie figlie si sono sottoposte tre anni fa al test di Architettura e sono rimasta positivamente meravigliata della efficienza e della efficacia della loro prova organizzata da Infostud. Nelle aule, molto grandi e spaziose (non in due per banco come è accaduto a me), erano divisi per età; loro essendo gemelle dovevano stare insieme, invece il sistema le aveva automaticamente spostate in due luoghi diversi; quando sono usciti i risultati, tramite il loro codice hanno potuto accedere alla loro prova, individuando nell’immagine proposta errori anche insospettati e le risposte esatte. Gli elenchi non riportavano brutalmente gli ammessi, ma i codici identificativi; non superava  la prova chi raggiungeva un certo punteggio, ma tutti coloro che rientravano nel numero prestabilito, per cui anche se un item, considerato errato, è stato eliminato ciò non ha modificato il valore della prova. Come vedi, caro Silos,  le prove sono tutt’altro che simili!
Un’ ultima annotazione. Trovo estremamente grave che sia stato determinato il superamento della prova in base ad un  punteggio prestabilito, anziché in rapporto al numero dei posti messi a concorso. Dice Amalfitano: con la prova selettiva noi abbiamo esaminato in pochissimo tempo  32.600  candidati, il suo valore sta in questo, nella forza della scrematura. Ma noi stiamo esaminando chi dovrà curare la scuola pubblica! E se per caso in una regione raggiunge l’80% delle risposte esatte solo il numero corrispondente ai posti, vuol dire che noi abbiamo scelto le persone in base al test selettivo: è questo che vogliamo? L’ultimo concorso per titoli ed esami richiedeva che i candidati ammessi alle prove scritte fossero sette volte tante i posti affinché i più meritevoli emergessero dalle prove. E ora?!?

Marisa Tulli
mari.tulli@tiscali.it






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