A.N.I.D.A. Onlus: Nemmeno le sentenze fermano l’I.N.P.S.
Data: Lunedì, 17 ottobre 2011 ore 19:50:37 CEST
Argomento: Comunicati


Il Presidente dell’A.N.I.D.A. Giuseppe Sannino, affetto da poliomelite dalla più tenera età, a sessantadue anni si trova a dover ancora combattere con l’ I.N.P.S., e fa della sua vicenda personale una “battaglia-simbolo”, perché ci sono migliaia di casi simili.
I FATTI
ANNO 2002:  la sua patologia si aggrava e gli viene riconosciuto il 100% con accompagno.
ANNO 2003:  viene chiamato a verifica e gli viene confermato il 100% con accompagno.
ANNO 2004:  nuova  visita di verifica, ancora tutto confermato.
ANNO 2008:  nuova verifica (periodo dei “falsi invalidi”) gli viene revocata l’invalidità all’ 80%.
ANNO 2010: Nel mese di ottobre il tribunale di Napoli con sentenza di I° grado n°25383 gli restituisce il 100% con accompagno dalla data della revoca, confermando le stesse patologie riconosciutegli nel 2002 (anzi aggravatesi visto l’avanzare dell’età).
ANNO 2011: L’I.N.P.S. presenta appello e chiede la sospensiva, questa ultima viene rigettata dalla Corte di Appello di Napoli. La prima udienza per l’appello è fissata nel giugno 2015.
Quando la questione di diritto sembra rinviata al 2015:
 
Il 15-07-2011 chiede a Sannino documentazione relativa al suo stato invalidante.
Il 28-07-2011, Sannino invia all’I.N.P.S. la sentenza  (documentazione più recente).

Poi, abusando del D.M. del 02-08-2007 l’I.N.P.S.:

Il 30-09-2011 convoca a visita medica Sannino per il giorno 18-11-2011.
Il 03-10-2011 Sannino scrive alle più alte cariche dell’I.N.P.S. per evidenziare le incongruenze della sua vicenda.

Non ricevendo alcuna risposta nonostante le reiterate insistenze, Sannino è costretto nuovamente ad adire le vie legali per evitare gli ILLEGGITTIMI criteri usati dall’INPS nella valutazione delle patologie. Infatti con una comunicazione interna del 20-09-2010 il Direttore Generale dell’I.N.P.S. fornisce linee guida operative in invalidità civile in contrasto con la normativa vigente.
“SE LA SUONANO E SE LA CANTANO….”

Tali azioni sono possibili anche perché non si dà la stessa cassa di risonanza che viene data al fenomeno dei “Falsi invalidi”.

Alla luce di quanto affermato non può escludersi il fine persecutorio dell’I.N.P.S.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.anidaonlus.it sezione “L’INPS ed i danni provocati ai veri invalidi”.

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