Crisi, è il giorno degli 'Indignati'. Manifestazioni in oltre 80 Paesi
Data: Sabato, 15 ottobre 2011 ore 09:52:39 CEST
Argomento: Rassegna stampa


'Indignati' in piazza in tutto il mondo, per la giornata la giornata internazionale della rabbia: 951 città, 82 paesi e milioni di persone marceranno contro le misure economiche varate dai governi nazionali per fronteggiare la crisi economica e contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia. Tutti "uniti per un cambiamento globale" come recita il titolo del sito internet del movimento internazionale United for Global Change.
In Italia l’appello internazionale è stato raccolto da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone che hanno dato vita al Coordinamento 15 ottobre.
A Roma sono oltre 100mila gli "indignati" attesi. La stima è del coordinamento del Comitato 15 ottobre, che racchiude tutte le sigle e i gruppi organizzatrici della manifestazione. Centinaia le associazioni nazionali e locali, le reti, i movimenti che parteciperanno al grande, plurale, pacifico corteo che nel pomeriggio attraverserà le vie della Capitale, prima tappa di un percorso di mobilitazione che continuerà anche dopo quella giornata. (Ign) La manifestazione partirà alle 14.00 da piazza della Repubblica e, dopo aver attraversato via Cavour, Largo Corrado Ricci, via Dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, via Manzoni, via Emanuele Filiberto, raggiungerà piazza San Giovanni. A sfilare saranno studenti, operai, precari, disoccupati, associazioni e partiti, collettivi e sindacati. Nelle intenzioni, nessuna bandiera. Solo due striscioni, due messaggi: 'People of Europe Rise Up' e 'Cambiamo l’Europa, cambiamo l’Italia'.
Secondo gli organizzatori la grande manifestazione nazionale sarà una tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, che è necessario mettere in campo per cambiare l’Italia e il nostro continente. (Ign)

INDIGNATI, CORTEO A ROMA: ATTESI 100.000 MANIFESTANTI. (da Leggo.it)
 
                     
ROMA - Tensioni a Roma e a Milano e una mobilitazione nazionale per la quale sono annunciate 100 mila persone a Roma in occasione della 'giornata della rabbia'. Sale la 'temperaturà delle proteste in attesa del corteo degli indignati che domani sfileranno in una Capitale blindata, dove si cercherà di scongiurare il rischio del ripetersi degli episodi dello scorso 14 dicembre, quando si scatenò nella città una vera e propria guerriglia urbana.
Ieri a Roma gli studenti hanno improvvisato un corteo raggiungendo piazza Montecitorio e dopo la notizia dell'esito delle votazioni sulla fiducia al governo hanno lanciato uova contro la Camera. Poi hanno bloccato via del Corso seduti in strada per alcuni minuti. A Milano, invece, hanno sfilato duemila persone e una ventina di studenti hanno tentato di entrare nella sede meneghina della banca americana Goldman Sachs: hanno lanciato ortaggi e sacchi di immondizia dopo essere stati respinti da alcuni dipendenti. Alcuni momenti di tensione si sono verificati anche con la polizia che presidiava la sede della Fininvest.
Un crescendo di proteste che si spera non culmini nel corteo di oggi a Roma dove sono attese - secondo gli organizzatori - oltre 100 mila persone da tutta Italia, provenienti da 50 province diverse. Venti pullman sono previsti solo da Napoli. Il corteo di domani partirà intorno alle 14 da piazza della Repubblica, passando per via Cavour, i Fori Imperiali, via Labicana, fino a raggiungere piazza San Giovanni. E alla manifestazione parteciperanno anche alcuni politici, come il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e l'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti. In testa ci saranno i rappresentanti di varie realtà sociali in lotta, dai precari ai cassaintegrati. A seguire anche esponenti dei centri sociali, movimenti e studenti. Tra di loro c'è il rischio che possano infiltrarsi alcuni 'specialistì dei tafferugli, come alcuni ultras che potrebbero agire a volto coperto creando tensioni. I manifestanti non escludono comunque blitz a sorpresa e deviazioni annunciando una mobilitazione permanente con degli accampamenti, tipo tendopoli, nei luoghi simbolo della città, come i Fori Imperiali. La questura di Roma si prepara ad affrontare quindi una giornata difficile e delicata. Oggi il questore di Roma, Francesco Tagliente, ha firmato un'ordinanza per garantire la sicurezza della città, domani. È previsto un dispositivo «ad assetto variabile», in continua evoluzione a seconda del cambiamento degli scenari volta per volta. Potrebbero essere circa 1.500 gli uomini delle forze dell'ordine impegnati. È stato elaborato per l'occasione un «modulo operativo aperto», per consentire la flessibilità e la rapidità dello spostamento dei mezzi e degli uomini delle forze dell'ordine così da assicurare la dinamicità e l'efficacia delle risorse impiegate anche di fronte ad eventi imprevedibili.

CENTRO ROMA OFF LIMITS, BUS DEVIATI Il corteo degli Indignati per la manifestazione internazionale di Roma di domani partirà alle 14 da piazza della Repubblica e si concluderà, salvo imprevisti, alle 21 a piazza di Porta San Giovanni. Tutte le strade interessate dal corteo saranno chiuse al traffico, al momento del passaggio della manifestazione. Per questioni di sicurezza è stata disposta la chiusura delle stazioni della metropolitana Barberini (metro A), Spagna (metro A), Cavour (metro B) e Colosseo (metro B) dalle 12 al termine del servizio della giornata (ore 1.30 ultima partenza). L'appuntamento di piazza della Repubblica sarà preceduto alle 12 da un altro incontro dei manifestanti: quello studentesco e universitario alle 12 in piazzale Aldo Moro davanti all'universit… La Sapienza su cui convergeranno una quarantina di pullman di ragazzi da tutta Italia. Ma lungo il percorso c'Š il timore di blitz fulminei o improvvise deviazioni verso obiettivi sensibili. La Questura blinder… completamente il centro storico soprattutto in largo Corrado Ricci per evitare il distacco di gruppetti verso piazza Venezia. Una volta lasciata piazza Esedra, attorno alle 14, i manifestanti procederanno su via Luigi Einaudi, nei pressi della stazione Termini, per poi proseguire in piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, viale Manzoni e, infine, via Emanuele Filiberto. Attesi nella capitale autobus in arrivo da 70 province italiane, che porteranno circa 2.000 manifestanti. Trentanove le linee degli autobus deviate per la manifestazione: C3, H, 3, 5, 14, 16, 36, 38, 40, 53, 60, 64, 70, 71, 75, 81, 84, 85, 86, 87, 90, 90D, 92, 105, 117, 170, 175, 217, 271, 310, 360, 571, 590, 649, 650, 665, 714, 810 e 910 di Atac e la linea 218 della Roma Tpl. Quest'ultima vedrà soppresso il capolinea di piazza Porta San Giovanni. Prevista la limitazione delle due linee tram 5 e 14 a Porta Maggiore.

GUIDATI DAL WEB IN TUTTO IL MONDO Il countdown è iniziato e rimbalza sul web a ritmi via via più sostenuti, dagli Stati Uniti all'India, dalla Spagna all'Italia. Domani, in tutto il mondo, sarà la giornata degli indignati, il movimento che, partendo da Madrid è dilagato in una manciata di mesi nei 5 continenti chiamando a raccolta per il 15 ottobre studenti, precari, disoccupati, pensionati. Tutti, «uniti per un cambiamento globale», come recita il titolo del sito internet del movimento internazionale. Ed è proprio il web il filo rosso che unisce questi 'indignados' planetari, abilissimi a diffondere la voce attraverso la rete, i social network, twitter. Il sito 'United for a global changè ha una pagina Facebook con più di 18mila iscritti. Il video-slogan del movimento, della durata di poco più di un minuto, è tra i più cliccati su Youtube e negli ultimi giorni ha fatto il giro del mondo. La clip inizia con una grande sveglia che suona per le principali città del pianeta, alterna le immagini dei 'grandì della Terra a quelle delle proteste organizzate negli ultimi mesi in Grecia, Spagna, Nordafrica. «La situazione è intollerabile, il sistema è corrotto, l'indignazione globale», indicano le scritte che si sovrappongono sulle immagini, al ritmo delle percussioni. Quindi, l'appello conclusivo: «è tempo di unirsi, è tempo che loro ci ascoltino, gente del mondo ribellatevi». E 'lorò, scrivono gli organizzatori sulla prima pagina del sito, sono «i politici e le elite della finanza» che «non ci rappresentano: devono sapere che siamo noi a decidere per il nostro futuro», per una «vera democrazia». Il richiamo degli 'indignados' parte da lontano, dall' adunata di Puerta del Sol del 15 maggio. Ma, fin dal primo esordio, i manifestanti iberici avevano programmato una convocazione europea. Presto però la voce si è sparsa al di là degli oceani. Domani gli indignati scenderanno in 951 città di 82 Paesi diversi. Sfileranno «pacificamente» a Madrid, Roma, Londra, Mumbai, Belgrado, Rabat riempiendo le piazze simbolo del potere dei quattro angoli del globo. A New York, gli 'indignants' di Wall Street hanno già da giorni occupato Zuccotti Park. Su Twitter, da tutto il mondo arrivano ringraziamenti, appelli dell'ultim'ora, aggiornamenti. E si legge come nell'arcipelago di Kiribati, in pieno Oceano Pacifico, le manifestazioni siano già cominciate. Il resto del mondo dovrà aspettare ancora una manciata di ore.

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