Dimensionamento: termine ultimo il 31 dicembre. Lo stabilisce una nota ministeriale del 7 ottobre che però ricorda che la materia è di competenza esclusiva delle regioni
Data: Sabato, 15 ottobre 2011 ore 08:01:37 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il
Ministero indica anche quante scuole vanno chiuse (più di 1.100 fra
direzioni didattiche e secondarie di primo grado) e quanti comprensivi
vanno istituiti in ciascuna provincia.
Con una nota datata 7 ottobre il Ministero dell’Istruzione ricorda gli
Uffici scolastici regionali quanto disposto dall’articolo 19 della
legge 111 del 15 luglio scorso in materia di istituti comprensivi.
La norma in questione, come è noto, prevede l’immediata aggregazione in
istituti comprensivi dei circoli didattici e delle scuole secondarie di
primo grado.
“La suddetta disposizione - chiarisce ora la nota del Miur - modifica
sia l’assetto organizzativo che i parametri previsti dall’art. 2, commi
2 e 3, del D.P.R. 18 giungo 1998, n. 233 con evidenti riflessi
sull’attribuzione dell’autonomia agli istituti
comprensivi”.
Ma il passaggio più interessante della nota è quello in cui si
ammette che “l’adempimento conseguente all’attuazione della norma
sopracitata si rivela particolarmente delicato perché va ad incidere
sulla sfera delle attribuzioni delle Regioni che hanno competenza
esclusiva in materia di dimensionamento delle rete scolastica, come
ribadito anche dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 200/2009”.
Il Ministero ricorda anche che le
norme in vigore assegnano agli Enti locali il compito di formulare le
proposte di aggregazione in istituti comprensivi delle scuole
dell’infanzia, primarie e secondaria di I grado, con contestuale
cessazione delle scuole autonome costituite separatamente da circoli di
didattici e scuole di I grado.
I tempi, sottolinea ancora il Miur, sono molto stretti: tutti i
provvedimenti di razionalizzazione della rete scolastica devono infatti
essere emanati entro il 31 dicembre in
modo da consentire al Sistema informativo di apportare le necessarie
rettifiche in tempo untile per la corretta definizione degli organici.
Alla nota del Ministero è allegata anche una tabella che propone tutti
i dati necessari per consentire agli enti territoriali di assumere
decisioni corrette.
In pratica per ogni regione e
provincia vengono indicati i numeri di istituti comprensivi da
istituire (vengono conteggiati anche i comprensivi già esistenti che,
pertanto, dovranno essere ristrutturati se se non arrivano a 1.000
alunni).
L’operazione riguarderà circa 3.500 istituzioni scolastiche fra
direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado che dovrebbero
lasciare il posto a non più di 2.500 istituti comprensivi. Una vera
rivoluzione di cui forse le scuole non si stanno ancora rendendo ben
conto, prese come sono dai problemi quotidiani di casse vuote e
organici carenti. (da La Tecnica della Scuola di
Reginaldo Palermo)
redazione@aetnanet.org
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