Pantaleo (Flc-Cgil), continua la politica dei tagli per scuola e università
Data: Sabato, 15 ottobre 2011 ore 07:51:14 CEST
Argomento: Sindacati


Nessuna inversione rispetto alle politiche dei tagli per scuola e università pubbliche dalla bozza di legge di stabilità.
Pochi spiccioli per le università ormai al collasso, niente ripristino dei tagli per il diritto allo studio, cancellazione dei dirigenti scolastici sotto i 300 alunni, taglio di 1000 assistenti amministrativi e un numero imprecisato di tecnici di laboratorio. Nella bozza ci sarebbe pure l'estensione all'AFAM del blocco degli scatti. Alle scuole paritarie 242 milioni di euro, alle università private 20 milioni di euro, all'istruzione pubblica solo tagli.
Perché il Ministro Gelmini anziché vendere fumo non garantisce il pagamento degli scatti? Dove sono le risorse per i rinnovi dei contratti nazionali? Non capisco quale rapporto ci sarebbe tra il taglio dei distacchi e dei permessi sindacali, solo nella scuola, e la valorizzazione professionale.
La verità è che si vuole colpire la funzione del sindacato perché si opposto alle politiche devastanti del Ministro Gelmini e del Governo Berlusconi. (da Flc-Cgil)
Ma non ci faremo intimidire e continueremo la mobilitazione, dopo la manifestazione dell'8 ottobre, per licenziare un Governo ormai distante dai problemi reali della scuola e dell'università pubblica e che intende precarizzare ulteriormente le condizioni esistenziali delle nuove generazioni.
Indignarsi e scendere in piazza è giusto per chiedere di cambiare questo Paese.

L.STABILITA': CGIL, TAGLI INDISCRIMINATI A RETRIBUZIONI DIPENDENTI P.A.  
(ASCA) - Roma, 14 ott - ''Con la legge di stabilita' non si tagliano le spese superflue delle amministrazioni ma si continuano a tagliare indiscriminatamente le retribuzioni dei dipendenti pubblici''. A denunciarlo e' il responsabile del dipartimento Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, ad un primo esame della bozza del disegno di legge stabilita'.

Nel testo, infatti, sottolinea il dirigente sindacale, ''si prevedono una serie impressionante di misure che hanno due caratteristiche comuni: si manomettono le norme dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei 3,5 milioni di dipendenti pubblici e si tagliano le retribuzioni dei lavoratori''. Nel merito, elenca il sindacalista, si va ''dal taglio dei buoni pasto per tutti coloro che hanno una giornata lavorativa inferiore alle otto ore, al netto di pause e altre interruzioni, che produrra' un danno economico fino a 150 euro al mese, alle decurtazioni delle spese di tutti i rimborsi derivanti dalle spese che i dipendenti trasferiti debbono sostenere''.

Cosi' come, aggiunge Gentile, ''dalla previsione di un autofinanziamento di quegli istituti contrattuali quali gli scatti di anzianita' per i dipendenti della scuola al taglio delle liberta' sindacali per il comparto scuola; dai limiti imposti alle rappresentanze all'estero del Ministero degli Esteri alla scomparsa dei trattamenti derivanti da cause di servizio''. Inoltre il dirigente sindacale sottolinea la misura, ''che sa molto di passato, per i lavoratori che vanno in missione in Italia e che dovranno soggiornare e mangiare negli edifici delle amministrazioni: un dipendente del ministero degli interni dovra' forse dormire in caserma?''.

Per Gentile, quindi, ''ad un primo esame sembrano queste alcune delle 'non' riduzioni di spesa delle amministrazioni ma dei tagli indiscriminati alle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Ancora una volta la crisi non e' pagata dalle amministrazioni e dai privilegi della politica: non un euro in meno per le consulenze, per le spese discrezionali, per le spese di rappresentanza dei ministri e per quelle dei gabinetti; ma la solita sucre sui soliti noti lavoratori pubblici. Quando questo governo se ne andra' - conclude - sara' sempre troppo tardi''.

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