42.000 neutrini in corsa nel “tunnel” del concorso a d.s. per conquistare il record dei 100 quesiti a risposta multipla in 100 minuti. Si cimenterà anche Gelmini?
Data: Venerdì, 07 ottobre 2011 ore 11:00:53 CEST
Argomento: Redazione


Inizialmente, i neutrini ora materializzatisi erano 42.000. Nel frattempo, mentre molte altre centinaia di neutrini si materializzano, essendo stati  accolti dai giudici del Tar Lazio i loro ricorsi, che li vedono “ammessi con riserva alle prove preselettive del 12 ottobre 2011”, un ulteriore fenomeno, figlio della disorganizzazione che caratterizza il ministero dell’istruzione (ormai, della disistruzione), incide negativamente sull’attività didattica e sulla formazione degli alunni. Durante un periodo da uno a cinque giorni consecutivi – a seconda del “tunnel” regionale scelto dai neutrini per conquistare il record, e avendo presente che la data per conquistarlo è quella di mercoledì 12 ottobre 2011 (al centro della settimana scolastica di cinque giorni, col sabato generalmente “libero” negli istituti scolastici) –, un milione di studenti (data l’assenza dei 42.000 e oltre neutrini, impegnati a correre nel “tunnel” dei 100 quesiti a risposta multipla in 100 minuti) non avranno i rispettivi docenti di classe (e nemmeno gli insegnanti supplenti). Per l’assenza dei docenti da uno a cinque giorni, perderanno da 4 a 18 ore di attività didattica curricolare (e forse anche di più – e fino a 30 ore – se i neutrini di quella determinata classe che si trovano nel “tunnel” del concorso a d.s. sono più di uno).
A Palermo, in Sicilia, dove il 12 ottobre 2011 (così come negli altri capoluoghi di regione) le scuole accoglieranno i candidati al concorso, tutti neutrini che si sono materializzati, circa 4.000, gli studenti hanno bloccato, ieri mattina, gli ingressi di quattro istituti scolastici, denunciando le condizioni di insicurezza e i guasti (un deficit che riguarda tutte le strutture scolastiche) che ormai da anni caratterizzano negativamente quelle quattro scuole e la quasi totalità degli edifici scolastici della città capoluogo della Sicilia, che, insieme a quelle di altre importanti istituzioni, assessorati compresi, è sede dell’Assemblea regionale.
Manifestazione di protesta che certamente continuerà nei giorni della prossima settimana, e che riguarderà anche gli istituti scolastici individuati come sedi nelle quali sarà svolta la prova preselettiva del concorso per il reclutamento (ma i posti sono “fantasmi”) di dirigenti scolastici, alla quale parteciperanno circa 4.000 candidati, tutti docenti. E chissà come andrà a finire.
Molti alunni magari resteranno a scuola a “giocare a carte” nelle aule senza docenti  durante le ore “vuote”; molti altri alunni usciranno dalla scuola (addirittura di soppiatto) alcune ore prima di quella che avrebbe dovuto essere l’ultima ora dell’attività didattica della giornata o delle giornate. Responsabilità di diversa tipologia, peraltro nella considerazione che gli studenti sono soprattutto minorenni, graveranno sui dirigenti scolastici.
Il costo complessivo per la prova preselettiva degli oltre 42.000 neutrini (a parte il danno arrecato agli studenti) è certamente notevole per l’amministrazione pubblica, che dovrà servirsi di parecchie centinaia di dipendenti pubblici (ma potrebbero essere superate le duemila unità) titolari di specifiche funzioni che rispondano adeguatamente a quelle che debbono essere svolte il 12 ottobre 2011, ma anche nei giorni precedenti e in quelli successivi.
Tra le altre figure, oltre ai dirigenti delle scuole che sono state indicate come sedi per lo svolgimento della prova preselettiva, m anche quelli delle altre scuole, gli assistenti amministrativi e i collaboratori scolastici, totalmente distolti dalle ordinarie attività (anche nelle scuole dell’intero territorio regionale di appartenenza), compresa quella, propria e specifica per i collaboratori scolastici, dell’accoglienza, della sorveglianza e della vigilanza nei confronti degli alunni.
Ma il Formez, dove, come e con chi opererà?
Non è possibile che il tutto sia avvolto dal “mistero”, a partire dai posti “fantasma”, dalla quantità degli “esperti” (chi sono e come e da chi sono stati nominati?) che hanno prodotto (e a quale prezzo?) i quesiti a risposta multipla e la molteplicità di strafalcioni, di errori o imprecisioni tali da incidere sulla correttezza delle domande e/o delle risposte, di formulazioni che potrebbero indurre in errore i candidati, di errori tipografici nelle lingue straniere, con refusi a testimoniare la disattenzione e la superficialità di coloro che avevano il dovere di essere, oltre che assolutamente competenti, almeno attenti, al fine di evitare lo squallore che continua a caratterizzare la fase preselettiva del concorso.
Ebbene, assistiamo a un’opera buffa, a una farsa “degna” della migliore tradizione del teatro comico, del teatro popolare, del teatro degli equivoci e dei paradossi. Una burla colossale ed epocale, un pasticciaccio. Un marasma. La saga delle macroscopiche inesattezze.
E allora mi vedo in una delle aule nelle quali si svolgerà la prova preselettiva, in ciascuna delle quali alcune decine di insegnanti – stando seduti in una delle sedie che caratterizzano negativamente l’arredamento scolastico e che, essendo difformi dalle norme in vigore, sono alquanto scomode e dannose per la colonna vertebrale – sono freneticamente impegnati a cercare nel “librone dei quesiti” il numero del quesito (uno dei 100, ma al momento non è dato sapere l’ordine della loro collocazione nell’elenco delle domande, anche perché il “foglio istruzioni” del Miur e i fogli-esempio allegati hanno prodotto ulteriore confusione) tra quelli estratti a Roma e arrivati “in fretta e furia” a scuola, per essere inclusi in un apposito elenco dei 100 quesiti, riprodotto e distribuito (sempre “in fretta e furia”) ai candidati.
E in quell’aula vedo il tavolo, di ciascuno dei candidati, sul quale stanno collocati, in tre posti a scorrere, il librone dei quesiti, l’elenco dei quesiti e il foglio-risposta standard predisposto per la lettura ottica; e, con il tavolo colmo di carte, vedo le mani e le dita di ciascuno dei candidati alla ricerca del numero, gli occhi di ciascuno dei candidati mentre leggono, spostando il capo da una parte all’altra, il testo del quesito e le quattro riposte, una delle quali è quella giusta.
E vedo anche il precipitarsi sul foglio-risposta per “annerire completamente, con la penna nera biro, il cerchietto corrispondente alla risposta scelta”, con l’ulteriore preoccupazione di fare “attenzione a non apporre nessun segno o marcatura di alcun genere nelle altre caselle”. “Nessun segno o marcatura nelle altre caselle”. Ciò sta a significare, perché si tratta di lingua italiana e di grammatica, che non accade nulla di negativo se un segno o una marcatura sia apposto (ma anche più di uno, sfuggiti nella “corsa contro il tempo”, e causati dalla condizione di agitazione nella quale ciascuno dei candidati certamente si trova durante i 100 minuti) in parti del foglio che non riguardino le “caselle”?
Vedo anche il veloce ritornare al centro, per vedere nel foglio “elenco delle domande” (sul quale poco prima ha messo un segno sul numero del precedente quesito) il numero del nuovo quesito, e, con un veloce volgersi del capo, ritornare a sfogliare il librone dei quesiti: 100 minuti per dare almeno 80 risposte esatte ai 100 quesiti, pena l’esclusione dal concorso, anche se le risposte sono state 79.
E provo anche a immaginarmi la “frenetica” mattinata al Miur, dato che a Roma, il giorno stesso della prova preselettiva, sono “sorteggiati”, presso il Ministero, “i quesiti, riferiti alle aree tematiche previste dal bando”, “utilizzando un sistema informatico che estranee casualmente i quesiti tra quelli predisposti e pubblicati dal Miur”. Cominceranno alle ore 4, continueranno durante la notte, per completare i sorteggi e le altre operazioni alle ore 8 del mattino.
La prova preselettiva poteva essere svolta nelle scuole delle città capoluogo di provincia. Sarebbero stati evitati i numerosi giorni di assenza dei docenti e i danni agli studenti. Avrebbe consentito ai candidati di evitare i disagi del trasferimento a notevole distanza, di risparmiare notevolmente sulle notevoli spese personali per viaggio, albergo e soggiorno. A parte la difficoltà di trovare alloggio negli alberghi delle città capoluogo di regione, soprattutto quando a doversi trasferire in ciascuna di quelle città – soprattutto nelle regioni territorialmente più vaste e intensamente popolate – sono in 3.000, in 4.000 e addirittura anche di più.
Il 5 ottobre 2011 sono stati rimossi ben 976 quesiti, con ciò causando enorme confusione agli oltre 42.000 candidati, neutrini dell’ultima ora. Docenti che vedono sostanzialmente “distrutto” il loro impegno, dato che, evidenziandosi le menzogne e le corbellerie di chi avrebbe dovuto astenersi dal farlo, da “pregevole” fonte ministeriale era stato comunicato che gli errori nella tabella dei quesiti erano pochissimi, meno di cento. “Notizia” alla quale avevano fatto seguito l’impropria ironia e la sfrontatezza del presidente del Formez, Secondo Amalfitano, manifestate col suo derisorio e insipido déjà-vu nei confronti dei candidati al concorso e di quanti evidenziavano – a ragione ed essendo ormai ampiamente accertato – gli errori e le anomalie contenuti nella batteria dei quesiti.
A questo punto, dato che sono stati esclusi dal sorteggio ben 976 dei 5.663 (17,24%) quesiti predisposti (da chi, dove, come e quando?) e pubblicati dal Miur l’1 settembre 2011 (e mettiamo per il momento da parte l’eventuale “fuga dei quesiti” in ordine alla quale è stata sporta denuncia e sulla quale la polizia postale sta svolgendo le indagini di sua pertinenza e competenza), il Formez e soprattutto il suo presidente dovrebbero essere assolutamente esclusi da qualsiasi forma di partecipazione allo svolgimento del concorso.
Ma poiché dalla batteria dei 5.663 quesiti a risposta multipla ne sono stati eliminati 976, affetti dalla sindrome (che appare epidemica) della disattenzione e dell’insufficienza (e forse anche dell’ignoranza) nella fase della loro inseminazione e gestazione prima del parto ministeriale dell’1 settembre 2011, il “librone dei quesiti” – che ovviamente li contiene tutti (cioè, 5.663), perché altrimenti, se non contenesse anche i 967 quesiti rimossi, eliminati ed esclusi dal sorteggio, le 50.000 copia del volume sarebbero state stampate nella nuova versione (ma, in questo caso, a spese di chi?) – assume veramente il valore inestimabile di “un bene prezioso”, di un “tesoretto” da conservare e da custodire con grandissima cura, da chiudere in una cassaforte d’acciaio provvista di almeno tre serrature di assoluta sicurezza.
Pertanto, poiché il geniale presidente del Formez, Secondo Amalfitano, ha diffuso la notizia che la stampa di ciascuno dei volumi è venuta a costare meno di 2 euro, Polibio, che da storiografo tiene moltissimo ad avere una copia del “libro dei quesiti”, è disposto a pagare 10 euro (2 euro quale costo del libro e 8 euro ugualmente ripartiti tra il Miur e il Formez), più le spese di spedizione e di recapito.
Otto euro ugualmente ripartiti: 4 euro, quale contributo volontario, al Formez per consentirgli di sopravvivere (ma anche perché si possa continuare a ridere), a condizione che il presidente, il nuovo presidente, sappia distinguere tra la concretezza del disordine (e individuare chi del disordine è stato artefice) e la derisione sciocca del déjà-vu per occultare il disordine e lo sfascio; 4 euro, quale contributo volontario, al Miur per partecipare alla ricostruzione del sistema scolastico, a condizione che abbia un ministro che sia niente affatto esecutore epocale di altrui decisioni e disposizioni.
Di fronte ai tanti errori fino ad ora commessi, tre domande sorgono spontanee. Ma al Miur c’è almeno qualcuno che possiede una conoscenza ancorché appena sufficiente e comunque tale da non essere qualificato “incompetente” e privo di raziocinio, incapace di dirimere la più elementare delle questioni, di mettere fine a conflitti di competenza (o di incompetenza) che devono essere definitivamente risolti? C’è qualcuno che possiede una conoscenza sufficiente della Costituzione della Repubblica, delle leggi italiane e delle sentenze della magistratura (amministrativa, civile, penale e del lavoro), delle direttive dell’Unione europea, delle pronunzie della Corte di giustizia europea e dell’obbligo degli Stati membri di applicare le norme comunitarie? C’è qualcuno che sia razionale, capace di studiare rigorosamente e di realizzare qualsiasi intervento necessario e fondamentale così da adempiere nel modo migliore (che gli sia comunque possibile) alle attività da attivare e agli scopi e alle finalità ai quali sono destinate?
Ma chi comanda al Miur? Com’è possibile impelagarsi in situazioni inquietanti come (ma non soltanto) è quella di dovere eliminare 976 domande dalla tabella dei 5.663 quesiti? Si tratta di principianti, inadeguati e inadatti a svolgere determinate specifiche funzioni? Chi è inadatto va rimosso e va assegnato a svolgere un’attività niente affatto dirigenziale.
La questione non è peregrina. Una domanda, che si confà a una particolare situazione, e che è opportuna, calzante e pertinente, è la seguente: chi ha scritto il comunicato, letto e diffuso al mondo intero dalla ministra Gelmini, sul “tunnel” dal “Cern di Ginevra al Gran Sasso” velocemente percorso, lungo i suoi 750 fantasiosi chilometri, dai neutrini? Il portavoce Massimo Zennaro, che si è dimesso dal suo ruolo di portavoce, ma ha conservato la funzione dirigenziale, di direttore del ministero, e lo stipendio annuo di 156.000 euro, ha detto che il comunicato non è stato scritto da lui. Che sia stato scritto da un “fantasma”!
Insomma, sembra proprio che al Miur non ne azzecchino nemmeno una. Non si è stati capaci di produrre una procedura trasparente e corretta con riferimento all’attuale concorso (ancora nella fase che precede la prova preselettiva) per il reclutamento di dirigenti scolastici (anche se si tratta di un concorso “fantasma”), con ritardi negli adempimenti amministrativi fondamentali per il corretto svolgimento del concorso, così da potersi prevedere sin da adesso un contenzioso giudiziario e amministrativo di notevole entità.
La prova preselettiva ha il solo scopo di eliminare moltissimi candidati, anche perché di posti disponibili non ce ne sono e non ce ne saranno nei prossimi anni, quale conseguenza del dimensionamento a 1.000 da realizzare.
Ma la ministra dei neutrini – dopo essere trasvolata, residenza anagrafica compresa, da Brescia a Reggio Calabria – ha sostenuto una prova preselettiva sulla base di una batteria di quesiti a risposta multipla, di cui una sola corretta, per essere ammessa – rispondendo correttamente, in 100 minuti, ad almeno 80 di 100 quesiti – a sostenere la prova scritta degli esami di abilitazione per la professione di avvocato? Sappiamo che non esisteva nessuna batteria di quesiti.
Ebbene, oltre a confermare che i 2.386 vincitori del concorso sottoscriveranno subito dopo la conclusione del concorso il contratto a tempo indeterminato per la funzione di dirigente scolastico, a valere dal successivo 1 settembre e quindi con immediata individuazione e assegnazione della sede, la ministra Gelmini abbia ora il coraggio di presentarsi in una delle aule di una delle scuole romane per sostenere, alla presenza dei candidati, la prova preselettiva dei 100 quesiti a risposta multipla in 100 minuti, e di azzeccare la riposta esatta di almeno 80 di essi.
Suvvia, ministra Gelmini, si cimenti!

Polibio 






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