Domani e sabato scioperi e manifestazioni
Data: Giovedì, 06 ottobre 2011 ore 07:57:06 CEST Argomento: Rassegna stampa
Si
infiamma l’autunno caldo della scuola, con una staffetta di proteste
che in due giorni porteranno in piazza migliaia tra studenti e
insegnanti in oltre 80 città. Da Bolzano a Palermo, dalle scuole
superiori agli universitari: queste le dimensioni della mobilitazione
che, domani e sabato, vedrà protagonista di nuovo il mondo della
scuola.
A lanciare lo sciopero di domani sono l’Unione degli universitari,
l’Unione degli studenti e la Rete degli studenti medi: «Scendiamo in
piazza per mandare a casa il ministro Gelmini che distrugge le nostre
scuole con tagli trasversali – spiega l’Udu - all’attacco diretto nei
confronti di scuole e atenei si è aggiunto il drammatico taglio del 95
per cento del fondo nazionale per le borse di studio. Già nel 2009, con
un fondo di 246 milioni, quasi 30.000 studenti che avevano diritto alla
borsa di studio non l’hanno ricevuta per mancanza di finanziamenti. Nei
prossimi mesi altre migliaia di studenti saranno costretti ad
abbandonare gli studi universitari per l’assenza di qualunque sostegno
da parte dello
Stato».
Diritto allo studio, dunque, ma anche edilizia scolastica,
trasparenza e fondi per il funzionamento delle scuole: al fianco degli
studenti, che invaderanno oltre 80 piazze da Nord a Sud, anche i
docenti dei sindacati di base Unicobas e Usb, in sciopero per l’intera
giornata con tanto di presidio nella Capitale prima all’Aran e poi
sotto le finestre del Miur.
E sabato si replica. In pullman da tutta Italia, infatti, arriveranno a
Roma migliaia di studenti per la manifestazione nazionale indetta dalla
Cgil «Senza pubblico non c’è futuro» per il pubblico impiego e per i
lavoratori della conoscenza: «Istruzione, formazione e ricerca pubblica
vanno considerati beni comuni. Con la manifestazione vogliamo
raccogliere l’urlo della disperazione dei giovani esclusi dal lavoro,
dal welfare e dal diritto allo studio e condannati a pagare più di
tutti i costi della crisi». (di Lorena Loiacono)
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