Ottobre di scioperi e manifestazioni nella scuola. Al via venerdì con sindacati base e studenti. Chiude Uil il 28. Cobas: bombe alla crema per il MIUR
Data: Mercoledì, 05 ottobre 2011 ore 19:29:44 CEST
Argomento: Eventi


Già ad ottobre gli studenti italiani potrebbero perdere diverse ore di lezione: in ordine sparso, a partire da venerdì, sono in programma una serie di scioperi e mobilitazioni sindacali per protestare contro le disposizioni contenute nella manovra estiva, in particolare l'accorpamento di migliaia di istituti, oltre che ribadire la contrarietà all'appena concluso piano triennale di tagli agli organici ed il sempre più elevato numero di alunni per classe.
Dopodomani le contestazioni verso l'operato del governo coinvolgeranno il personale e gli stessi studenti. L'astensione dal servizio è stata proclamata da diversi sindacati di base: Unicobas, Sisa, Usi, Ait e Usb. Una manifestazione è prevista davanti il Miur, a viale Trastevere. Nella stessa giornata manifesteranno gli studenti.
La maggior parte delle più rappresentative sigle sindacali studentesche, anche universitarie, scenderà in piazza con cortei e flash-mob organizzati in oltre 70 citta, tra cui Padova, Venezia, Bologna e Napoli.
Il clou delle contestazioni si avrà a Roma, dove gli studenti si sono dati appuntamento in mattinata alla Piramide. E' lungo l'elenco delle rivendicazioni studentesche, che vanno dalla mancanza di fondi per il diritto allo studio, alle classi pollaio, ai tagli agli assegni di ricerca e all'offerta formativa, fino al blocco del turn over, agli alti costi della mobilità locale, nazionale e transazionale. Nei giorni successivi la protesta riguarderà altre organizzazioni sindacali. Già sabato 8 toccherà alla Flc-Cgil, che ha aderito alla manifestazione indetta dalla confederazione che alle 14 partirà da Piazza della Repubblica per giungere a Piazza del Popolo: la mobilitazione è stata indetta "per contrastare, come emerge dalla manovra, l'accanimento del governo - spiega il sindacato - verso il lavoro pubblico, le pubbliche amministrazioni e il sistema della conoscenza".

La settimana successiva, il 12 ottobre, si muoverà la Cisl, che ha indetto a Roma gli 'Stati generali di scuola, università, ricerca, pubblico impiego, soccorso pubblico e sicurezza'. A spiegarne il senso è il segretario generale, Francesco Scrima: "è una mobilitazione importante che proseguirà ad oltranza finché non otterremo i risultati sperati": il sindacato è consapevole "delle difficoltà che sta vivendo il Paese, ma anche in questo momento, soprattutto in questo momento, scuola e pubblico impiego devono tornare all'attenzione della politica, perché senza di loro non si va da nessuna parte".

A chiudere la striscia di proteste del mese di ottobre, sarà la Uil: per il 28 ottobre l'organizzazione guidata da Luigi Angeletti ha proclamato uno sciopero di tutto il pubblico impiego, quindi anche dei comparti Scuola, Università e Ricerca, contro le politiche del governo. Il sindacato ha organizzato una serie di manifestazioni nelle principali città italiane: in particolare, il 14 ottobre a Firenze ed il 21 ottobre a Milano.
L'ultima si svolgerà venerdì 28 ottobre a Roma, in corrispondenza dello sciopero nazionale.


STUDENTI: INIZIA AUTUNNO CALDO / 7 ottobre mobilitazioni in 70 città, 8 ottobre a Roma pullman da tutta Italia
 
Il 7 ottobre le studentesse e gli studenti di tutta Italia vogliono riprendersi questo Paese.  Saremo in piazza in più di 70 città da Bolzano a Palermo passando per Padova, Venezia, Bologna, Roma e Napoli (lista delle piazze su www.retedeglistudenti.it) contro un ministro e un governo che hanno distrutto il nostro presente e il nostro futuro.
 
Siamo stanchi di dover stare alla finestra, di essere considerati l’ultima ruota del carro da questo Governo, ora vogliamo contare. Scenderemo in piazza per mandare a casa questo ministro che non sa far altro che distruggere le nostre scuole con tagli trasversali e prendere in giro chi la scuola la vive ogni giorno fornendo dati falsi come quello sulle bocciature, solo per avvalorare la propaganda che in questi anni ha portato avanti sulla scuola del rigore e merito, o non pubblicandone altri, come l’anagrafe sull’edilizia scolastica di cui ancora non abbiamo notizie.
 
Mentre tutto il mondo ride per la gaffe del tunnel dei neutrini, le nostre scuole continuano a crollarci addosso, un edificio su 3 non è a norma e non ci sono tracce di investimenti, sempre più studenti non riescono ad accedere all’istruzione a causa dei costi altissimi a carco di studenti e famiglie o abbandonano la scuola a per provvedimenti inutili e dannosi come il limite di assenze, il voto di condotta o le rimandature. Tutto questo in una scuola con meno ore, programmi fermi a 50 anni fa, nessuna innovazione didattica e tecnologica, sempre più chiusa e svuotata del suo significato Costituzionale.
 
All’attacco diretto nei confronti di scuole e  atenei si è aggiunto parallelamente il drammatico taglio del 95%, voluto da questo Governo, del fondo nazionale per le borse di studio. Già nel 2009, con un fondo di 246 milioni, quasi 30.000 studenti che avevano diritto alla borsa di studio non l’hanno ricevuta per mancanza di finanziamenti. Nei prossimi mesi altre migliaia di studenti saranno costretti ad abbandonare gli studi universitari per l’assenza di qualunque tipo di sostegno da parte dello Stato.
 
Crediamo che lo smantellamento della scuola e dell’università pubblica siano un pezzo del disegno generale di questo governo di distruzione dello stato sociale e del concetto stesso di pubblico. È per questo che l’8 ottobre saremo ancora in piazza, a Roma con pullman di studenti che partono da tutte le città d’Italia, a fianco dei lavoratori e della lavoratrici del settore pubblico della Cgil, per ribadire che senza pubblico non c’è nessun futuro!
 
UFFICIO STAMPA Rete degli studenti
Sofia Sabatino/Cell 3383900859
www.retedeglistudenti.it retedeglistudentimedi@gmail.com
 
Unione degli universitari
Michele Orezzi/ cel 3397862127
www.udu.it michele.orezzi@gmail.com
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Elvira Ricotta Adamo
 
Esecutivo Nazionale UDU-Unione degli Universitari
 
320.9439277                            328.1484284
 
elvira.manila@gmail.com



Cobas: bombe alla crema per il MIUR

Giovedì 6 ottobre 2011
Alle ore 15
I docenti “ Inidonei” si ritroveranno al Ministero della ( pubblica) istruzione
Per festeggiare la vittoria della prima fase di una partita che non avrebbero mai voluto iniziare a ‘giocare’
Verranno distribuite ‘simbolicamente’  ai funzionari del MIUR e ai passanti
bombe alla crema
 
Il sit-in è stato indetto dai docenti ‘utilizzati in altri compiti per motivi di salute’ per sottolineare come siano riusciti a respingere il tentativo di  trasformare  il rapporto di lavoro come docenti, in quello di assistenti tecnici e/o amministrativi , per motivi di presunto risparmio . Solo 527 sono state infatti le domande  (solo 17 per Roma e provincia) a fronte di 5.000 “inidonei” a livello nazionale e circa 700 a Roma.

I docenti si mobilitano per ribadire la centralità del proprio ruolo  ( svolto nelle biblioteche scolastiche e nella programmazione laboratoriale, così come nel sostegno alla didattica e al supporto organizzativo agli Uffici scolastici territoriali e regionali ), per affermare il diritto a restare docenti, in quanto come tali occupano il proprio posto.

Gli insegnanti si dichiarano, inoltre preoccupati per le dichiarazioni delle Organizzazioni sindacali ( riunitesi il 27 settembre scorso al MIUR) le quali hanno chiesto il semplice rinvio di un anno dell’operazione, con assegnazione della sede definitiva direttamente con la mobilità per il 2012-2013 ( cioè a gennaio-febbraio). Sostengono di avere già un posto, sul quale sono con regolare contratto e di non essere per nulla convinti/e della richiesta di aprire un tavolo contrattuale  in base all’art 3 del DM 79 -Gestione a regime-, per definire le modalità di assegnazione della sede e di utilizzazione del personale inidoneo. Ciò significa infatti aver già accettato la mobilità e invitano pertanto ( e nuovamente) il MIUR a ricevere il personale “inidoneo” e aprire con loro un tavolo tecnico dove poter sostenere le proprie ragioni a voler permanere nel proprio posto come docenti, ragioni che hanno anche fondamento giuridico ( così come evidenziato nelle diffide individuali presentate agli Uffici scolastici regionali e territoriali ).

Per questi motivi i docenti distribuiranno, assieme a volantini che spieghino anche ai passanti il significato della propria protesta, bombe alla crema ( e al cioccolato ).
 


Prossimo appuntamento sabato 15 ottobre
Convegno Nazionale CESP
 “Docenti utilizzati in altri compiti. L’Alternativa possibile”
Centro Congressi Cavour- Via Cavour 50/A- Roma, dalle 9.30 alle 14
Discutiamo a livello nazionale le strategie, anche legali, per fermare l’esodo forzato del personale docente proficuamente utilizzato in altri compiti.

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