Bocciati in calo, polemica sui dati nascosti. ''Gelmini scorretta, si deve dimettere''
Data: Mercoledì, 05 ottobre 2011 ore 09:52:21 CEST Argomento: Rassegna stampa
Sono nel bunker, asserragliati dentro le larghe stanze del Palazzo
della Minerva in viale Trastevere. L'inchiesta di "Repubblica" sui
quattro anni di "dati oscurati" dal ministero dell'Istruzione, sulle
due stagioni di errori plateali nella comunicazione degli scrutini di
fine anno, sul sospetto che quegli errori fossero forzature per non
rivelare che la linea "bocciare con severità per formare la futura
classe dirigente" era saltata, hanno soffiato nuove nevrosi nello staff
di Mariastella Gelmini. Ieri mattina uno stanco Massimo Zennaro, reduce
dal siluramento dal ruolo di portavoce per la supergaffe del tunnel dei
neutrini, diceva: "Figuriamoci se tarocchiamo i dati". Poi, però,
deviava il telefono ai collaboratori e in serata inviava sei uscieri a
bloccare ogni ingresso al
ministero.
Dal 2008 a oggi i dati dei
bocciati alle medie superiori sono in calo costante: erano il 13,8 per
cento, oggi sono l'11,9. Basterebbe questo percorso a rendere
plateale una sconfitta politica: i docenti non hanno tenuto in
considerazione le esplicite indicazioni del ministro. Il problema
successivo, e più grave, è che per quattro anni la Gelmini non ha reso
pubblici i numeri ufficiali e in due occasioni - settembre 2008 e
giugno 2010 - ha infilato negli stringati comunicati stampa cifre
sbagliate. Il timore, adesso, è che fossero false.
Ecco, i "comunicati stampa", perno della comunicazione seriale del
ministero, affidati al padovano Zennaro. Diversi fonti indicano in lui,
suggeritore che resta alla Direzione generale studenti, lo stratega
della "comunicazione artificiosa". E l'ultima perla uscita dal bunker,
questa tutta dedicata alla questione "bocciati", fa crescere i
sospetti. Dice: "In merito alla ricostruzione fornita da "La
Repubblica" il Miur precisa che i dati contenuti nel comunicato del
ministero del 12 giugno 2010 si riferiscono a una proiezione parziale
relativa agli scrutini trasmessi da circa 200 scuole di sei regioni. L'equivoco nasce dal mettere a confronto
il dato complessivo dei non ammessi contenuto nel comunicato del 2009
(13,6%), con l'11,7%, dato parziale relativo ai non ammessi nelle
stesse 200 scuole di riferimento". I dati sono "parziali", abbondano i
"circa", ma non si dice nulla sulla flessione dei bocciati né si
offrono le cifre ufficiali, debitamente spiegate. In una seconda nota
si specifica, poi, che per legge il ministero deve comunicare solo
all'Istat e ad oggi all'Istituto statistica sono stati girati i dati
degli scrutini fino al 2008-2009.
Il Pd, per voce di Manuela Ghizzoni,
attacca: "Bisogna revocare a Massimo Zennaro l'incarico da direttore
generale. Non ha i titoli, è incorso nella gaffe del tunnel dei
neutrini e ora viene indicato come il responsabile della scelta di
oscurare gli esiti degli esami". L'Unione degli studenti punta in alto:
"Il 7 ottobre andremo in piazza per chiedere le dimissioni della
Gelmini. Ha presentato i numeri riguardanti le bocciature in modo da
far apparire valida la sua linea dura, ma era solo propaganda sulle
spalle di studenti che vivevano il trauma della bocciatura. Questo
ministro è capace solo di mentire".
Da tre anni non esce più, a cura del Miur, "La scuola in cifre" e in una risposta a
un'interrogazione nel giugno 2010 il sottosegretario all'Istruzione
Giuseppe Pizza evidenziò che i dati ministeriali solo in rare
occasioni, e su volontà del ministro, vengono diffusi. Osvaldo Roman,
ufficio legislativo del Pd, segnala che anche la cifra delle classi a
tempo pieno - 30,5 per cento, in aumento secondo il ministero - è
scorretta perché fa rientrare in questa voce anche ciò che in realtà è
solo tempo lungo. Il Partito democratico chiede all'Istat di "rendere
nota tutta la documentazione scolastica in suo possesso".
(di CorradO Zunino da http://www.repubblica.it)
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