La scuola italiana ha le orecchie d'asino
Data: Lunedì, 03 ottobre 2011 ore 14:50:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
A nemmeno un mese
dall'apertura dell'anno scolastico, la scuola è bocciata a tutti gli
effetti. I dati dell'Ocse sulla scuola italiana denunciano una
situazione disastrosa. Tra problemi e novità delle ultime ore c'è
l'irrevocabile dimissione del portavoce del Ministro Maria Stella
Gelmini, Massimo Zennaro
Dopo gli allarmanti dati OCSE sulla salute del sistema scolastico
italiano, la diagnosi è definitiva. Lo stesso portavoce del Ministro
Maria Stella Gelmini, Massimo Zennaro, rassegna le dimissioni
dall'incarico. L'Ansa ha da poco reso nota: "la sua decisione
irrevocabile", anche se continuerà a svolgere l'incarico di Direttore
generale del Miur.
Le cause sarebbero da mettere in relazione con le polemiche sorte sul
comunicato del Ministero sull'esperimento del Cern per il superamento
della velocità della luce di venerdì scorso. Polemiche riguardanti una
frase che faceva riferimento ad un "tunnel" tra i laboratori svizzeri e
il laboratorio del Gran Sasso. "Una polemica assolutamente strumentale"
e "ridicola", aveva replicato sabato il Miur, ma le polemiche contro il
Ministro Gelmini si erano moltiplicate, soprattutto in Rete.
Proviamo ad attraversare il tunnel cercando di far luce su gli ultimi
dati emersi. Il rapporto OCSE descrive in maniera inequivocabile che:
in Italia si investe per scuola e università solo il 4,8% del PIL
contro il 6,1% della media dei paesi OCSE. Dire -1,3% potrebbe
risultare riduttivo, ma considerando che un punto di PIL vale 10
miliardi di euro, la differenza abissale c'è. E si avverte. Dalla punta
al tacco del Bel Paese. La scuola italiana si aggiudica quasi il podio
di " Scuola dalle orecchie d'asino": 29° posto su 34 paesi.
E se nella media OCSE si investe il 3,8% nella scuola primaria e
secondaria- noi- per non perdere le buone abitudini investiamo il 3,3%.
E così via a nuovi tagli. Le classi vengono ribattezzate classi
pollaio. Numero di alunni sopra la norma, con la presenza di più di un
alunno con disabilità. Spazi non adeguati a rischio sicurezza. Tagli al
personale ausiliario. Pochi bidelli. Che equivale a dire nessuna
garanzia sulla vigilanza per tutta la durata dell'orario scolastico, né
sul supporto e l'accompagnamento di alunni con handicap. Rischio aule
sporche e impossibilità ad aprirle. Per non parlare delle segreterie, i
tagli del personale costringono poche persone a seguire
l'amministrazione di diversi plessi. Ma la cosa più inverosimile è che
i Presidi hanno ricevuto dal Ministero dell'Istruzione il dono
dell'ubiquità! Se prima dirigevano una scuola ora ne dirigono due, tre
contemporaneamente.
Proseguendo nel tunnel scolastico, sempre i dati OCSE, rivelano che gli
stipendi degli insegnanti in Italia tra il 2000 e il 2009 sono
"leggermente" diminuiti (-1%) contro una crescita media del 7%. -Per
farla breve-percepiscono una busta paga inferiore del 40% rispetto agli
stipendi di altri lavoratori con un livello d'istruzione comparabile,
raggiungendo il livello più alto di retribuzione dopo 34 anni di
servizio, contro i 24 degli altri paesi OCSE.
La punta più buia del tunnel è il grado di istruzione del popolo
italiano. Tra i più bassi d'Europa. Mancano non solo laureati ma anche
diplomati. Solo il 70,3% della popolazione in età compresa tra i 25 e i
34 anni è in possesso di un diploma di scuola secondaria . La fascia
tra i 55 e i 64 anni è oltre 30 punti indietro. A fronte della media
OCSE che è del 81,5%. Non solo, la performance nel test P.I.S.A. (
Programme for International Student Assessment)dei ragazzi quindicenni,
in Matematica e Letteratura, è decisamente deludente. Per quanto
riguarda il resoconto sulle lauree conseguite in Italia siamo
nuovamente a un passo dal podio dalle orecchie d'asino: 34° posto su 37
Paesi. Solo il 20,2% dei giovani tra i 25 e i 34 anni raggiunge il
livello d'istruzione massima, rispetto alla media OCSE del 37,1%
relativa alla stessa fascia d'età.
(da http://affaritaliani.libero.it di Di Veronica
Grandetti)
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