Regione Toscana, nuova identitą nazionale su base diversitą
Data: Sabato, 01 ottobre 2011 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Istituzioni


''Se siamo riusciti a stare insieme fra siciliani e lombardi oltre che fra pistoiesi e pratesi, ciascuno con le proprie differenze, perche' non dovrebbe essere possibile, partendo dalla scuola, costruire una nuova identita' nazionale basata anche sulla valorizzazione delle diverse identita' che ormai formano l'Italia dopo 150 anni di unita' interna'?''
Se lo chiede Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all'Istruzione, nel giorno in cui Firenze (su iniziativa di Regione Toscana e Giunti Scuola) ospita un maxi convegno (quasi 1.200 iscritti) con il titolo 'A scuola nessuno e' straniero'.               
  A due anni di distanza da una analoga iniziativa e con un significativo riconoscimento (una medaglia all'Italia plurale, 150 anni dopo l'unita') arrivato dal Quirinale su personale interessamento del presidente Giorgio Napolitano, il convegno - precisa Targetti - ''non vuole essere occasione celebrativa ne' retorica: intendiamo invece tenere aperta una seria riflessione, con il coinvolgimento pieno degli insegnanti, su come valorizzare le conquiste sociali e culturali che derivano dall'inevitabile processo di inclusione delle differenze''.
Coordinato dalla pedagogista Graziella Favaro, il convegno e' iniziato al Palacongressi di Firenze con cinque contemporanee sessioni tematiche. In ciascuna sono stati presentati casi concreti di buone pratiche condotte in scuole e realta' sociali di un Paese raffigurato, nel logo del convegno, come uno stivale coperto da volti di bambini o adolescenti di evidente origine 'straniera'.
Il convegno e' anche l'occasione, per la Regione Toscana, di illustrare alcuni fra i suoi progetti realizzati o in fase di realizzazione per i cosiddetti 'Piani di gestione della diversita'', con finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, nelle tre aree sovra-provinciali della Toscana interessando, a oggi, quasi 1.700 operatori della scuola (insegnanti, dirigenti, personale ATA) che arriveranno a quasi 2.200 al termine dei progetti. (ASCA)

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