Se la prova al concorso Ds verrà rinviata, non rischia il Miur una denuncia per danni? E se fra i commissari c'è pure qualcuno che ha tenuto i corsi
Data: Giovedì, 29 settembre 2011 ore 18:35:00 CEST
Argomento: Redazione


Sembra proprio che la data per la prova preselettiva al concorso per dirigente scolastico, che si doveva tenere inizialmente il 5 ottobre e che poi è stata spostata al  12 ottobre, rischia ancora di slittare di altri 15 giorni per consentire agli esperti del Miur di correggere le centinaia di errori presenti nella batterai dei 5mila e rotti (veramente) quiz o di espungere dirittamente dal libraccio-mastro le domanda inquinate da errori di ogni tipo e da equivoci di ogni sorta.  E per certi versi questa potrebbe essere una buona notizia per molti aspiranti a dirigente che ancora si lambiccano sulle batterie ministeriali, anche se dimostra, carte alla mano, la superficiale e improvvisata preparazione degli esperti estensori dei quesiti e la neghittosità dei funzionari che avrebbero dovuto vigliare e controllare. Ma se in effetti venisse concessa la proroga di altri 15 giorni, o anche di un'altra sola  settima, come si troveranno tutti coloro che hanno già prenotato albergo e aereo per raggiungere il capoluogo di regione dove è previsto lo svolgimento della prova?
Diciamo questo sulla base di quanto un nostro lettore ci scrive:
"Alcune centinaia di persone, sulla base di quanto pubblicato in G.U., hanno prenotato l'aereo e l'albergo per poter svolgere la prova preselettiva il 12 Ottobre. Nel mio caso, il costo dell'operazione è stato di 713 Euro. Nella sciagurata eventualità di un rinvio occorre organizzare un comitato, tra le numerose centinaia di persone che hanno prenotato l'aereo o l'albergo, per chiedere alla P.A. di rispondere dei danni da responsabilità civile. Può, infatti, la P.A. smentire se stessa 10 giorni prima della prova  e non rispondere dei danni materiali (ma non ci sono solo quelli) arrecati? No, qualunque giudice ordinario condannerebbe l'amministrazione. Poi alcuni papaveri, se non vogliono risarcire l'amministrazione per l'immenso danno erariale procurato, dovranno vedersela con la severissima sezione della Corte dei Conti, cercando di dimostrare di aver agito senza colpa grave. Ma non sarà facile.
Se gli alti dirigenti non rispondono mai della responsabilità dirigenziale, rispondano almeno di quella amministrativa."
E questa è una! Anzi possiamo dire: uno a zero per i concorrenti che si sentono ancora una volta turlupinati dall'Amministrazione.
Ma c'è un'altra strisciante, triste, inquietante, levantina e grottesca eventualità che alcuni altri lettori ci hanno segnalato: che succederebbe se si scoprisse con l'evidenza degli atti che alcuni commissari al concorso a dirigente scolastico hanno svolto lezione di preparazione presso uno dei tanti  corsi organizzati dai molti enti di formazione o dai sindacati o di associazioni di categoria?
Un nostro lettore ci dice: "Perché costoro si farebbero nominare in commissione? A quale scopo? A molti docenti tutto ciò  apparirebbe del tutto illegittimo in funzione soprattutto della certa ammissione, con superamento più certo della preselezione, dei loro “candidati-alunni” alla prova vera e propria e quindi alla agognata cattedra di dirigente scolastico.  Già è un concorso nato male, in cui lo stesso bando e la stessa procedura d'esame di preselezione lasciano aperture incredibili per eventuali trucchi e imbrogli; e poi la batteria dei quiz risulta zeppa di errori, anche  grammaticali, refusi, riferimenti a norme sbagliate perché non più in vigore, mentre si incontrano moltissime domande senza senso, incomprensibili e illogiche, ambigue e opinabili, che in alcuni casi rasentano il demenziale. E se è pure vero che i quiz sarebbero stati divulgati sin dal luglio scorso, tanto che la polizia postale starebbe indagando, non ci si meraviglierebbe affatto che un docente dei corsi di preparazione al concorso possa essere nominato commissario agli esami."
Come si vede sono così tanti gli elementi di disturbo legale e sostanziale che il Miur forse farebbe bene ad annullare definitivamente il concorso e chiuderlo del tutto, pagare i danni alle persone coinvolte (costerebbe molto meno del concorso) e pensare a una legge per l'elezione diretta dei presidi da parte del collegio dei docenti e del personale Ata. Fra l'altro se la Polizia postale scoprisse e denunciasse, con prove, che la fuga di notizie a luglio c'è stata, il concorso verrebbe automaticamente annullato e si dovrebbe subito pensare a bandirne uno del tutto nuovo, se in effetti si vogliono coprire i posti liberi di dirigente. Se invece i posti, come sostiene il nostro Polibio con numeri alla mano, non ci sono è ancora più inutile e disumano dare tante speranze ai colleghi che da mesi studiano e si arrovellano sui libri e su test cervellotici ed impaginati persino  male anche da un punto di vista grafico.
Pensiamo comunque che anche questa avventura concorsuale sia il segno di nostri tempi, scanditi dalla incertezza e dal pressapochismo, dal disimpegno e dal tirare a campare, mentre a girare sono per ora solo le ruote della giustizia amministrativa e della legge presso cui bisogna sempre andare a ricorrere come se il ministero, e quindi una parte del Governo della nazione, fosse allocato da qualche altra parte  e ragionasse su altri emisferi e su altri ordini di grandezza o di piccolezze, a seconda dei punti di vista. Quando finirà?

Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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