L'Andis Sicilia a difesa del diritto allo studio, della scuola pubblica e dei dirigenti scolastici chiede incontro con direttore Usr e Oo. Ss.
Data: Giovedì, 29 settembre 2011 ore 11:30:00 CEST
Argomento: Comunicati


Al Direttore dell'U.S.R. - Sicilia;  All'Assessore alla P.I. - Regione Sicilia ; Alle Organizzazioni Sindacali: Flcgil- Cisl- Uil-Snals- Anp- Dirpresidi
La riforma degli Ordinamenti scolastici e l’applicazione del Piano Programmatico varato in applicazione dell’art. 64 della legge n. 133/2008, la continua riduzione di personale docente ed ATA e il taglio alle risorse finanziarie, stanno mettendo in luce non poche criticità nella gestione della scuola, generando demotivazione ed incertezze.
Il direttivo dell’ANDIS- sez. reg. Sicilia, riunitosi recentemente, nel prendere in esame i problemi più urgenti che stanno interessando la scuola, con particolare riferimento a quanto sta avvenendo nella nostra regione, segnata da un inizio di anno scolastico all’insegna dell’incertezza e del malcontento, ritiene opportuno evidenziare quanto segue:
SOSTEGNO AGLI ALUNNI DISABILI
Nonostante la legge tuteli i diritti dei disabili, compreso quello all’istruzione e la sentenza n. 80 del 26/02/2010 della Corte Costituzionale, nel dichiarare l’illegittimità dell’art. 2, comma 414, della legge n. 244 del 2007, nella parte in cui esclude la possibilità, già contemplata dalla legge 27 dicembre 1997, n. 449, di assumere insegnanti di sostegno in deroga, in presenza nelle classi di studenti con disabilità grave, raffermi il dettato costituzionale del diritto allo studio per tutti gli alunni senza distinzione alcuna,  si continua a registrare l’assegnazione di un numero di docenti di sostegno insufficiente a coprire il reale fabbisogno degli alunni disabili.
A riguardo, la CM 21 del 14/3/2011 definisce il  numero complessivo di posti in organico di diritto,  di fatto coincidente con quello dello scorso anno scolastico, salva la possibilità per i direttori generali degli USR di autorizzare eventuali altri posti in deroga, secondo il disposto dell’art. 25 della legge n. 289/2002 che testualmente recita: “ Ai fini dell'integrazione scolastica dei soggetti portatori di handicap si intendono destinatari delle attivita' di sostegno ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, gli alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva. L'attivazione di posti di sostegno in deroga al rapporto insegnanti/ alunni in presenza di handicap particolarmente gravi, di cui all'articolo 40 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e' autorizzata dal dirigente preposto all'ufficio scolastico regionale assicurando comunque le garanzie per gli alunni in situazione di handicap di cui al predetto articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104”.
In atto quello che si sta registrando, ad anno scolastico già avviato è che in molte scuole della provincia di Catania e di Palermo, la tutela della disabilità sta avvenendo a macchia di leopardo. Ci sono scuole in cui, nella peggiore delle ipotesi viene garantito almeno un rapporto 1/2 e scuole dove si è costretti a rapporti anche superiori all’1/4. Tutto questo, se non risolto, attiverà certamente una serie di contenziosi da parte delle famiglie dei disabili che adiranno le vie giurisdizionali con aggravio per l’Amministrazione, per l’esito scontato delle sentenze.
In considerazione di ciò si chiede al Direttore generale dell’USR – Sicilia  di voler  autorizzare i necessari posti in deroga per garantire il diritto allo studio  degli alunni disabili;
in ciò confortato anche dalle previsioni dell’art. 19 del DL 98/2011 come convertito nella Legge n. 111/2011 che recita: “ L'organico dei posti di sostegno é determinato secondo  quanto previsto dai commi 413 e 414 dell'articolo 2 della legge 24  dicembre 2007, n. 244, fermo restando che  é  possibile  istituire  posti  in deroga, allorché si renda necessario per assicurare la piena  tutela dell'integrazione scolastica. L'organico  di  sostegno  é  assegnato complessivamente  alla  scuola  o  a  reti  di  scuole   allo   scopo costituite, tenendo conto della previsione del numero di tali  alunni in ragione della media di un docente ogni  due  alunni  disabili”


DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA 

Il D.L. 98, convertito nella Legge 111/2011,  all’art. 19,  commi 4 e 5, nel rendere cogenti gli interventi di dimensionamento e dunque la programmazione della rete scolastica nei territori, chiama in causa le Regioni perché attivino quanto di competenza per ottemperare al disposto della Legge medesima.
L’ANDIS, a riguardo, conferma la posizione, già esplicitata al tavolo convocato presso l’Assessorato regionale alla P.I, che in sintesi si traduce come di seguito:
Condivisione dell’azione della regione Sicilia che, come altre regioni italiane, ha  invocato il giudizio di legittimità costituzionale chiedendo il riconoscimento pieno delle  prerogative  attribuitele dal Titolo V riformato e dal DLgs 112/98. Le norme in oggetto, infatti, non potendo essere inquadrate nelle norme generali sull’istruzione, riguardano l'assetto organizzativo del sistema scolastico che  rappresenta, indubbiamente, l'aspetto più rilevante della programmazione e dell'organizzazione della rete scolastica.  Proprio in tale ottica l’ANDIS apprezza che il governo regionale decida di affrontare la questione con riferimento ai parametri previsti dalla L.R. N. 6/2000. Ritiene, altresì, che, fermi restando i parametri 500/900, con le eccezioni per le aree particolarmente disagiate ( non meno di 300 alunni),  al fine di evitare patologie   ( sovradimensionamento) che avrebbero come conseguenza l’ulteriore diminuzione del numero di scuole autonome, occorra definire un tetto massimo da non superare. Tale tetto potrebbe essere pari a 1200 alunni. Mantenere istituti con dimensioni troppo elevate, infatti, oltre a ridurre il numero complessivo di scuole autonome, impedisce, di fatto, la gestione della leadership educativa da parte del dirigente scolastico. L’ANDIS individua proprio nella leadership educativa il carattere maggiormente distintivo della specificità della dirigenza scolastica;
 Condivisione, in accordo con l’art. 19 del DL 98/2011, per la trasformazione dei circoli didattici e delle scuole secondarie di primo grado in istituti comprensivi. L’ANDIS, infatti, ritiene che gli Istituti comprensivi meglio rispondano alle esigenze formative, connesse con il progetto di vita di ciascun alunno e meglio garantiscano la continuità del processo di apprendimento/insegnamento nel rispetto degli stili cognitivi di ciascuno. Suggerisce la costituzione di comprensivi, ove sussistano le condizioni ( numero di alunni e disponibilità di locali), ricorrendo all’intitolazione giuridica piuttosto che all’accorpamento forzato che, in alcuni territori, potrebbe alterare gli equilibri già consolidati. In ogni caso occorre evitare la costituzione di nuovi istituti dimensionati su parametri minimi ( 500) in modo da dare stabilità nel tempo anche in considerazione del trand delle iscrizioni;
Programmazione della rete scolastica nel massimo rispetto delle realtà territoriali (criteri di flessibilità ) e coinvolgimento di tutti i dirigenti scolastici dei territori interessati, preferibilmente con conferenze di servizio indette dalle Amministrazioni locali, al fine di evitare il prevalere di logiche solo individualiste;
Sdoppiamento delle scuole secondarie di 2° grado sovradimensionate;
Definizione di criteri univoci a cui devono attenersi sindaci e presidenti delle province  nell’elaborazione delle proposte di dimensionamento, con esplicitazione dei servizi forniti a garanzia del diritto allo studio;
Massima trasparenza nei criteri che saranno adottati nel caso di fusione e/o accorpamento per il conferimento di incarico ai dirigenti scolastici; in altre parole, occorre evitare l'adozione di scelte troppo discrezionali nel rispetto della dignità professionale di tutti i dirigenti scolastici e per non ingenerare  malcontenti e/o conflitti che non servono  alla categoria ma non servono nemmeno al sistema scuola.
MUTAMENTO INCARICHI ED ATTRIBUZIONE DI REGGENZE - A.S. 2011-12 
Il punto in questione è stato molto dibattuto all'interno del direttivo regionale ANDIS.
I dirigenti presenti, infatti, a prescindere dalle situazioni particolari, che pure hanno visto interessati alcuni membri del direttivo stesso, si sono fatti portavoce di un malessere rilevato nella categoria.
Sono state tantissime le segnalazioni di colleghi che ritengono di essere vittime di ingiusto trattamento rispetto alla mobilità e/o agli incarichi di reggenza.
Si è avvertita forte l'assenza di criteri trasparenti ed oggettivi che ponessero i dirigenti scolastici nelle condizioni di capire per quale motivo sono state adottate delle scelte piuttosto che altre.
L'ANDIS ritiene che, la discrezionalità attribuita al direttore  regionale, non possa tradursi in  arbitrio e/o mancanza di garanzie per coloro che, invece, in virtù di posizioni giuridiche già consolidate nel tempo, in assenza di valutazioni negative o rilievi di sorta, nutrono  legittime aspettative di mobilità e/o di reggenza.
La discrezionalità va agita nel rispetto di criteri che devono essere resi noti prima a tutta la categoria. Solo così si evitano i malcontenti e i conflitti.
Per l'ANDIS in qualsiasi sistema, ed in quello scolastico in particolare, le relazioni interpersonali giocano  un ruolo importante.
Sono le relazioni positive che producono  clima sociale positivo   e benessere tra le persone;
detto benessere si traduce in forte motivazione professionale e quindi in efficacia e qualità dei risultati, a qualsiasi livello.  E' evidente, però,  che non può esserci benessere quando si  percepisce di vivere in un sistema in cui a prevalere sembra essere la " legge del più forte" fondata sull'esercizio del potere politico e/o sindacale, dove chi non vuole procurarsi protezione rimane fuori e non può nutrire nemmeno aspettative legittime.  
La scuola pubblica può continuare a sopravvivere, laica, pluralista e democratica solo se chi vi opera è libero da condizionamenti di sorta; in particolare il dirigente scolastico non può ridursi come un Arlecchino " servo di due padroni" o, forse  peggio.
E' la scuola pubblica, laica, pluralista e democratica che l'ANDIS vuole difendere continuando a credere, nonostante tutto, nel diritto come certezza per tutti.

Per quanto sopra esposto, l' Associazione Nazionale dei dirigenti scolastici, sez. regionale, nella persona della sua rappresentante legale, 
CHIEDE
al Direttore Generale Regionale - Sicilia un incontro per discutere della  Scuola siciliana,  del diritto allo studio e del diffuso malcontento dei Dirigenti Scolastici, conseguente alle operazioni di mobilità e di reggenza;

alle  OO.SS. maggiormente rappresentative di farsi carico della tutela di tutti,  chiedendo trasparenza e certezza del diritto per tutti coloro che operano nella scuola. Riteniamo che,  una forza sindacale possa crescere veramente solo se adotta azioni di tutela super partes.                                                                                                  
                                                                                                                     
 documento approvato dal direttivo regionale ANDIS del 20/9/2011


                                                                                                              Maria Catena Trovato
( Presidente sez. regionale ANDIS )


Recapiti
Maria Catena Trovato - dirigente scolastica
presso I.C. " Ercole Patti" - Trecastagni
Tel: 095/916502 e-mail: ictrecastagni@tin.it; ctic857005@istruzione.it.








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