Per gli insegnanti di sostegno i numeri non sono un’opinione!
Data: Mercoledì, 28 settembre 2011 ore 09:55:22 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una scuola che consenta una reale integrazione agli studenti diversamente abili è ancora là da venire. Quest’anno sono 94mila gli insegnanti di sostegno, una cifra record secondo la ministra Gelmini, a fronte di una popolazione scolastica di oltre 200mila studenti disabili. Secondo il coordinamento italiano degli insegnanti di sostegno, invece “la scuola dell’integrazione dei bambini con diverse abilità è messa drammaticamente in discussione dalle scelte operate in questi anni dal governo di centro-destra”. Per quali ragioni? Tanto per cominciare, spiega il coordinamento “la scuola per gli alunni disabili non inizia a settembre”. E ancora: le classi sono sempre più affollate con più di un alunno disabile grave; gli insegnanti di sostegno si riducono di anno in anno rispetto alle reali necessità degli alunni disabili; le risorse dedicate alla formazione degli insegnanti curricolari e di sostegno sono “inesistenti”; la rete denuncia inoltre la “perdurante assenza della continuità didattica, l’irrisolta questione della assistenza igienica e degli assistenti alla autonomia e alla comunicazione. In questo contesto la scuola dell’inclusione e gli alunni con disabilità – concludono i docenti – diventa un peso insostenibile e non una risorsa per l’intero sistema scolastico”. L’associazione “Tutti a scuola”, che lavora proprio sui temi della disabilità, ha organizzato una manifestazione, proprio ad inizio anno scolastico, lo scorso 14 settembre a Roma, in Piazza Montecitorio.
“Nella scuola a fronte della presenza di oltre 200.000 alunni con diverse abilità, dei quali il 90% con deficit intellettivo e/o sensoriale – denuncia “Tutti a scuola” – la politica di questo governo si è caratterizzata nella scelta assurda di riempire le classi a dismisura, inserendo nelle stesse più di due alunni disabili e riducendo il numero di insegnanti specializzati che risulta ampiamente al di sotto delle “effettive esigenze del bambino con diverse abilità”, contraddicendo la sentenza n. 80 della Corte Costituzionale del febbraio 2010.
La condizione di illegalità costituzionale che il governo del ministro Gelmini sta conducendo per la scuola dei disabili – prosegue la Onlus – è anche rilevabile dagli assurdi artifici giuridici che i burocrati del ministero hanno escogitato: la connotazione di gravità è diventato un requisito indispensabile per ottenere il sostegno scolastico ( si badi bene di gravità al 90%, non di invalidità ) e, sul versante patrimoniale, l’ introduzione di una intollerabile contributo economico che i familiari dei disabili sono obbligati a versare per ottenere quando già loro riconosciuto come diritto soggettivo naturale dal Tar di competenza (circa 300 euro).
Se si considera che non si investe un euro nella formazione e nell’aggiornamento degli insegnanti curricolari e di sostegno si comprende come il ricorso ai Tar di tutta Italia rimarrà sempre più l’unico strumento a disposizione dei genitori per consentire ai loro figli disabili di frequentare la scuola pubblica.
Tralasciamo – conclude la nota dell’associazione – le considerazioni, che pure meriterebbero attenzione, sulla condizione dei disabili (meno del 3 % degli oltre 200.000), nelle scuole paritarie”. La ministra Gelmini si difende dichiarando che quest’anno la scuola italiana potrà contare su 3.500 docenti di sostegno in più e ricordando che quest’anno “abbiamo toccato il picco più alto nel numero dei docenti di sostegno che, in tutto, sono 94 mila”. Sul sostegno le “polemiche sostituiscono le opinioni ai numeri”, secondo la ministra, che conclude: “Ci possono essere casi in cui il docente di sostegno viene dato con superficialità mentre poi manca dove c’è bisogno. Invito tutti a verificare i dati dell’ufficio statistico anche sul tempo pieno: sono 170 mila in più i bambini che avranno il servizio”.

dal sito www.figliefamiglia.it





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