Al Galilei di Modica (Rg) interviene la Digos. Le classi sperimentali più numerose lasciano scontenti docenti e alunni
Data: Martedì, 27 settembre 2011 ore 08:09:11 CEST Argomento: Redazione
Al
«Galilei» è arrivata la Digos. Un'altra giornata movimentata al Liceo
scientifico dov'è stato difficile rimettere in marcia le lezioni
dopo una settimana di proteste.
La mattinata si è aperta con l'arrivo degli uomini della Digos chiamati
da Nino Cerruto, il docente di matematica che alla vista di una
delegazione composta dall'assessore provinciale alla Pubblica
istruzione, Riccardo Terranova, dal consigliere provinciale Marco Nanì
e dal consigliere comunale Nino Gerratana, ha ritenuto opportuno
chiedere l'intervento della Polizia perché la visita avrebbe turbato il
regolare andamento delle
lezioni.
Terranova, Nanì e Gerratana sono stati ricevuti in presidenza dal
dirigente scolastico Sergio Carrubba e qui sono stati identificati
dalla Digos. Alla Polizia sia l'assessore, sia i due consiglieri, così
come confermato dal dirigente scolastico, hanno dichiarato che la
visita era stata programmata per discutere dell'adeguamento di alcune
aule alla normativa di sicurezza.
L'atteggiamento di Cerruto, che il dirigente ha esautorato dal suo
ruolo di vicario nei giorni scorsi, è stato aspramente criticato da
Gerratana: «Piuttosto che contestare l'assessore Terranova, Cerruto
pensi ad assolvere al suo di dovere, quello di educare i ragazzi alla
crescita, al rispetto delle leggi, delle norme e non fomenti i giovani
come invece ha fatto in questi giorni! Per fortuna i suoi studenti
hanno mostrato ancora una volta una maturità maggiore di quanto egli
stesso non abbia dimostrato in questa controversa vicenda».
Anche Nino Minardo, pur non citando direttamente Cerruto, ha espresso
un giudizio negativo per quanto successo: «Condanno l'atteggiamento per
nulla costruttivo, deleterio ed irresponsabile di chi ha
strumentalizzato a propri usi la protesta di studenti e genitori, che
hanno mostrato grande maturità seppure di fronte ad una questione così
delicata».
Cerruto, insieme ad altri docenti, sostiene che la soluzione voluta dal
dirigente scolastico, che ha a sua volta avuto delle direttive da parte
del direttore regionale, per risolvere il problema del taglio di due
classi del corso ordinario al «Galilei» non risponde alle esigenze ed
alle aspettative di studenti e famiglie. Come confermato dal dirigente
Carrubba e ratificato in sede di consiglio di istituto, il problema del
taglio delle due classi è stato risolto con un'operazione interna che
spalma gli alunni delle quattro terze sperimentali su un totale di tre
classi ed adotta lo stesso criterio anche per le quarte con numeri che
si aggirano su una media di 26-27 alunni. Non è il massimo, perché le
classi sperimentali diventano più numerose e per alcuni alunni si perde
la continuità didattica, ma questo è il senso, piaccia o no, della
riforma Gelmini che ha tagliato organici e classi in tutti gli istituti.
Un principio che docenti ed alunni hanno contestato al «Galilei», ma
con il quale alla fine tutte le componenti della scuola hanno dovuto
fare i conti. Non era certamente questa la soluzione auspicata
all'inizio dalla scuola e non si comprende, dunque, come si possa oggi
essere soddisfatti dell'esito della vicenda come ha fatto Nino Minardo.
L'obiettivo della lotta studentesca e dei docenti era, infatti, di
mantenere il numero delle classi originario e non il taglio che si è
realizzato. Il fatto che oggi si sia risolta la situazione con la
spalmatura è un compromesso che rimette in moto la scuola, ma non può
soddisfare del tutto. (da http://www.gazzettadelsud.it di Duccio
Gennaro)
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