Protestano ancora gli studenti del Leonardo Da Vinci di Piazza Armerina (En)
Data: Domenica, 25 settembre 2011 ore 07:42:33 CEST
Argomento: Rassegna stampa


A più di dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico, continua la protesta degli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Leonardo Da Vinci” di Piazza Armerina per il mancato sdoppiamento di alcune classi, in particolare la 1^ A ad indirizzo economico composta da 38 alunni di cui 2 diversamente abili e la 2^ A da 32. Sotto l’occhio del ciclone principalmente la 1^ A, che momentaneamente per mancanza di un’aula adeguata è stata collocata nel laboratorio di disegno. Una situazione incresciosa che preclude il normale svolgimento delle lezioni.              
 Da qualche giorno i ragazzi hanno accettato di andare in classe per lo svolgimento dell’attività didattica solo le prime due ore, mentre per il resto lo passano in auditorium in autogestione. Nei giorni precedenti invece restavano in classe la sola 1^ ora. Intanto nei giorni scorsi si è insediata come reggente il nuovo dirigente scolastico Lucia Giunta, titolare all’ITIS “Maiorana” di Piazza Armerina che ha porto il saluto ai 350 alunni che si trovavano in assemblea nell’auditorium dell’Istituto. Giorgio La Morella alunno della 4^ A commerciale e componente del consiglio d’Istituto: “Vogliamo difendere il nostro diritto allo studio perché è inammissibile che veniamo trattati dal decreto Gelmini, come pecore. Collocare 38 alunni di prima nell’aula di disegno, significa precludere il laboratorio per tutto l’anno ai ragazzi che frequentano il geometra. Non solo ma in caso di evacuazione dall’istituto per un incendio o altro, questi ragazzi correrebbero forti rischi.” Anche la sua collega Alessia Rondinella non intende recedere dalla protesta: “Continueremo sino a quando non ci sdoppieranno alcune classi –afferma- la mia è composta da 29 elementi e non abbiamo come muoverci. I nostri genitori avvertiti del disagio sono d’accordo con noi affinché non ci venga riconosciuto il diritto ad avere classi adeguate. Riconosco- continua- che stiamo perdendo molte ore di lezione, ma se non protestiamo per motivi del genere quando dovremmo farlo?” Anche i genitori degli allievi della prima classe attraverso una lettera da inviare agli organi competenti denunciano il disagio patito dai figli “costretti –recita- a frequentare in condizioni antididattiche, in spazi angusti e non idonei a contenere l’elevato numero. Condividiamo la protesta dei nostri figli e sollecitiamo gli organi in indirizzo di provvedere con urgenza allo sdoppiamento”. Il vice-preside Pino Lionti: Abbiamo avvertito i genitori e sono pronti anche loro ad appoggiare la protesta sino a quando gli organi competenti non sdoppieranno alcune classi. Per la grave situazione venutasi a creare, informiamo giornalmente il Ministero e il C.S.A. segnalando come le istituzioni preposte continuano a limitare il diritto allo studio dei ragazzi e la libertà alla scelta dell’indirizzo”. Pietro Zappalà l’altro vice preside ribadisce: “come siamo di già, al di là dei limiti della soglia di sicurezza, perché non abbiamo un’aula che accoglie 38 alunni e che inoltre gran parte del personale della scuola non può non condividere la legittima richiesta dei ragazzi pur cercando in tutti i modi di garantire il normale svolgimento delle lezioni”.   (da http://www.vivienna.it)

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