La classe (italiana) che impara con chat e documenti online. In una scuola di Padova si condividono i compiti online, ci si aiuta in chat e i genitori si ricevono grazie a un calen
Data: Domenica, 25 settembre 2011 ore 07:26:24 CEST Argomento: Rassegna stampa
C’è una classe che i
compiti a casa li fa sul Pc, si collega alla chat per esporre i dubbi
alla professoressa, usa i documenti condivisi per fare ricerche di
gruppo, risolve gli esercizi di matematica e le frasi di analisi logica
chiedendo aiuto ai compagni, studia la geografia sulle mappe online e
per la storia dell’arte ricerca tra le immagini disponibili in rete. E,
incredibilmente, è una classe italiana: è la terza F della scuola media
Valgimigli di Albignasego, in provincia di Padova, dove per il terzo
anno gli studenti hanno iniziato a usare la rete in modo intelligente,
come base per studiare meglio, di più, insieme.
Si tratta senza dubbio di una classe fortunata. Intanto perché, come
nel resto della scuola, dispone di una rete Wi-Fi che si collega a
internet senza problemi. E poi perché i 24 ragazzi hanno a disposizione
15 computer portatili con cui lavorare in classe, grazie alla loro
adesione al progetto del ministero dell’Istruzione Cl@ssi 2.0.
Non ultimo, hanno anche a disposizione una Lim, lavagna interattiva
multimediale per lavorare in aula tutti insieme, una rarità disponibile
solo per il 7% delle classi
italiane.
Risultati superiori alla media - Ma, come sempre, il
capitale umano ha un peso superiore all’investimento tecnologico: già
dalla prima media gli studenti della 3F hanno avuto la fortuna di
essere seguiti da una docente – la professoressa di Lettere (italiano,
storia, geografia) Chiara Vergnano – che si è inventata un modo
alternativo per studiare collaborando. E divertendosi. Grazie ai
programmi online, alle ricerche a gruppi e ai pomeriggi passati a
studiare in compagnia del Pc, i risultati di questa classe possono
definirsi superiori alla media, sia delle analoghe classi della scuola,
sia del Veneto e dell’Italia intera: lo dicono gli unici dati a
disposizione, quelli dei criticati test Invalsi, svolti a fine anno
scolastico da tutti gli studenti.
Come racconta a Sky.it la stessa Vergnano, “per noi è molto importante
la collaborazione, l’apprendere insieme. Chi è già bravino aiuta chi lo
è meno, e comunque si impara meglio confrontandosi e collaborando.
Cerco di insegnare loro che anche nel lavoro è fondamentale la
collaborazione”. Le cose sono andate così: all’inizio della prima
media, gli alunni sono stati invitati ad aprire un account di posta
elettronica su Google, e oltre all’e-mail hanno iniziato a usare le sue
Apps messe a punto per il settore Educational, sia in classe, grazie ai
15 portatili usati in coppia per incentivare l’aiuto reciproco, sia a
casa, sfruttando la connessione di mamma e papà.
Viaggi virtuali in giro per l'Europa - Ma come si può lavorare e
studiare con il computer? “I lavori sono i più disparati: per esempio
abbiamo fatto un esperimento sulla Divina Commedia – spiega la docente
- Ai ragazzi era piaciuta molto la figura di Caronte e abbiamo deciso
di analizzarla. Gli studenti sono partiti in classe a gruppetti di 5 a
cercare rappresentazioni di Caronte nell’arte e a casa ogni gruppo
doveva sceglierne una e inserirla in un documento condiviso, riportando
i versi di Dante che venivano rappresentati in quella immagine. Questo
lavoro di gruppo, visto che non tutti abitano vicini e possono uscire,
è avvenuto stando ognuno a casa propria. C’era poi un Power Point
condiviso da tutta la classe, in cui venivano riuniti i lavori singoli”.
Dall’arte alla geografia, in seconda media la classe ha lavorato nel
creare viaggi virtuali in giro per l’Europa, usando insieme le mappe
online, cercando l’itinerario di viaggio, scegliendo una decina di
viaggi tematici (dagli stadi d’Europa alle migliori spiagge, ai parchi
divertimenti del Vecchio Continente) e provando a organizzare la loro
vacanza. La prof commenta: “Così hanno messo in pratica quello che
avevano studiato a memoria: capitali, fiumi, confini”. E ora, li
ricordano meglio dei ragazzi che li hanno letti e studiati solo sul
libro di geografia.
Condivisione di tutto, in stile low cost - Oltre a questo, gli studenti
tra loro si aiutano a fare i compiti a vicenda, autonomamente, nel
pomeriggio. Non solo quelli di geografia. Non è raro che creino un
documento condiviso in cui provare a risolvere insieme un esercizio di
analisi logica, o di matematica.
E il timore che si copino a vicenda? I professori concordano tutti nel
dire che durante interrogazioni e compiti in classe è evidente che i
ragazzi sono preparati e che il lavoro di squadra non faccia altro che
aiutare a studiare tutti.
In chat, poi, si litiga anche: è accaduto almeno una volta ai ragazzi
della 3F, ma dopo qualche parolone si è risolto tutto. E i protagonisti
non si sono vergognati di raccontarlo alla prof., che, quando il
pomeriggio si collega alla sua posta elettronica da casa, se accede
alla chat trova sempre qualche alunno pronto a farle un salutino, o
chiederle un consiglio sui compiti per l’indomani.
La condivisione dei documenti in stile low cost non serve solo agli
studenti. I professori hanno usato il sistema in via sperimentale anche
per organizzare gli incontri con i genitori, condividendo con loro un
foglio di calcolo con la tabella delle visite, mentre i professori del
corpo docente della scuola media – tutti dotati di account Google –
usano i calendari per condividere le attività collegiali, segnalare le
attività organizzate personalmente, i laboratori in corso, cercando di
non sovrapporsi e incrociarsi, anche in una scuola grande come la loro.
(da http://tg24.sky.it/tg24 di Eva Perasso)
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