Scuola, le richieste della Cisl in un documento consegnato al prefetto Cannizzo
Data: Domenica, 25 settembre 2011 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Organici congelati, altre 50 sezioni di scuola dell'infanzia, ancora 40 docenti di sostegno. Sono alcune delle richieste della Cisl e della Cisl Scuola contenute nel documento sulla scuola catanese consegnato ieri nelle mani del prefetto Cannizzo.
«Ancora una volta Cisl e Cisl Scuola di Catania - ha detto Giulio - chiedono ai governi nazionale, regionale e locale di assumere un impegno forte nei confronti della provincia etnea, di tutta la scuola catanese, perché non debba più reggersi sulla buona volontà di chi vi opera, delle famiglie e degli studenti». Al prefetto Cannizzo, Cisl e Cisl Scuola hanno quindi consegnato un elenco, maturato a seguito di un'attenta lettura del fabbisogno espresso: congelare i tagli degli organici sia del personale docente che Ata.
«La nostra provincia, già affamata di lavoro - ha rimarcato Marziano - non può reggere la situazione, che è e rimane esplosiva con evidenti ripercussioni sul tessuto sociale, già così fragile e lacerato. Il diritto allo studio, sancito dalla nostra Costituzione, viene così calpestato e, a subirne di più le conseguenze, sono i ragazzi e le famiglie più deboli, a rischio ed emarginate».
Denaro ha ricordato i tagli operati in seguito alla legge 133 del 2008. «In tre anni - ha sottolineato - sono stati tagliati circa 4.000 posti tra personale docente e Ata. Si tratta di precari, non più giovani, che dopo anni e anni di attività nelle scuole, garantendone il buon funzionamento, di fatto sono stati espulsi dal mondo del lavoro irrimediabilmente. I ragazzi rimangono a scuola per un tempo sempre più breve, non si rispettano le scelte delle famiglie né di tempo pieno alle ex elementari, né di tempo prolungato alle medie. Inoltre, la mancanza di ex bidelli rende molto precarie le pulizie nelle scuole, la sorveglianza agli alunni e il supporto ai diversabili, cui viene negato il docente di sostegno per tutte le ore assegnate. La media nella provincia etnea è infatti di un docente specializzato ogni 2 alunni. Per non parlare delle classi numerose, le "classi pollaio", difficili da gestire e con evidenti problemi di sicurezza.
«Riguardo al 2° grado, sono state tagliate numerose ore di laboratorio, stravolte diverse discipline, con tanti problemi gestionali. Denunciamo inoltre, nella scuola dell'infanzia, infinite liste di attesa, per mancanza di aule, di mensa e di personale addetto all'assistenza. Purtroppo su quest'ultimo tema, gli enti locali da molto tempo hanno preferito guardare da un'altra parte. Per quanto ci riguarda, la mobilitazione continua fino a quando non registreremo un'inversione di rotta».







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