Scuola dell’autonomia? A parole, nei fatti ai dirigenti tutte le responsabilità mentre gli Enti locali sprecano o stanno a guardare.
Data: Giovedì, 22 settembre 2011 ore 14:17:36 CEST Argomento: Redazione
L’autonomia di essere oggetto di atti
ingiuntivi da parte dei fornitori (PON e dei FERS) che reclamano
i pagamenti ai quali le istituzioni scolastiche non sono in
grado di far fronte per ritardi da parte dell’ente di gestione!
Alle
scuole non sono pervenuti neanche gli anticipi relativi ai progetti già
ultimati nell’anno trascorso; sono passati mesi e mesi e i
fornitori, dopo aver reclamato, hanno ingiunto i pagamenti con decreti
del giudice, con aggravio delle le spese relative e con
annessi interessi e rivalutazione.
L’autonomia, forse, di non poter
più presentare progetti PON e FERS, o poter dare corso a quelli ancora
da attivare, visto l’esito disastroso, sul piano dei finanziamenti, di
quest’anno appena trascorso?!
Docenti, tutor, facilitatori, esperti non intendono fornire la loro
opera visto che non hanno ricevuto i compensi loro spettanti;
malumori diffusi nei collegi docenti; diffide al pagamento degli
importi dovuti; intelligenze e risorse che si allontanano sempre più
dalla scuola!
Oppure l’autonomia di non poter
intervenire per rimuovere le situazioni di insicurezza e di precarietà
degli impianti e delle strutture?
L’autonomia senza fondi
assegnati alle scuole è un’autonomia che fa dipendere le scuole
da carrozzoni spreca soldi; è l’autonomia di dover sciupare tempo
prezioso per tentare di far intervenire gli Enti preposti sordi a
qualsiasi tipo di richiesta, Enti che quando intervengono non solo non
risolvono i problemi, ma ne creano altri.
L’autonomia di dover assistere a sopralluoghi estenuanti e
inutili !
I sopralluoghi dovrebbero accertare le situazioni su cui intervenire,
dovrebbero essere predittivi, invece si traducono in ulteriori
inutili perdite di tempo perché i lavori, quando vengono
intrapresi, si protraggono per tempi lunghissimi (con sciupio di
risorse e disagio per le attività didattiche) e alla fine si riducono
in palliativi forieri di ulteriori disagi e difficoltà.
Ci siamo documentati ed ecco
qualche esempio che fotografa il sistema di intervento: dopo
reiterate richieste e decine di sopralluoghi, arrivano le squadre (si
fa per dire!) della pubbliservizi, che restano a gironzolare per la
scuola, perché quelli che devono sostituire le mattonelle saltate
non hanno il materiale e le mattonelle da sostituire, i pittori non
hanno la pittura, gli idraulici che dovrebbero completare il
lavoro già iniziato dai pittori o dai piastrellisti non arrivano,
tutto viene lasciato incompleto, mancano gli elettricisti, e
quando arrivano gli elettricisti mancano…
.
Provincia, Pubbliservizi, si
rappresentano, di fatto, come carrozzoni sprecasoldi che si
contraddistinguono per l’inefficacia degli interventi come è possibile
documentare con lo stato di abbandono degli edifici, delle
strutture e degli impianti.
Dinnanzi a tale disastro, perché di questo si tratta, sorge spontanea
la domanda: relativamente agli
interventi di ordinaria manutenzione quanto si sarebbe
risparmiato (a fronte di interventi veri) se, invariato il budget
di spesa, si dessero risorse alle istituzioni scolastiche che
sarebbero, tra l’altro, più accorte sia per le priorità di
intervento sia per la corretta esecuzione dei lavori?
E, per la manutenzione straordinaria non sarebbe opportuno a seguito di
sopralluoghi seri, di concerto con il Dirigente scolastico,
predisporre una mappa delle situazioni con le priorità di intervento,
nella piena trasparenza delle decisioni?
La prima grande autonomia passa attraverso la possibilità da parte
delle istituzioni scolastiche di poter fornire il servizio senza
doversi assumere responsabilità che derivino dall’inefficienza degli
Enti preposti! La frase di rito, dinnanzi alle richieste
pressanti di un dirigente che chiede l’effettuazione di interventi
volti al recupero delle condizioni di sicurezza dei laboratori o dei
locali è: “se
insiste saremo costretti ad interdire il locale”.
Allo stato delle cose i Dirigenti Scolastici si assumono responsabilità
enormi nell’erogazione del servizio scuola a fronte di situazioni di
disagio che tutti i giorni si vivono per l’assenza degli interventi
urgenti e necessari che le strutture richiedono.
Un Dirigente Scolastico ci dice: nella
scuola che dirigo sono state impermeabilizzate le coperture;
l’intervento, costato centinaia di migliaia di euro, è stato effettuato
nella primavera del 2010; già alle prime piogge del settembre 2010
“pioveva abbondantemente” nei corridoi, ingressi, aule e laboratori;
immediata segnalazione all’ente Provincia e alla Pubbliservizi; ad oggi
nessun intervento è stato fatto, solo un susseguirsi di ordini di
servizio, diffide e carte tra Ente Provincia e Pubbliservizi.
Alle prime piogge di settembre 2011 avremo ancora acqua (non umidità)
nei corridoi, nelle aule e nei laboratori… e nessuno paga per questo.
L’impianto elettrico presenta anomalie strutturali di rilievo, ma, ad
oggi, un intervento che aggredisse tali anomalie per rendere efficiente
e sicuro l’impianto non è stato fatto.
Gli interventi si risolvono nella sostituzione, dopo tante richieste,
di qualche presa, e la formula di rito per non intervenire è : “ma di
questa altra presa non è stata fatta segnalazione, o di questo filo
scoperto non è stata fatta la segnalazione e …; “ Anziché effettuare un
esame delle necessità impellenti, con un sopralluogo serio, si
trincerano dietro un gesto ….. e un “non era stato segnalato” .
Il dirigente non è un elettrotecnico o
un geometra o un…, è solo un dirigente, segnala la situazione di
pericolo o le necessità , la verifica deve essere fatta dai
tecnici dell’Ente proprietario o della Pubblisevizi!!!
In una scuola il dirigente
segnala i pericoli derivanti da gradini ………, pavimenti mancanti,
serrande che all’improvviso cadono sulla scolaresca, porte (di cartone
pressato) che non si chiudono o non si aprono o si staccano dalle opere
morte, assenza di porte idonee a salvaguardare la struttura
dall’ingresso di ladruncoli, antifurto e illuminazione degli spazi di
raccordo esterni inesistenti! Vox clamantis in deserto.
Questa è l’autonomia?
Diodoro
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