Tutto tace. Vastissimo silenzio dai sindacati allo Stato (con la S maiuscola)
Data: Lunedì, 19 settembre 2011 ore 08:53:22 CEST
Argomento: Opinioni


  Lettere in redazione
Tutto tace: non vedo e non sento insegnanti che hanno ottemperato al loro dovere di partecipazione agli esami di stato 2010/2011, lamentarsi per non essere stati pagati.
Non ne hanno bisogno? Sono abituati a soffrire in silenzio? Vi sono stati trattamenti differenziati? Non si sentivano di meritarli ed in onore al debito pubblico di cui si sentono in parte colpevoli per le folli spese a cui di solito la categoria è usa (sic!), tacciono perché è giusto essere puniti?
Non so.
Personalmente non ho ricevuto notizie in merito a quanto mi spettava per avere lavorato come di dovere, sul NUOVO cedolino unico di settembre.
Non mi piace fustigarmi e quindi chiedo:
Se vi faceste carico delle nostre problematiche e riusciste a far capire anche a nome nostro al Ministero del Tesoro  che, se noi insegnanti delle varie materie previste nei corsi liceali ed altro, siamo stati presenti agli esami di Stato 2010/2011 senza darci ammalati (come tanti furbi hanno fatto), e se abbiamo lavorato con discrezione, metodo e giudizio, su ragazzi nostri (commissioni interne) e non nostri (commissioni esterne), prendendoci le nostre responsabilità, che sono divenute davvero tante di carattere morale, legale, sociale ed umano (mi fermo qui), forse meriteremmo di vederci retribuiti in un tempo utile. Il denaro, quando non viene distribuito a chi di dovere, è una quantità sostanziosa (dividi ricchezza e diviene povertà), e permette grossi interessi finanziari alle banche che lo detengono il più a lungo possibile. Ma noi insegnanti abbiamo conti molto più semplici: quelli della vita quotidiana. Forse a noi quei soldi, sacrosantamente guadagnati, servono. Lo Stato ( con la S maiuscola, poiché “siamo noi”), questo lo sa benissimo. Non deve meravigliarsi quindi lo Stato (che siamo sempre noi), se al prossimo esame di Stato (nostro), ci saranno molti più insegnanti ammalati ed indisponibili ed una sequela di insegnanti che NON accetteranno di sostituirli. Forse vale la pena di ricordarlo a chi di dovere. Si chiede il nostro diritto. Ut solite, negato, o quantomeno ritardato.

Bianca Fasano






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