La preselezione DS e il giorno della civetta
Data: Domenica, 18 settembre 2011 ore 12:06:07 CEST
Argomento: Redazione


L’unica cosa certa in questo pasticcio all’italiana del concorso DS è quello di  poter considerare la batteria di test per la prova di preselezione un monumento all’imperfezione docimologica. In questi giorni si stanno fronteggiando con le armi della competenza normativa il MIUR, capeggiato dal Ministro della Pubblica Istruzione  e la Senatrice Albertina Soliani, che attraverso un’interrogazione parlamentare chiede circostanziate spiegazioni anche sulla qualità docimologica delle domande presentate per il test. In mezzo a questo confronto-scontro istituzionale ci sono oltre 42000 docenti, che indipendentemente dalla loro volontà, sono sempre più sconcertati, demotivati, infiacchiti, svigoriti, inerti e  passivi.
Nel “Il giorno della civetta”,  un romanzo di Leonardo Sciascia, terminato nel 1960 e pubblicato per la prima volta nel 1961 dalla casa editrice Einaudi, don Mariano Arena dice testualmente al capitano Bellodi “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…”. Anche i partecipanti a questo concorso possono essere suddivisi in quattro “ categorie “: i docenti, i preoccupati, gli struzzi e i raccomandati.

I primi, i docenti, per fortuna la stragrande maggioranza dei candidati, sono quei professionisti della didattica, abituati al confronto,  alla riflessione, all’analisi dei contenuti e allo studio per il miglioramento delle loro competenze. Molti di loro si sono attivati nella ricerca degli errori e degli orrori docimologici presentati, denunciando irregolarità formali e sostanziali.

I secondi, i preoccupati, sono quelli che ricevono per sbaglio e anticipatamente mail con i test del concorso, questi appartengono alla categoria di chi  riceve, a sua insaputa, evidenti vantaggi sociali.

I terzi, gli struzzi, sono quelli che pur di fare la prova concorsuale minimizzano tutto, dagli errori alle fughe di notizie, gridando che vogliono diventare presidi, imparando tutto a memoria, nel nome dell’irregolarità.

Infine i raccomandati, maestri del compromesso, che giustificano l’utilizzo di ogni strumento per il raggiungimento del loro fine, sognando di diventare un domani  “Homo Tarantinus”, che attraverso l’uso di donnine più o meno “sportive”  aspira a concludere  affari, ricatti e corruzioni.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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