La burocrazia frena le scuole serali «Regole rigide per le iscrizioni»
Data: Venerdì, 16 settembre 2011 ore 19:13:45 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Volere andare a scuola e non potere per colpa (anche) della burocrazia. Succede ai corsi serali, dove decine di studenti rischiano di perdere l'anno a causa dei tetti di alunni per classe disposti dal ministero. «Al Vittorio Emanuele II una situazione d'emergenza causata da quattro allievi di quarta e uno studente ripetente di quinta che si sono iscritti a settembre è stata risolta grazie alla straordinaria collaborazione di tutti – racconta il vicepreside per il serale, Demetrio Polimeno – ma si tratta di un'eccezione dettata da un'insieme di particolari circostanze. Da quest'anno il rispetto delle date di iscrizione diventa tassativo».
 Il punto è proprio questo: il Miur chiede alle scuole di comunicare il numero di iscritti (sul quale si basa il conteggio delle classi e degli insegnanti), alla fine dell'inverno. Entro il 31 agosto vanno aggiunte le iscrizioni dovute a trasferimenti di scuola o residenza. L'obbligo di iscriversi in anticipo per l'anno scolastico successivo vale per tutti, ma, mentre è prassi normale per gli studenti dei corsi diurni, non è mai stato osservato dall'utenza dei corsi serali, che per la loro composizione sociale (lavoratori, studenti del diurno che devono passare d'improvviso al serale, stranieri) hanno sempre continuato a iscriversi fino a ottobre-novembre. Nessun problema finché era possibile aggiungere organico e sdoppiare classi, un capestro ora che la normativa determina l'organico a giugno e aggiusta la situazione delle cattedre entro la fine di agosto. Inoltre occorrono almeno 25 studenti per formare una classe e le classi più numerose possono arrivare a 31 allievi.
«L'abitudine di ignorare le regole e iscriversi quando capita - sottolinea il dirigente del Vittorio Emanuele II, Pietro Fusco - ci è costata quest'anno il taglio di tre classi, da nove a sei, salvo poi ritrovarsi con una trentina di richieste che dobbiamo respingere». A volte sono i problemi economici a far rimandare l'iscrizione, ma in realtà ciò che si deve per legge alla scuola sono solo i 19 euro di tassa governativa. Se poi si decide di non frequentare, anche i 19 euro vengono restituiti. Inoltre, la scuola non può tenere il posto per gli allievi interni che non confermano in tempo, deve accettare tutti secondo l'ordine di iscrizione.
 (da http://www.ecodibergamo.it/)

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