Emilia Romagna, Errani (Pd): “Investire nella scuola; le cifre recuperate dagli evasori fiscali”
Data: Venerdì, 16 settembre 2011 ore 07:11:53 CEST Argomento: Rassegna stampa
Nuova proposta lanciata dal consigliere del Pd, Francesco
Errani: recupero del capitale evaso a
Bologna per impiegarlo nella scuola. L’operazione è stata presentata
durante la commissione consiliare sull’Istruzione, e viene direttamente
dall’Agenzia delle entrate.
Nei primi sei mesi del 2011, la Regione Emilia Romagna in
collaborazione con l’ente fiscale e i comuni, ha riscosso già 4,7
milioni di euro. Il direttore regionale Antonio Gentile ha annunciato
l’erogazione del 50% del riscosso a questi ultimi, ai quali si aggiunge
il 33% sottratto agli evasori negli ultimi due anni. Alla cifra, vanno
aggiunti 1,4 milioni ancora da riscuotere ma già concordati con gli
evasori
“scovati”.
Per Gentile, riversare la somma a servizi specifici per
esempio ai nidi di Bologna, eviterebbe la dispersione del capitale tra
le voci generiche del bilancio, e soprattutto incentiverebbe i
cittadini alle segnalazioni, che hanno raggiunto quota 10.963 (2.145
nel capoluogo). Una maniera civile per evitare le manette proposte
dalla Lega Nord, e allo stesso tempo una prima risposta efficace al
dramma dei tagli che stanno smantellando la scuola pubblica, che invita
alla collaborazione e alla partecipazione.
Resta fermo il fatto che è una proposta specifica e dunque nelle mani
dei comuni la sua approvazione. Motivo per cui oggi il consigliere del
Pd l’ha rilanciata in sede di commissione.
L’unica proposta reale, questa, arrivata a conclusione di una mattinata
di confronto tra l’amministrazione, genitori e docenti ormai esasperati
dalle condizioni di sopravvivenza nella quale verte l’istituzione
scolastica. L’udienza conoscitiva è stata richiesta da Franco Tinarelli
(Coordinamento dei Presidenti di Circolo ed Istituto) e Giancarlo
Vitali (l’Assemblea Genitori Insegnanti delle Scuole di Bologna) che
hanno portato un’accurata documentazione tecnica sullo stato di salute
della scuola, “falcidiata e ridotta ai minimi termini”, incentrata
sulle conseguenze della sentenza definitiva del Consiglio di Stato del
27/2011 che annulla il decreto sugli organici per l’anno in corso.
Spieghiamo: ogni anno questo decreto interministeriale (economia e
finanza, e istruzione) definisce il numero di posti dei docenti
suddiviso per le regioni, che a loro volta devono ripartire il
personale per le scuole. È in base al numero dei docenti che si
determinerà il numero delle classi e la loro numerosità. Tradotto: il
ministero non invia i docenti – che dovrebbe stipendiare – e le scuole
non possono fornire il loro “servizio”. Peccato che l’organizzazione
scolastica sia di competenza delle Regioni.
Ora, sia il Tar del Lazio che il Consiglio di Stato hanno dichiarato
l’illegittimità del decreto per quest’anno, a causa della mancanza del
parere della Conferenza unificata Stato Regioni. “La palla – fanno il
punto i cittadini – è in mano alla conferenza unificata di cui fanno
parte regioni, province (Upi) e comuni (Anci) che possono intervenire
sia politicamente che giuridicamente sulla materia alla luce delle
sentenze”.
Inoltre, “Il Comune ha aderito al rifiuto della Regione della terza
trance di tagli della Finanziaria (che ha deciso di ricorrere alla
Corte Costituzionale contro le disposizioni, contenute nella manovra
del Governo varata il 15 luglio scorso), quindi è d’accordo che così
non possiamo andare avanti”, esordisce Giancarlo Vitali, e infine
conclude: “La scuola sta morendo”.
Dai docenti, che per quanto lieti di essere al tavolo con il Comune
ricordano che non sta a loro trovare soluzioni, arriva tuttavia anche
un’altra idea di soluzione: un “tesoretto funzionale” di 30 ore annuali
per ogni classe di educatore professionalizzato. Calcolando le 540
classi della scuola primaria, equivarrebbe a una cifra che non
raggiungerebbe nemmeno i 300.000 euro. Ma anche questi sono troppi,
pare. Eppure, ricorda l’Associazione di genitori e insegnanti, i
contributi alle scuole private non sono stati toccati, anzi “ Stato e
regioni hanno mantenuto inalterati i contributi alle private e il
nostro stesso Comune ha rinnovato a saldi inalterati la Convenzione con
le paritarie. In attesa dell’istruttoria richiesta dai consiglieri di
Sel e Movimento 5 Stelle, genitori e insegnanti si augurano che vengano
quantomeno “ribilanciati gli interventi”. (da
IlCorriereEmiliaRomagna)
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