La Flc Attiva un punto di ascolto per rispondere al ministro e denunciare le numerose situazioni di illegalità e di negazione del diritto allo studio. Le segnalazioni a organizzazi
Data: Giovedì, 15 settembre 2011 ore 08:19:01 CEST Argomento: Sindacati
Il rapporto
OCSE descrive in modo inequivocabile che:
in Italia si investe per scuola e università solo il 4,8% del PIL
contro il 6,1% della media dei paesi OCSE: -1,3% (NB: un punto di PIL
vale circa 10 miliardi di euro. Una bella differenza. Proviamo ad
immaginare cosa dirà il rapporto OCSE nei prossimi anni alla luce delle
ultime manovre del governo che hanno tagliato altri 6 miliardi circa
sulla scuola)
la scuola italiana si colloca al 29° posto su 34 paesi
nella scuola primaria e secondaria si investe il 3,3% contro il 3,8%
della media OCSE
tra il 2000 e il 2008 in Italia la spesa sostenuta dagli istituti
d'istruzione per studente nei cicli di livello primario, secondario e
post-secondario non universitario è aumentata solo del 6% (rispetto
alla media OCSE del 34%). Un incremento di cui c'è poco da rallegrarsi,
visto che si tratta del secondo aumento più basso tra i 30 Paesi i cui
dati sono
disponibili.
la spesa per studente universitario è aumentata di 8 punti
percentuali, mentre la media OCSE è di 14 punti
gli stipendi degli insegnanti in Italia, tra il 2000 e il 2009, sono
leggermente diminuiti (-1%), a fronte di una crescita media del 7%, in
termini reali, nei Paesi dell'OCSE
gli stipendi degli insegnanti in Italia sono circa il 40% inferiori
agli stipendi di altri lavoratori con livello d'istruzione comparabile
gli insegnanti delle scuole secondarie inferiori raggiungono in media,
nei Paesi OCSE, il livello più alto della loro fascia retributiva dopo
24 anni di servizio. In Italia ciò avviene dopo 35 anni
la spesa per studente di livello secondario superiore e terziario è
leggermente aumentata: tra il 2000 e il 2008 in Italia la spesa
sostenuta dagli istituti d'istruzione per studente nei cicli di livello
primario, secondario e post-secondario non universitario è aumentata
solo del 6% (rispetto alla media OCSE del 34%). Un incremento,
peraltro, di cui c'è poco da andare fieri, visto che si tratta del
secondo aumento più basso tra i 30 Paesi i cui dati sono disponibili
negativo anche il computo sui giovani italiani in possesso di un
diploma d'istruzione secondaria: il loro numero non è mai stato così
elevato, circa il 70,3% dei giovani tra i 25 e i 34 anni (con la fascia
tra i 55 e i 64 anni oltre 30 punti indietro), ma la percentuale è di
gran lunga inferiore alla media OCSE per la stessa fascia d'età (81,5%).
male, inoltre, il resoconto sulle lauree conseguite in Italia: il 20,2%
dei giovani tra i 25 e i 34 anni raggiunge il livello d'istruzione
massimo, rispetto alla media OCSE del 37,1% relativa alla stessa fascia
d'età (34° posto su 37 Paesi).
Una fotografia impietosa dell'autentico disastro a cui questo Governo,
e questo Ministro, stanno portando la scuola pubblica italiana.
A fronte di tutto questo disastro cosa dice, in una nota di commento,
il MIUR?
"I dati del rapporto OCSE sull'istruzione in Italia confermano la
necessità di proseguire nella direzione delle politiche adottate dal
governo e ne indicano alcuni risultati positivi". Solo il MIUR vede
dati positivi. Della serie: chi si accontenta gode?
"Gli insegnanti italiani sono meno pagati dei colleghi stranieri perché
sono numerosi per fare fronte all'elevato numero di ore di
insegnamento, dal momento che la media dei tempi scuola per gli
studenti tra i 7 e i 14 anni nei Paesi OCSE è di 6.732 ore, in Italia
siamo a 8.316 ore". Cosa hanno a che fare gli stipendi con il fatto che
nella scuola italiana c'è anche il modello del tempo pieno e del tempo
prolungato? Dobbiamo abolirli per avere un salario equo e dignitoso?
"Nel dossier viene dimostrata l'assoluta infondatezza delle polemiche
sul presunto sovraffollamento delle classi. I dati OCSE dimostrano
infatti che gli studenti italiani vivono in classi relativamente poco
numerose, con un insegnante ogni 10,7 alunni nella scuola primaria
(media OCSE 16) e uno ogni 11 alunni nelle secondarie (media OCSE
13,5)". È falso dire che questo dato dimostra che non ci sono "classi
pollaio". Il fatto che la media del rapporto alunni/insegnanti in
Italia sia più bassa non dimostra affatto che non ci siano numerose
classi con un numero di alunni oltre la norma, tantissime con più di un
alunno con disabilità per classe e in spregio alle norme sulla
sicurezza. È la storia "del pollo di Trilussa". Il ministero, tra le
altre cose, fa sempre finta di non sapere che le caratteristiche
orografiche dell'Italia sono molto diverse da altri paesi europei come
la Francia, la Germania ecc… e tali da non consentire sempre scuole
grandi. Cosi come il MIUR fa finta di non sapere che, rispetto ad altri
paesi, solo in Italia ci sono tanti insegnanti di religione cattolica
(circa 25.000) cosi come insegnanti di sostegno (oltre 90.000) che non
ci sono in altri paesi. Cosa facciamo, li eliminiamo per alzare la
media, o è un elemento di diversità da mantenere e da considerare nel
raffronto?
"I dati OCSE dimostrano - sempre secondo il MIUR - che tra il 2000 e il
2008, la spesa delle scuole per ogni studente è aumentata del 6%,
mentre è aumentata dell'8% per ogni studente universitario". Il resto
del rapporto però il ministero lo ha lasciato sulla penna. Perché?
Completiamo noi. Se in Italia la spesa per studente delle scuole è
aumentata del 6% in 8 anni, la media nei paesi OCSE è aumentata del
34%. Una bella differenza che il MIUR nasconde. Se in Italia la spesa
per studente universitario è aumentata dell'8%, nella media OCSE è
aumentata del 14%.
Che
dire? I dati parlano da soli e non serve alcun commento. Veramente
un ministro ed un Governo senza pudore!
Invitiamo
Dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, studenti e
genitori a segnalarci all'indirizzo e-mail organizzazione@flcgil.it le
tante situazioni di illegalità e di diritto allo studio negato. Le
pubblicheremo e ne faremo un dossier da consegnare al Ministro, visto
che ignora la scuola reale di cui è responsabile. (da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
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