Studiamo, ma non vogliamo essere docenti aspiranti struzzi.
Data: Mercoledì, 14 settembre 2011 ore 15:43:29 CEST
Argomento: Redazione


La lettera della prof,ssa Mila Berchielli, docente aspirante DS, inviata al dott. Molitierno Giacomo, dirigente dell’ufficio II ( Dirigenti scolastici ) del Dipartimento per l'istruzione, Direzione generale per il personale scolastico, pubblicata sulle pagine del portale AetnaNet, rappresenta quello spirito di iniziativa di chi, analizzando e approfondendo test a risposta multipla docimologicamente fuorvianti, perché mal elaborati, tenta la strada del confronto e della comunicazione, fondamenta del miglioramento di quelle competenze, articolate e complesse, che caratterizzano la professione dell’insegnante. In altre parole con questa lettera si può sintetizzare un paradosso in termini, ovvero la forzatura di obbligare insegnanti qualificati a digerire senza riflettere quesiti mal formulati o addirittura errati. E’ la stessa cosa se un ingegnere fosse obbligato ad eseguire specifiche progettuali incomprensibili o poco affidabili, con il rischio di costruire strutture o sistemi pericolosi per se e per gli altri. In Italia esistono anche ingegneri aspiranti struzzi, sono quelli che senza fare le opportune verifiche, quindi mettendo la testa sotto la sabbia, sottodimensionano strutture ( vedi casa dello studente a L’Aquila), costruiscono scuole con materiale radioattivo ( vedi scuole nel crotonese ), eseguono sopraelevate senza i calcoli strutturali necessari ( vedi il crollo della scuola “Francesco Jovane” di San Giuliano di Puglia ). Questi ingegneri aspiranti struzzi, in posizione di comando, sono pericolosi per la collettività quanto lo possono essere quei pochi insegnanti aspiranti struzzi per la nostre scuole. Nella scuola, già mortificata da un triennio di tagli, la possibilità di far emergere figure professionali, che pur di conquistare lo scettro del comando, calpestano procedure, competenze, dignità professionale, provocherebbe un corto-circuito su contenuti ed operatività normativa. Creare una Dirigenza, su docenti che in questi giorni si stanno industriando nell’applicare tecniche mnemoniche, indipendenti dal contenuto del quesito, è un suicidio strategico. La distruzione dell’istruzione pubblica passa anche da questo condizionamento di studio mnemonico, ma fortunatamente la maggior parte dei docenti è difficilmente condizionabile, perché sono e resteranno docenti veri, e la lotta per una scuola migliore continuerà.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it






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