I DS FLC CGIL giudicano la situazione della scuola
Data: Mercoledì, 14 settembre 2011 ore 13:51:02 CEST
Argomento: Sindacati


Comunicato FLC CGIL. LA Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL, riunita a Frascati il 9 settembre 2011, ha analizzato i problemi che debbono affrontare oggi i dirigenti scolastici e le scuole italiane.

I continui tagli di organico del personale docente ed ATA ai quali si è aggiunta questa estate la riduzione degli esoneri e dei semiesoneri dei vicari hanno privato le scuole delle indispensabili risorse per funzionare. In molte scuole l’organico dei collaboratori scolastici non consente il rispetto degli orari di funzionamento previsti dagli ordinamenti e, nonostante la riduzione dell’orario delle lezioni operato in tutti gli ordini di scuola con la riforma degli ordinamenti, in molti istituti non si riesce a garantire la presenza del personale durante tutto il tempo di apertura delle sedi. Le assegnazioni del personale docente sono ancora incomplete per il protrarsi delle procedura di stipula dei contratti e, per le contraddizioni e i vizi di legittimità delle scelte del Ministero, sono soggette alla possibilità di ripetizioni che mettono a rischio la continuità delle attività didattiche. In alcuni casi mancano i docenti per garantire tutti gli insegnamenti previsti dall’ordinamento mentre le scelte del governo per fare cassa sui docenti inidonei già producono ulteriori problemi sulla funzionalità delle segreterie, prive ancora di tutto l’organico degli assistenti.

Si registrano ovunque in Italia proteste dell’utenza per i tagli del servizio e per la sua inadeguatezza rispetto alla domanda di istruzione.

Ritardi, incertezze e assoluta insufficienza delle risorse compromettono il servizio di istruzione, producono gravi difficoltà e alimentano proteste e conflitti. In molti casi i tentativi degli Enti Locali di assicurare le condizioni di funzionamento delle scuole prospettano soluzioni che non assicurano la funzionalità e la qualità dei servizi.

La condizione dei dirigenti scolastici in questa situazione si aggrava sempre di più. Le scelte contenute nell’intervento di luglio del governo hanno inoltre prodotto una mobilità notevole dei dirigenti, avvenuta in molti casi in modo arbitrario e senza garanzie di trasparenza ed efficienza, e gravi conseguenze sulla continuità della gestione organizzativa della scuola.

Il MIUR non considera minimamente le condizioni di lavoro dei dirigenti: aumento delle reggenze e delle sedi affidate ai dirigenti, riduzione delle risorse professionali ed economiche per la gestione organizzativa e della didattica, privazione degli strumenti per il governo delle complessità, mancata soluzione dei problemi della retribuzione dei docenti che sostituiscono i dirigenti, ritardi e non rispetto dei contratti integrativi regionali sottoscritti ormai da un anno per la dirigenza.

Come se non bastasse a rendere impossibile il lavoro dei dirigenti scolastici, alla già gravissima situazione delle scuole, si aggiungono le continue “molestie burocratiche” dell’Amministrazione e vere e proprie vessazioni come la richiesta, anche da parte degli Uffici Scolastici Regionali di dati già posseduti dall’amministrazione e di relazioni che siamo sicuri nessuno leggerà e che soprattutto nessuno analizzerà per dare soluzione ai problemi che quei dati evidenziano in modo incontrovertibile.

Il Ministero non garantisce continuità e certezza degli atti di propria competenza e non è in grado di dare soluzione ai problemi dell’assegnazione alle scuole del personale, dei residui attivi, della paralizzante insufficienza di cassa delle scuole, del pagamento delle funzioni superiori ai docenti ed agli assistenti amministrativi che sostituiscono dirigenti e direttori nei periodi di assenza, dell’erogazione dei finanziamenti dovuti alle scuole.

Si assiste ad atti unilaterali che invadono le materie del contratto sia del personale della scuola che dei dirigenti e vengono emanate note prive di legittimità che invece di contribuire a risolvere i problemi ne producono altri e perseguono il tentativo di espropriare gli organi della scuola autonoma delle loro prerogative e competenze. Interventi quindi inutili e dannosi specialmente quando vorrebbero spingere i dirigenti a derogare dall’applicazione delle norme e del contratto di lavoro aprendo continuamente nuovi terreni di potenziali conflitti.

In questi anni, alle continue aggressioni alla scuola pubblica e alle loro condizioni di lavoro, i dirigenti scolastici hanno risposto con l’impegno a mantenere salde le ragioni della scuola pubblica e della sua funzione nella società, affrontando i problemi con la massima attenzione alla funzionalità e all’efficacia del servizio e cercando di rafforzare la condivisione delle soluzioni cercate di volta in volta.

I processi di condivisione sono ora più che mai necessari alla vita della scuola, occorre ad essi dare la priorità valorizzando il ruolo della partecipazione di tutti i soggetti della scuola attraverso la scelta rinnovata di praticare tutte gli strumenti che esistono: gli organi collegiali, la partecipazione di genitori e studenti, il confronto con i soggetti del territorio e le relazioni sindacali e contrattuali. Ogni passaggio saltato e ogni competenza elusa aggrava le difficoltà e isola i soggetti del mondo della scuola che hanno invece bisogno di sostenersi a vicenda e di ricercare di costruire insieme la forza e i mezzi per superare questo momento drammatico per la scuola italiana.

La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL è impegnata, a tutti il livelli, a sostenere il lavoro dei colleghi e a rappresentarne il disagio e le esigenze, anche programmando diffuse iniziative di confronto e di mobilitazione, ed invita i colleghi all’esercizio di tutte le funzioni della dirigenza, previste dalle norme e dai contratti, e a difendere l’autonomia della scuola.

Frascati, 9 settembre 2011





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