Lettera aperta ai giovani che aspirano all'insegnamento
Data: Lunedì, 12 settembre 2011 ore 08:41:21 CEST
Argomento: Comunicati


Cari giovani e (forse) futuri colleghi,
siamo un forum di insegnanti precari e di ruolo e abbiamo letto con interesse il vostro appello all'indirizzo http://www.appellogiovani.it/
Dobbiamo purtroppo costatare che alle vostre legittime richieste manca un'analisi della situazione in cui versa la scuola. Innanzi tutto vorremmo informarvi che la maggior parte dei precari ha iniziato da giovane ad insegnare ritrovandosi a 50 anni ancora precario, quindi le colpe non vanno ricercate verso quelle persone che hanno servito lo Stato per tanti anni e che oggi si trovano in situazione di precarietà perché anch'essi sono stati giovani ed hanno vinto concorsi ed hanno anche un valore in più, l'esperienza. Quindi il vostro appello non deve scontrarsi verso questa generazione di 50enni, ma su chi ha voluto tutto ciò, non sanando le situazioni pregresse, ma tagliando in tutti modi possibili gli investimenti sulla cultura e sull'istruzione pensando che sia solo un costo passivo per la comunità.
Noi sicuramente non siamo privilegiati e non lo siamo mai stati, voi ancora avete la possibilità di progettare il vostro futuro, a noi ci è stato negato, senza possibilità di tornare indietro, il tempo è ormai passato. Nel vostro appello sembrate ignorare che negli ultimi 3 anni il governo ha tagliato 140.000 posti, di cui circa 90.000 insegnanti, ed 8 miliardi di finanziamenti alla scuola pubblica. Sembrate ignorare l'esistenza di classi pollaio che non rispettano le normative sulla sicurezza e di studenti H privi di un'assistenza adeguata. Non leggiamo alcuna critica alla Riforma Gelmini, ispirata dal ministro Tremonti per risparmiare sui finanziamenti alla scuola statale in modo da favorire le scuole private, quelle riservate ai ceti alti. Sganciare l'abilitazione dal reclutamento ci sembra assurdo, si produrrebbero nuovi disoccupati ed a guadagnarci sarebbero solo le lobby universitarie a caccia di finanziamenti.

Se sarete pronti a lottare con noi per una scuola pubblica statale laica, gratuita, aperta a tutti e di qualità, con finanziamenti ed organici adeguati, allora saremo pronti a lottare con voi per dare a tutti la possibilità di insegnare. Se invece siete favorevoli ai tagli, alla Riforma Gelmini, alla privatizzazione della cultura, allo smantellamento della scuola statale, ai finanziamenti per le scuole private, a criteri di reclutamento clientelari e nepotistici, se sarete pronti al servilismo nei confronti della politica in cambio del "posto", allora lasciateci dire che fareste bene a cambiare lavoro, la scuola italiana non ha bisogno di docenti simili.

FORUM MAI PIÙ PRECARI NELLA SCUOLA
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