Di Pietro, ricostruire la scuola pubblica dopo Gelmini
Data: Domenica, 11 settembre 2011 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


''Domani  riapriranno le scuole, e tutti, docenti, studenti e genitori, gia' sanno perfettamente che dovranno affrontare un nuovo periodo di caos e incertezza, senza docenti, senza presidi, senza soldi, senza laboratori, senza classi. La riforma Gelmini ha inflitto un colpo mortale al lavoro e alla dignita' dei docenti, ha messo definitivamente in ginocchio la formazione scolastica e ha scippato il diritto allo studio di milioni di giovani, privando cosi' il Paese della principale risorsa per il futuro''. E' quanto scrivono il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e la responsabile scuola del partito, Giulia Rodano, in un post pubblicato sul blog www.antoniodipietro.it.             
   ''Le cifre parlano da sole: otto miliardi di euro sottratti al comparto scolastico in tre anni, duecentomila insegnanti precari privati di ogni possibilita' di stabilizzazione, classi che scoppiano tanto sono inzeppate, con risultati facilmente immaginabili in termini sia di sicurezza che di efficacia didattica. Il disastro che questo governo sta provocando nel settore piu' delicato e strategico della vita pubblica non si ferma qui. Il pasticcio delle doppie graduatorie, combinato solo per compiacere i peggiori istinti della Lega, alimenta una scellerata guerra tra poveri e fa si' che centinaia di scuole si troveranno da lunedi' in uno stato confusionale completo per quanto riguarda sia i docenti e che i presidi. Tempo poche settimane, poi, e i tagli previsti dalla manovra si abbatteranno su una scuola gia' devastata, completando l'opera''.

Nei prossimi giorni, annunciano, ''illustreremo dettagliatamente le nostre proposte che qui anticipiamo: innalzamento a 18 anni dell'obbligo scolastico, drastica diminuzione del numero di studenti presenti in ogni classe; riorganizzazione del tempo scolastico secondo criteri di coerenza ed efficacia; massimo potenziamento dei laboratori linguistici, informatici e multimediali nella scuola secondaria; istituzione di centri territoriali permanenti, per soddisfare la domanda d'istruzione e aggiornamento della popolazione e per favorire l'integrazione degli immigrati; stabilizzazione di tutto il personale anche precario che opera all'interno delle scuole, attraverso l'istituzione di una graduatoria nazionale per le immissioni in ruolo''.
  (ASCA)

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