Tra Gelmini e Lupi è scontro totale Nuova lite fra i due esponenti del Pdl, in lotta anche per la leadership in Lombardia
Data: Sabato, 10 settembre 2011 ore 10:42:19 CEST
Argomento: Rassegna stampa


     ROMA - Si sono sempre marcati stretti, perché in politica la vera battaglia è con il vicino di banco, non con chi sta dall’altra parte. Ma è negli ultimi mesi che i loro destini, anzi le loro ambizioni si sono incrociate più volte: per la poltrona di segretario del Pdl, per la scrivania di ministro della Giustizia, per il trono di amministratore unico del Pdl lombardo e quindi successore del viceré Roberto Formigoni. No, davvero non bastano la scuola, i concorsi per i giovani o le assunzioni dei precari a spiegare l’ultimo round fra Mariastella Gelmini e Maurizio Lupi. A prima vista potrebbe sembrare una questione tecnica, anche importante, ma in fondo per addetti ai lavori. E invece dentro ci sono tutti gli ingredienti del perfetto scontro di potere, comprese le dichiarazioni ufficiali prudenti e una discreta dose di ferocia che si intravede dietro i virgolettati. Fino al duello aperto di giovedì, durissimo, con la Gelmini che urlando chiedeva la marcia indietro di Cl e Lupi che le rispondeva anche lui ad alta voce e a brutto muso. Ieri i due si sono rivisti. Nessuna pace, ma all’uscita si sono infilati le tute da pompiere: «Non c’è un problema politico con Mariastella» dice Lupi, «Credo alla buona fede di Maurizio» conferma Gelmini. Sarà. Dopo una breve luna di miele all’inizio della legislatura, sono ormai mesi che Comunione e Liberazione - leggi Maurizio Lupi e Mario Mauro - attacca la Gelmini. Il grande guru Giorgio Vittadini le ha dato addirittura della «statalista», ha detto che era meglio «un signore comunista come Luigi Berlinguer». E in un’intervista all’ Avvenire - che quindi vale doppio - ha pure aggiunto che la «Gelmini intona il de profundis della scuola paritaria, che non può assumere». L’accusa è di aver «congelato i corsi di abilitazione» favorendo i precari in attesa da anni. «Cl ha sterzato a sinistra», ha scritto il Giornale sostenendo che dietro ci sono motivi economici, e il fatto che Cl ha un ruolo importante proprio in quei corsi. «Feltri fa tanti danni», minimizza Lupi. Ma forse l’interpretazione non è dispiaciuta al ministro dell’Istruzione: «Quel regolamento - dice Gelmini - è stato approvato nel settembre 2010, sono molto sorpresa che questa contestazione sia nata ad un anno di distanza anche perché sono da sempre aperta al confronto con Cl». Un attacco a freddo, secondo lei. Che fa il paio con un’altra piccola notizia dal grande significato politico. Solo due giorni fa nel parlamentino del Cnsu, l’organismo di rappresentanza degli studenti universitari, Cl e sinistra hanno votato insieme spaccando la maggioranza. L’ennesimo segnale che tra Gelmini e Lupi il problema non è tecnico ma politico. E che forse siamo di fronte al pezzo di un problema più grande, quello dei rapporti fra Berlusconi e i cattolici. Con un occhio, anzi tutti e due, a quello che succederà in Lombardia. Qui nel Pdl si combatte un altro duello, quello tra Lupi e Formigoni. Dopo che il governatore si è smarcato da Berlusconi, con la proposta delle primarie e le critiche ai tagli delle due manovre estive, Lupi sta cercando il sorpasso a sinistra per recuperare il voto cattolico. E questo perché consapevole che «l’amica Mariastella» ha da sempre rapporti migliori con la Lega. Quest’anno la Gelmini è stata tra i pochissimi ministri non ospitati al meeting di Rimini. Onorevole Lupi, sarà invitata l’anno prossimo? «Ma guardi che chi viene non lo decido mica io». Ecco, nemmeno un «mi auguro di sì» di facciata. Lorenzo Salvia 10 settembre 2011 10:19
Lorenzo Salvia
Corriere della sera.it, 10 settembre 2011 10:19

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