Gelmini: la virtù dell'errore. Concorso a preside. Ovvero mal di test 2 la Vendetta
Data: Venerdì, 09 settembre 2011 ore 19:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Concorso a Preside. Ovvero mal di test 2 la Vendetta. Errare è umano, perseverare è diabolico. Dopo il pasticcio delle griglie di correzione errate dei test di valutazione dei ragazzi (le mitiche prove INVALSI), Mariastella riesce nuovamente ad imbroccare con successo la via dell’errore. Roba che la Pellegrini è una principiante in quanto a record.
Il suo mal di test colpisce ancora: questa volta le vittime sono i poveri docenti alle prese con i test di preselezione per accedere al concorso da preside.
Riguardo ai quali ci sono una certezza e anche un mistero.
La certezza è che nella batteria di 5.750 test pubblicati on line, tra i quali verranno sorteggiati i 100 quiz a cui dovranno rispondere i circa 42.000 docenti che aspirano a uno dei 2.386 posti da dirigente scolastico, si annidano non pochi errori e non poche domande da “grattachecca della sora lella”, come nel caso di alcuni test di ammissione universitari.
Il mistero è quello relativo alla fuga non da Alcatraz ma di notizie. Parrebbe che alcuni test fossero già on online da almeno un giorno prima, messi in rete da un fantomatico personaggio con adeguato nickname (“Preoccupato”...roba da Paperinik) e la cosa pregiudicherebbe la regolarità del concorso. Sottolineo l'"erebbe" perchè al MIUR ormai prevale la versione del "nulla di grave, va tutto bene", adattabile a qualunque cialtroneria, anche la più indifendibile.
Il mal di test di cui soffre in maniera ormai cronica la ministra si è dunque prontamente insinuato, dalla certezza e dal mistero di cui sopra alle sinapsi cerebrali dei 42.000 aspiranti concorrenti e lì staziona da giorni.
Se vi capita di andare tra i corridoi e le segreterie e la presidenze delle scuole, in questi giorni di preparazione delle attività scolastiche, lo riconoscereste sulle facce dei colleghi che si cimenteranno nelle prove.
Aureole grigie e fumanti  intorno alle calotte craniche li circondano e mi ricordano quelle dei ragazzi alle prese lo scorso giugno con il teorema che non c’era o il 41bis comma 3 versione h della domanda relativa al vestitino a fiori di Camilla. Argomento incomprensibile nel testo sottoposto alla loro comprensione.
Ripeto il mantra: ma a che servono dei test se sono sbagliati? Sia che debbano appurare le competenze dei ragazzi, sia che debbano verificare quelle degli adulti che a loro volta potrebbero andare a finire con l'appurare le competenze di molti altri....
Dalle parti di viale Trastevere la norma è l’errore. E questo lo abbiamo capito. Il mistero è come coprirlo o camuffarlo quell'errore.
Ma noi lo dobbiamo subire e scontare proprio proprio per forza? Noi con al seguito un milione di figli di mammà?
Nell’Italia della barzelletta di cattivo gusto si aggiunge anche questa: a che serve svenarsi a stabilir regole su regole su regole con procedimenti burocratico-informatici degni del sadismo più nero se poi tutto il castello si frantuma di fronte alla banalità dell’errore? Se le regole sono imposte da un governo senza regole che senso ha? Riderci su?
Una risata deve per forza seppellirci? Non possiamo iniziare a propugnare il ritorno al “siamo seri per favore” senza essere tacciati di musoneria? Io non ce la faccio più a vedermi circondata da persone che “massù..ridiamoci un po’…!!” Ma che te ridi? La vita come un bel testo ironico è una cosa, l'avaspettacolo scadente è altra ancora.
L’Europa ci chiede di compilare la certificazione delle competenze dei nostri alunni.
E le incompetenze di chi predispone batterie di errori dietro errori chi le certifica? Le manderei con un telegramma a tutti gli estimatori della bella MariaStella. Insieme ai costi però. Perché tutto ciò ha un costo, anche questo certificabile.
Torniamo alla certezza e al mistero. La certezza è: questi qua qualcuno li ha votati. E siamo nel terreno dell'ovvio. Direi più di qualcuno. Il mistero: perché qualcuno si ostina a dire che “comunque la Gelmini sta facendo bene, sta tagliando tanti sprechi..”? Forse perché è “l’oggetto del desiderio di gran parte dell’elettorato maschile” e questo lor basta? Veramente oscuro però..Pensa te cosa ci tocca leggere…eppure sembrerebbe essere vero persino questo.. generando e alimentando una confusione tale  tra etica ed estetica e competenza tale da divenirne maestri mondiali.
Sarà arduo spiegare tutto ciò tra dieci , quindici anni ai ragazzi di oggi che saranno adulti domani. Anche perchè sfugge alla comprensione di molti di noi già da adesso. “Ma come è potuto accadere?”. Con un test. Con un mal di test.
Sperando sempre che anni e anni di test sbagliati non li abbiano convinti, i nostri ragazzi, che il punto interrogativo è una doverosa  ipotesi e non un fermaglio per i capelli.


di Mila Spicola







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