A Padova, nonostante l’evidenza, non si certifica la disabilità: i più deboli pagano ancora una volta la crisi
Data: Venerdì, 09 settembre 2011 ore 07:45:03 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Siamo un gruppo di insegnanti di sostegno esterrefatti di fronte alla progressiva distruzione che il Ministero della Pubblica Istruzione (leggi Ministero dell’Economia),  sta operando sulla scuola.
Tantissimi sono i fatti che dovrebbero essere portati a conoscenza della comunità, ma ve ne riportiamo, per questioni di spazio, solo alcuni che riguardano gli alunni disabili e noi.
Ogni anno il numero delle certificazioni si fa più rarefatto: le certificazioni, che ora possono essere rilasciate solo dalle Asl, sono presupposto indefettibile per ottenere a scuola un insegnante di sostegno. Nella Provincia di Padova, tali certificazioni risultano essere rilasciate con sempre maggiori difficoltà e questo malgrado nelle aule sino sempre più evidenti i casi di alunni con difficoltà nell’apprendimento che anche se certificati non riescono poi ad ottenere l’opportuno e necessario numero di ore di sostegno. Ogni anno anche il numero delle cattedre di sostegno si fa più rarefatto. A cosa ciò è imputabile?
Calamendrei, giornalista, giurista, politico e docente universitario che è stato tra i redattori della nostra Carta Costituzionale, in tempi non sospetti affermò che quando si fossero volute minare le basi della democrazia, si sarebbe cominciato smantellando la scuola pubblica.
A tutt’oggi, le scuole padovane di ogni ordine e grado sono deficitarie di un più che rilevante numero di insegnanti di sostegno, e ogni anno, per far fronte ai tagli di personale, le medesime sono costrette ad affidare un numero sempre più  alto di ragazzi con disabilità ad un solo insegnante di sostegno.
Padova risulta forse la provincia meno popolosa del veneto di alunni certificati. Nonostante questa 'virtuosità' (bisogna però capire meglio cosa s'intenda per 'virtuosità', vista la presenza sempre più massiccia di alunni con difficoltà nell'apprendimento e senza sostegno), non è stata affatto 'premiata' e oggi ci ritroviamo tutti a dover dire: mai così pochi posti di sostegno e così poca assistenza agli alunni disabili come quest' anno!
E’ giusto che la crisi debbano essere sempre e soprattutto i ‘piccoli’ a doverla pagare?  E’ giusto, una volta che si ‘salvano’ province, patrimoniali e costi della politica, si debba tagliare ai danni della scuola, della sanità e, come in questo caso, dell’assistenza ai disabili ed alle loro famiglie?

Federica Zanella, Gianluca Mungo, Ernesto De Landerset, Giuseppe Rizzato, Luisa Riggio


Gianluca Mungo
gianlucamungo@hotmail.com







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