8 settembre: Giornata internazionale dell’alfabetizzazione dell’Unesco
Data: Giovedì, 08 settembre 2011 ore 01:00:00 CEST Argomento: Eventi
L’8 settembre
prossimo ricorrerà la “Giornata internazionale dell’alfabetizzazione”,
istituita dall’Unesco nel 1967 “per ricordare quanto educazione e
istruzione siano fondamentali per il progresso dei popoli in ogni parte
del mondo”. Preoccupazione la cui intensità non è per niente scemata.
Si pensi: lo scorso anno 2010, l’agenzia Onu per l’educazione e la
cultura in una nota affermò che ancora oltre la metà dei 67.4 milioni
di minori fuori scuola nel mondo sono donne e così i due terzi degli
adulti analfabeti. L’istituzione della Giornata – soggiunse - ha
l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica: domani a Parigi
saranno consegnati i Premi internazionali per l’alfabetizzazione 2010 a
progetti a Capo Verde e in Germania, mentre il direttore Irina Bokova
interverrà al Palazzo di Vetro a New York sul tema “L’alfabetizzazione,
base essenziale per lo sviluppo”. http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article19603
ALFABETIZZAZIONE PER LA PACE
“Literacy for peace” (Alfabetizzazione per la pace) è il tema della
XVIII Giornata internazionale per l’alfabetizzazione 2011. Per
l’occasione, l’organizzazione Onu per l’educazione, la scienza e la
cultura rammenta alla comunità internazionale lo stato di
alfabetizzazione e apprendimento degli adulti a livello globale:
“Nonostante il notevole e diversificato impegno, l’alfabetizzazione
rimane un obiettivo non ancora raggiunto: nel mondo circa 793 milioni
di adulti – uno su sei – non sono ancora alfabetizzati; 67,4 milioni di
bambini rimangono esclusi dalla scuola e molti di più la frequentano
con irregolarità o conoscono il fenomeno del drop out (abbandono)”.
Per promuovere l’alfabetizzazione l’Unesco attribuisce ogni anno dei
premi a validi progetti innovativi in materia. Ispirati come sempre al
tema della Giornata, quest’anno i riconoscimenti sono dedicati al
legame tra alfabetizzazione e costruzione della pace (peace-building),
con particolare attenzione all’uguaglianza di genere. Nel corso di una
cerimonia ufficiale che si terrà l’8 settembre a New Delhi (India),
verranno premiati - ciascuno con 20mila dollari Usa, un diploma e una
medaglia – alcuni programmi avviati in Burundi, Messico, Usa e
Repubblica democratica del Congo. Una menzione di merito verrà
attribuita a due progetti elaborati in Pakistan e nelle Filippine.
NON E’ MAI TROPPO TARDI, L’AVVENTURA DEL MAESTRO MANZI
L’essere senza cultura – scriveva, con cognizione dell’assunto Rita De
Angelis - degenera in povertà, sfruttamento, ingiustizie, nascita di
odio razziale, divisioni etniche e guerre, causando la fame e
l’insorgere di numerose malattie che portano milioni di esseri umani
fino alla morte. Per capirne di più basti pensare a tutte le donne
asiatiche che non sanno né leggere, né scrivere. In Asia in particolare
viene negato il diritto all’istruzione e quindi ogni opportunità di
crescita culturale e sviluppo.
Storia e storie dell’analfabetismo è il convegno promosso dal Centro
Alberto Manzi di Bologna giovedì 8 e venerdì 9 settembre 2011 in
occasione della Giornata. Il convegno – sottolineano gli organizzatori
in una nota - approfondirà il ruolo che hanno avuto i maestri e le
maestre nel fare dell’Italia un unico Paese, capace di comprendersi da
Nord a Sud. Lasciandosi trasportare tra le pagine del libro Cuore, per
scoprire come la letteratura per l’infanzia ha raccontato la figura dei
maestri e delle maestre, il convegno intende anche puntare i riflettori
su alcuni fenomeni attuali.
In particolare – è ancora spiegato – sarà occasione di approfondimento
del ruolo svolto da Alberto Manzi e da altri maestri e maestre
esemplari - Federico Moroni, Angelo Longo, Maria Maltoni, Alberto
Calderara, Giuseppina Pizzigoni - nella lotta all’analfabetismo. A
partire da ciò l’iniziativa intende inoltre mettere a fuoco temi di
forte attualità come l’analfabetismo scientifico e quello digitale,
riflettendo anche sulle storie dei nuovi italiani che oggi, a scuola o
nel mondo del lavoro, apprendono l’italiano per poter essere e sentirsi
parte attiva della nostra comunità. Enti promotori: Assemblea
Legislativa e Giunta della Regione Emilia-Romagna, Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Università di
Bologna, Rai Radiotelevisione Italiana, Comitato Italia 150,
Biblioteche civiche torinesi, Biblioteca Nazionale Universitaria –
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale
Piemonte.In collaborazione con: Fondazione Tancredi Barolo – Museo
della Scuola e del libro per l’infanzia.
Un’altra iniziativa, a partire dall’8 settembre, si protrarrà fino al
15 novembre, nella Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino,
dedicata a “Alberto Manzi, storia di un Maestro”. Anche in questa
circostanza, si annuncia lo scopo di ricostruire (e restituire) il
percorso biografico e professionale di Alberto Manzi. Famoso
soprattutto come il Maestro della trasmissione irradiata dalla Rai Non
è mai troppo tardi è assai meno conosciuto per il suo lungo lavoro di
insegnante elementare, di scrittore per ragazzi, di autore
radio-televisivo, di educatore in Sudamerica. Alberto Manzi è stata una
delle figure più significative nel rinnovamento della comunicazione
educativa e della cultura pedagogica italiana, tra i pochissimi che
hanno avuto riconoscimenti internazionali. Un maestro che, oltre la
visibilità di quel celebre Programma di istruzione per adulti
analfabeti, della Rai, ha lasciato molte tracce di sé e aperto diversi
sentieri, che sarebbe bene almeno conoscere, forse ripercorrere perché,
anche oggi… non è mai troppo tardi.
La mostra presenta materiali originali custoditi presso l’Archivio del
Centro Alberto Manzi a Bologna. Si tratta di un’occasione unica per
scoprire i manoscritti del famoso Orzowei, gli appunti per Non è mai
troppo tardi o per leggere una delle migliaia di lettere che questo
maestro riceveva. Appunti, manoscritti, dattiloscritti, illustrazioni
originali, libri oggi introvabili, video da una televisione che non c’è
più: la storia di un Maestro.
Nell’ambito della mostra, il 14 ottobre 2011 il Prof. Roberto Farné
(Università di Bologna) presenterà il libro “Alberto Manzi. L’avventura
di un maestro”. Ai più piccoli e alle famiglie, la Bibliteca Civica
Villa Amoretti di Torino dedica una mostra-gioco, visitabile dall’8
settembre al 30 novembre prossimi, intitolata “Maestro, raccontami una
storia”. La mostra, attraverso quattro postazioni-gioco, intende far
scoprire i libri, oggi spesso dimenticati, del maestro Alberto Manzi,
autore di libri meravigliosi come il citato Orzowei, Grogh, Testa
Rossa, Tupiriglio, molti dei quali tradotti in tantissime lingue.
Le quattro postazioni previste permettono di scoprire la storia dei
protagonisti giocando e divertendosi. Ai più piccoli invece sono
dedicati i libri della collana Favole d’oggi tutte da scoprire partendo
da un puzzle da ricostruire. La mostra è accompagnata da due giochi in
scatola che permettono anche ai singoli visitatori di giocare a partire
dagli stimoli narrativi proposti dal Maestro Manzi.
La mostra-gioco è animata da due mesi di laboratori condotti dalle
Biblioteche Civiche Torinesi e ideati dal Centro Alberto Manzi nei
quali tutti i bambini di Torino, e non solo, potranno ritrovare il
mondo di valori e di storie che il Maestro Manzi aveva saputo prima
vivere e poi raccontare.
Altro evento è fissato per giovedì 24 novembre prossimo alle ore 17:
nella Biblioteca Civica Villa Amoretti. Vinicio Ongini (Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) presenterà il numero
monografico della rivista Educazione Interculturale (Erickson, maggio
2011) dedicato ad Alberto Manzi.
Il successivo venerdì 25 novembre 2011, sempre alle 17, presso la
Fondazione Tancredi Barolo - Museo della Scuola e del libro d’Infanzia
saranno presentate le recenti edizioni Bur ragazzi dei libri del
Maestro. Parteciperanno Roberto Farné (Università di Bologna), Vinicio
Ongini (MIUR), Pompeo Vagliani (Direttore del Museo). Il Museo della
Scuola e del libro d’Infanzia ha infine annunciato l’allestimento di
una postazione permanente dedicata al Maestro.
Tutti gli eventi italiani, dei quali abbiamo accennato soltanto i più
significativi, sono finalizzati a dimostrare che un buon grado
d’istruzione è lo scudo contro discriminazioni d’ogni genere ed offre
prospettive di vita, nella consapevolezza dei propri diritti e doveri.
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