Sostegno: ricomincia il pressing per eliminare gli insegnanti
Data: Mercoledì, 07 settembre 2011 ore 13:03:01 CEST Argomento: Sindacati
Anief
denuncia i tentativi sempre più frequenti di spacciare per una buona
prassi di integrazione l’assorbimento dei 90.000 docenti di sostegno su
posto comune, come richiesto da associazioni e fondazioni. Servono
posti in più e non insegnanti in meno.
L’avevamo detto e lo abbiamo sempre sostenuto: l’insegnante di sostegno
riveste una figura specializzata che non può essere cancellata o
sostituita in ragione di interessi particolari (carenza di organico) o
generali (risparmio della finanza pubblica).
L’attenzione che anche il legislatore ha portato sul tema, quali le
ultime raccomandazioni all’utilizzo dei fondi per la formazione
soprattutto per l’aggiornamento del personale scolastico in materia di
handicap, pur condivisibile nella misura in cui intende creare delle
competenze specifiche spesso assenti, non può e non deve in alcun modo
prestarsi alla volontà di associazioni e fondazioni di eliminare
l’organico di sostegno in ragione di evidenti scelte dettate
dall’economia. (da Anief) (cfr http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-244146.html)
A Dario Ianes che in questi anni ha seguito da vicino il proliferarsi
di diversi corsi e diversi strumenti creati per creare questa
professionalità con costi non certo indifferenti affrontati da
famiglie, insegnanti e istituzioni pubbliche, rispondo che il diritto
all’integrazione è costituzionalmente protetto e non può essere ceduto
in nome di una fantomatica inclusione che si dovrebbe verificare
laddove l’insegnante curriculare si prenda in carico da solo l’intero
processo educativo dell’alunno con handicap nella complessità
dell’intervento didattico che deve attuare nei confronti di tutti gli
alunni della classe.
Lo abbiamo visto con i recenti progetti I.C.A.R.E. che seppur ben
finanziati hanno messo in luce tutte quelle difficoltà e tutte quelle
carenze che l’insegnante curricolare ha nel rapporto con i colleghi
specializzati sul sostegno e nella costruzione condivisa di una
progettazione individuale di intervento educativo nei confronti degli
alunni con handicap.
Lo abbiamo letto nelle pagine della sentenza n. 80/2010 della Consulta,
laddove di fronte alla giusta idea di assicurare la pari erogazione del
servizio del rapporto di uno a due su tutto il territorio nazionale tra
alunni con handicap e docenti specializzati e di attuare una
perequazione tra province, il giudice delle leggi ha ricordato come
comunque in tema di handicap il legislatore non possa decidere a priori
un organico predefinito senza autorizzare deroga al numero massimo di
posti consentiti.
L’idea del super-insegnante affiancato da un consulente per rete di
scuole, come se gli attuali insegnanti di sostegno possano essere
riconvertiti su posto comune, e in pochi di essi, possano trasformarsi
in esperti di counselling, può essere pensata soltanto da chi non
frequenta il lavoro che ogni giorno gli insegnanti fanno nelle loro
classi, può affascinare i genitori dei nostri alunni, può
tranquillizzare i tecnici del tesoro, ma risulterà pur sempre una
chimera perché il docente curricolare, seppur formato (e qui ci
vorrebbero almeno 400 ore di corso) raramente potrebbe con continuità
seguire il percorso educativo individualizzato predisposto per l’alunno
con handicap.
D’altronde, già i docenti specializzati sul sostegno si ritrovano in
una sorta di organico funzionale facendo parte della dotazione organica
provinciale che li assegna di volta in volta alle istituzioni
scolastiche, dove i dipartimenti H decidono l’assegnazione ai singoli
alunni. Prima di commentare il quinto capitolo “Linee progettuali per
un nuovo approccio all'integrazione scolastica degli alunni con
disabilità” nel bilancio e nelle proposte dell'Associazione TreeLLLe,
della Caritas Italiana e della Fondazione Agnelli (Erickson, 2011),
pertanto, preferirei spostare il dibattito sulle buone o sulle cattive
prassi individuate durante la sperimentazione I.C.A.R.E, senza mai
perdere di vista la giurisprudenza entro cui gli interventi necessari
possano essere messi in campo.
Dott. Marcello Pacifico *
Presidente Anief. Partecipante alla Consulta nazionale delle
Associazioni dell’Osservatorio sulla Disabilità presso il MIUR,
2006-2008.
redazione@aetnanet.org
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