Polemica a distanza tra Flc-Cgil e Cisl sulle allergie, mentre la scuola boccheggia.
Data: Mercoledì, 07 settembre 2011 ore 08:31:26 CEST Argomento: Sindacati
Bugiardi, collusi e in
malafede. Così ci definisce la Flc, rispondendo a una nostra nota che
evidenzia la sua singolare convergenza con l’ANP nel prendere di mira
la circolare del MIUR sull’ assegnazione del personale ai plessi.
Bugiardi: e perché mai? Abbiamo riportato fedelmente il punto di vista
della Flc, che contesta all’Amministrazione di aver invaso il campo
della contrattazione. Di più: abbiamo sostenuto che la tesi per cui la
mobilità interna alle scuola debba essere soggetta a disciplina
contrattuale è anche la nostra. Abbiamo però evidenziato le condizioni
di contesto di cui è necessario tener conto, non essendo questa
un’astratta disputa accademica. Le condizioni sono quelle di un CCNI
non firmato a causa di rilievi della Funzione Pubblica proprio in
materia di assegnazione ai plessi. La tesi della Flc (non esiste vuoto
normativo, in quanto vale l’art. 6 del CCNL), tesi che – lo
ribadiamo – abbiamo anche noi affermato in diverse sedi, si misura con
la tesi opposta sostenuta non solo dall’ANP, ma anche dalla Funzione
Pubblica (che diversamente non avrebbe negato la registrazione degli
articoli 4 e 15 del CCNI) e, ahimè, da qualche sentenza di giudici del
lavoro.
E’ proprio valutando le condizioni di contesto che l’intervento
dell’Amministrazione, consistente nella formulazione di una griglia dei
criteri su cui gestire la mobilità interna agli istituti, ci è parso
preferibile ad un vuoto di indicazioni nel quale sarebbe lievitata la
pretesa dell’ANP di riservare la materia ai tanto reclamati “poteri
datoriali”. Il fastidio dell’ANP si è infatti immediatamente
manifestato e si coglie con evidenza nei toni quasi sprezzanti che ha
usato nei confronti di chi ha firmato la nota 6900 del 1° settembre.
Non ci siamo dunque mai sognati di dire che ANP e Flc siano mossi da
identiche motivazioni: abbiamo scritto esattamente il contrario,
notando che si stava “sparando” sullo stesso bersaglio da sponde
opposte. Abbiamo usato proprio questo aggettivo: opposte. Che senso ha,
quindi, parlare di malafede? Siamo stati ancor più precisi nel marcare
la distinzione tra i due soggetti (ANP e Flc) quando abbiamo scritto
che essendo chiarissima la convenienza dell’ANP a sbarazzarsi di una
circolare per lei indigesta, ci sorprendeva che fosse proprio la Flc a
darle, oggettivamente, una mano a raggiungere il suo scopo.
Quanto all’essere collusi (col ministro, col governo, …. con la CIA, ci
avrebbero detto qualche anno fa), è un’accusa a cui abbiamo fatto ormai
il callo. Ci tocca, da sempre, ogni volta che facciamo scelte che la
CGIL non condivide. Pazienza, di solito basta attendere un po’ di tempo
perché si trasformino in patrimonio comune, da difendere strenuamente.
E’ accaduto per la concertazione, che ci costò nei primi anni ’90
persino insulti e bulloni di qualche scriteriato; né ci ricordiamo, per
la verità, particolari entusiasmi quando ci si avviò, sempre in quegli
anni, verso la contrattualizzazione (allora si definiva, temendola,
“privatizzazione”) del pubblico impiego.
Ecco perché, nonostante tutto, non disperiamo di vedere ricostituite,
ci auguriamo presto, le condizioni per un saldo e proficuo rapporto
unitario a cui non siamo affatto allergici. L’unica allergia che ci
resta è quella per chiunque pretenda di considerare sbagliate, e non
semplicemente diverse, le opinioni che non coincidono con la propria.
ECCO IL VIRUS SCATENANTE L'ALLERGIA
Anp
e Cgil a braccetto contro il Miur sull’assegnazione del personale ai
plessi (05/09/11)
Dal
sito della Cisl Scuola
http://www.cislscuola.it/content/20110904-anp-e-cgil-braccetto-
contro-il-miur-sull-assegnazione-del-personale-ai-plessi
(04-09-11//17:30)
Più puntuale di un treno veloce giapponese è arrivata la reazione
dell’ANP alla nota 6900 del MIUR che indica i criteri cui devono
attenersi i dirigenti scolastici nell’assegnare il personale alle sedi
staccate; prendendo di mira direttamente e pesantemente il Direttore
Generale del Personale, l’associazione attacca quella che definisce una
reiterata invasione di campo delle prerogative dirigenziali in materia,
a suo dire già chiaramente affermate lo scorso anno dalla Funzione
Pubblica e ribadite dal niet con cui il ministero di Brunetta ha
“stoppato”, a metà luglio, il CCNI sulle utilizzazioni.
Altrettanto rapida è giunta la protesta della Flc CGIL, ugualmente dura
nel rivolgere al MIUR analoga accusa, anche se questa volta il campo
invaso sarebbe quello contrattuale, non esistendo a suo avviso dubbi
circa la competenza a decidere sulle assegnazioni del personale, da
ricondurre al negoziato fra le parti.
Da sponde che sembrerebbero opposte si mira dunque al medesimo
bersaglio e si lancia lo stesso messaggio, un invito a non tener conto
delle indicazioni contenute nella circolare (tamquam non esset, come
recita il latinorum sfoggiato per l’occasione dall’Associazione
Presidi).
Anche per noi, sia detto a scanso di equivoci, la materia è di natura
contrattuale: è questa la tesi che abbiamo più volte sostenuto nelle
sedi di giudizio a cui ci siamo spesso rivolti per dirimere il
contenzioso messo in atto contro le pretese di autonoma determinazione
da parte dei dirigenti.
Peccato che convinzioni diverse, anzi opposte, siano sostenute da
soggetti il cui peso non può dirsi certo indifferente: e qualche
tribunale del lavoro, tanto per dire. Diversamente non avremmo avuto le
vicissitudini del CCNI sulle utilizzazioni e della sua non firma: è in
questa situazione dunque, in attesa che si esplorino altre vie per
trovare, se possibile, soluzioni condivise contrattualmente, che ci è
sembrato del tutto ragionevole e accettabile un atto del MIUR la
cui contestazione, condotta in termini astrattamente ideologici,
conduce un sindacato a trovarsi inopinatamente a braccetto della
cosiddetta “parte datoriale”.
Per quanto ci riguarda, siamo impegnati a cercare e trovare, al "tavolo
sulle regole" attivato all’ARAN su iniziativa di quasi tutti i
sindacati, intese che risolvano in senso positivo, sul piano negoziale,
una questione la cui definizione giuridica appare oggi incerta e
controversa, al di là delle nostre convinzioni in merito. La nota del
MIUR, che peraltro richiama nei suoi contenuti quanto prodotto in
questi anni nella quasi totalità dei contratti di istituto, ad uno
scopo almeno è utile: far sì che le operazioni, per noi assimilabili
alla mobilità territoriale, siano sottratte alla gestione unilaterale e
indiscriminata del dirigente scolastico, come vorrebbe l’ANP
rivendicando l’esercizio dei poteri “datoriali” nel governo delle
risorse umane.
In questo contesto, segnato da un contenzioso che si trascina da tempo,
la circolare ci sembra un passo avanti, e non indietro, nella direzione
di una maggior tutela del personale.
La posizione dell’ANP, anch’essa viziata di un ideologismo che porta a
considerare ogni regola esterna come un attentato all’esercizio delle
prerogative dirigenziali, è chiaramente mirata a sfruttare il vantaggio
derivante dal contesto sopra descritto e che ritiene a lei favorevole.
Un po’ più difficile capire, viceversa, quella della Flc, che ci pare
velleitaria ma anche contraddittoria, dato che tenta un’ardita captatio
benevolentiae verso gli stessi dirigenti, lamentando l’avvenuta
espropriazione dei loro poteri, mentre prefigura scenari che la
vedrebbero fatalmente costretta ad affrontarli – con esiti tutt’altro
che scontati – nelle aule dei tribunali. Velleitaria, contraddittoria e
a forte rischio di essere controproducente.
Ecco perché è rimasta, ancora una volta, a presidiare da sola le sue
opinioni; noi siamo convinti di aver fatto bene a privilegiare anche in
questa occasione, insieme a tutte le altre organizzazioni, la concreta
tutela degli interessi dei lavoratori.
(da CislScuola)
redazione@aetnanet.org
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