Un’altra scuola pubblica è possibile. La FLC siciliana lancia la mobilitazione ed esprime solidarietà ai precari in sciopero della fame a Palermo, Rag
Data: Martedì, 06 settembre 2011 ore 19:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Con una richiesta d’incontro urgente inoltrata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari presenti all’Assemblea Regionale Siciliana, la FLC regionale avvia la sua campagna di mobilitazione in Sicilia per rilanciare il  progetto di un’altra scuola pubblica che ritorni ad essere strumento di crescita sociale e democratica ed offra ai giovani siciliani le stesse opportunità dei coetanei di altre regioni del Paese.
Nel giorno dello sciopero generale della CGIL, la FLC siciliana rilancia la mobilitazione con una campagna di controinformazione che metterà in campo in tutte le scuole: una resistenza intelligente nella scuola assediata dai barbari che aggrediscono cultura e democrazia. Chiederà agli operatori della scuola e ai dirigenti scolastici di tenere le scuole aperte nelle ore pomeridiane e farle diventare luoghi liberi di discussione, di confronto e di elaborazione per denunciare ancora una volta l’indignazione per le scelte orribili del Governo sull’istruzione e sull’alta formazione e rilanciare avanzando proposte da offrire al dibattito politico e ai partiti dell’opposizione. Insegnati, studenti, personale ATA, dirigenti, genitori, tutti insieme per chiedere a voce alta una scuola di qualità per il futuro dei giovani; insieme a loro le Istituzioni locali, la società civile e i rappresentanti delle assemblee elettive dei Comuni e delle Province. Le scuole e gli atenei aperti devono diventare il cuore pulsante della protesta democratica e della proposta politica. Non c’è sviluppo del Paese senza Conoscenza, non c’è sviluppo del Paese senza il meridione del Paese.
Non c’è futuro per la scuola pubblica statale “di tutti e di ciascuno” con questo Governo; occorre che questo dibattito diventi patrimonio collettivo nel Paese per un’alternativa di Governo che si faccia carico di una scuola inclusiva, garantisca l’eguaglianza e le pari opportunità.

Siamo alla vigilia dell’apertura di un nuovo anno scolastico che comincia nel segno della continuità dei tagli
che dopo tre anni rende quasi impossibile il regolare funzionamento delle scuole e un’offerta formativa adeguata alle richieste delle famiglie e delle aspettative degli studenti. Tagli che creano inoltre condizioni di scarsa sicurezza negli edifici scolastici in violazioni delle norme di legge.
La scuola siciliana ha ridotto gradualmente l’offerta formativa, il tempo scuola, le occasioni di studio per gli adulti, le ore di sostegno per gli alunni disabili, il personale tecnico per i laboratori, il personale per le pulizie e per la vigilanza di classi sempre più affollate e con una dispersione scolastica che è ritornata a crescere.

Per il prossimo anno scolastico si profila una consistente revisione della rete scolastica con parametri fissati dal Governo che cancellerebbero circa un terzo delle dirigenze nelle scuole numericamente sottodimensionate nei comuni minori e nelle isole; una condizione questa di scarsa governabilità e di precarietà intollerabili. Tale situazione, anche per le condizioni insufficienti dei bilanci comunali, metterebbe a rischio l’esigibilità del diritto allo studio per tanti studenti siciliani.
Non è trascurabile, poi, sotto il profilo sociale la condizione occupazionale che ha travolto i precari siciliani con circa 15 mila lavoratori della scuola che hanno perso il loro lavoro negli ultimi tre anni. Alcuni di questi per poterlo recuperare, dopo 10/15 anni di lavoro, ed in età avanzata, hanno dovuto fare le valigie ed emigrare nelle scuole del Nord. Altri, che non possono recuperarlo, protestano in modo spontaneo e in preda alla disperazione con forme estreme come lo sciopero della fame o con atti autolesionistici. Una condizione sociale inaccettabile per una Regione maltrattata dal Governo e dalla sua maggioranza anche nelle recenti assunzioni dove la Lega Nord ha imposto al Ministro Gelmini 10 mila assunzioni dalle vecchie graduatorie dichiarate incostituzionali, per ragioni clientelari penalizzando così, spudoratamente, i meridionali. 
La Regione, in questi giorni sembra muoversi, colpevolmente in ritardo, per chiedere organico in deroga più sotto l’onda emotiva suscitata dalle iniziative spontanee di alcuni precari che per convinzione politica e disegno strategico.

La FLC siciliana esprime solidarietà ai precari che da oltre una settimana protestano con lo sciopero della fame a Palermo davanti la Presidenza della Regione, a Ragusa davanti l’Ufficio scolastico provinciale e a Siracusa, al Santuario della Madonna delle lacrime. Una forma di protesta che comprendiamo nelle ragioni di base ma che non possiamo condividere per il rispetto che ognuno deve avere per la propria persona. Per questo invitiamo gli scioperanti della fame a desistere e a riprendere ad alimentarsi.

Dopo le manifestazioni regionali a Palermo contro i tagli agli organici del 2 maggio, dinanzi l’Assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale e dell’11 luglio davanti la Prefettura di Palermo, la FLC siciliana nei prossimi giorni deciderà, insieme al coordinamento regionale dei precari, le modalità per continuare la mobilitazione regionale e nei territori perché un’altra scuola pubblica statale è possibile.


FLC CGIL Sicilia
sicilia@flcgil.it






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