Oggi sciopero generale CGIL, manifestazioni in 100 piazze
Data: Martedì, 06 settembre 2011 ore 08:22:47 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Manifestazioni in 100 piazze italiane, da Torino a Catania, braccia incrociate per 8 ore, stop dei trasporti: è arrivato il martedì scelto dalla Cgil per lo sciopero generale, in perfetta coincidenza con l'approdo del decreto 'incriminatò nell'aula del Senato. La protesta è stata, infatti, indetta il 23 agosto contro una manovra dai tratti «profondamente iniqui» che gran parte dei cambiamenti che si sono succeduti in questi giorni non hanno fatto altro che «aggravare». In particolare, nelle ultime ore è montata la polemica sull'articolo 8, ribattezzato come «l'articolo sui licenziamenti facili». Per il sindacato di Corso d'Italia «un'altra manovra è possibile, dal segno diverso, pagata da chi più ha e non ha mai pagato».   
 TRASPORTI. I DISAGI, CITTA' PER CITTA'. Stop ai trasporti in occasione dello sciopero generale della Cgil di martedì 6 settembre: resteranno fermi 8 ore aerei, treni, bus e traghetti. In particolare, spiega la Filt-Cgil, piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti scioperano dalle 10 alle 18. Dalle 9 alle 17 lo stop nel trasporto ferroviario e nelle attività di supporto di pulizia delle vetture, di ristorazione a bordo e di accompagnamento notte. Bus, metro, tram e ferrovie concesse si fermeranno per 8 ore secondo modalità stabilite localmente e nel rispetto delle fasce di garanzia. A Roma e a Napoli dalle 9 alle 17; a Milano dalle 18 a fine turno; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Bologna dalle 19:30 a fine turno; a Firenze dalle 16 a fine turno ed a Palermo dalle 8:30 alle 17:30. Interessati allo sciopero anche navi e traghetti che ritarderanno di 8 ore le partenze e gli autisti di camion che si fermeranno per tutto l'arco della giornata come il personale dell'Anas. Secondo modalità stabilite localmente lo stop di 8 ore nei porti e nelle autostrade. Lo sciopero infine interesserà anche l'autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri e gli impianti a fune.

ADESIONI ANCHE DA ISCRITTI CISL E UIL Il 63,7% dei lavoratori dipendenti intervistati su un campione rappresentativo del mondo del lavoro dipendente condivide i motivi dello sciopero generale della Cgil di domani. Tra gli intervistati, l'81,6% sostiene di essere informato sullo sciopero, mentre l'82,1% esprime un giudizio negativo sulla manovra finanziaria del governo. Le stesse persone ammettono di essere molto preoccupate degli effetti attuali e futuri della crisi economica e ben il 62,7% dichiara di avere paura di poter perdere il proprio posto di lavoro. Sempre dalle risposte del campione, apprendiamo che l'84,2% degli intervistati (tutti lavoratori dipendenti pubblici e privati) è stato costretto a ridurre i consumi perchè lo stipendio (o il salario) è insufficiente. Sono questi i principali risultati di un sondaggio realizzato per conto della Cgil dalla società Tecnè sullo sciopero generale di domani che rileva come il 78,6% degli intervistati boccia il governo. Il sondaggio si è basato su 2000 interviste telefoniche, per un campione rappresentativo per quote dell'universo di riferimento. I criteri di calcolo e l'articolazione del campione lo rendono rappresentativo dell'universo di riferimento (il mondo del lavoro dipendente), sia per comparti lavorativi, sia per sesso, classi di età, aree geografiche e dimensioni delle imprese. La percentuale alta di condivisione dei motivi dello sciopero (che ovviamente non si traduce direttamente in adesione effettiva) travalica l'area di riferimento dei tesserati Cgil. Dal sondaggio, sottolinea il sindacato di Corso d'Italia, si può infatti vedere come oltre un 85,9% di adesione allo sciopero è compreso tra i tesserati Cgil, ma troviamo anche un 52,6% di iscritti Cisl, un 34,6% di iscritti alla Uil e un 28% circa di iscritti all'Ugl. C'è poi anche un 62,8% di non iscritti e un 56% di iscritti a sindacati diversi.

Sempre dal sondaggio di Tecnè, alla domanda sull'adeguatezza del governo Berlusconi, il 78,6% risponde che l'attuale governo non è adeguato ad affrontare la crisi. I risultati del sondaggio Tecnè, sottolinea la Cgil, «sono abbastanza in sintonia con un analogo sondaggio dell'Atlante Politico di Demos condotto su un campione rappresentativo della popolazione nazionale e commentato oggi da Ilvo Diamanti». «La differenza tra i due sondaggi -conclude il sindacato- riguarda i campioni di riferimento. Quello di Tecnè riguarda solo il mondo del lavoro dipendente, quello di Demos un campione rappresentativo del cittadino medio italiano. I giudizi sul governo sono coincidenti».

SCIOPERA ANCHE LO SPETTACOLO Manifestazioni anche alla Mostra del cinema di Venezia, set cinematografici chiusi, rappresentazioni teatrali che saltano: il mondo della cultura e dello spettacolo partecipa allo sciopero generale di domani indetto dalla Cgil, in aperta protesta con la manovra del Governo. «Il nostro grande patrimonio, invece di essere tutelato e utilizzato come straordinario fattore di sviluppo viene tagliato e depresso», dice Susanna Camusso. «I tagli allo spettacolo, alla cultura e all'istruzione condannano il settore al declino e lasciano indisturbate grandi ricchezze improduttive e sacche di evasione», hanno spiegato nei giorni scorsi a Venezia attori, registi e sceneggiatori che domani saranno in piazza a Mestre con la Cgil. Mentre oggi, al sesto giorno della Mostra, hanno manifestato Radicali e operai della Vinyls. Domani anche alcuni set cinematografici e televisivi sono chiusi, come annuncia la Slc-Cgil: sciopera quello del film sulla scuola Diaz (Fandango); di Round Trip (Magda Film); di Rex alla quinta stagione; di Cosimo e Nicole (pellicola prodotta da Faro); de L'Intervallo prodotto da Tempesta film: della fiction Famiglia italiana; della serie tv Sposami (Titania); della serie Nero Wolfe (Casanova Multimedia) e de L'Onore e il rispetto. A Roma sarà in corteo e in piazza anche Abbracciamo la cultura, coalizione di oltre 100 associazioni tra cui Arci e Legambiente, che promosse qualche mese fa l'abbraccio al Colosseo. E proprio oggi ha aperto in ritardo l'Anfiteatro Flavio per un'assemblea dei lavoratori (assieme a quelli del Foro Romano-Palatino) che protestano contro i tagli che mettono a rischio ulteriormente il numero dei dipendenti e la conseguente possibilità di tenere aperti i monumenti.         (Da Leggo)

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